domenica 26 giugno 2011

Vacanze

Ciao a tutti gli appassionati di musica, da oggi il blog chiude per un periodo di vacanze, nella stessa spiaggia, stesso mare, per diventare neri come il carbon, per diventare abbronzatissimi....luglio (ay ay ay ay.....) a base di pinne, fucile ed occhiali, mare mare mare, insomma, un'estate al mare o, se preferite, a summer on a solitary beach, per sentire sulla pelle il sapore di sale, sapore di mare! D'altronde il mare è la voce del mio cuore...!
Ci rivediamo tra un mesetto!

sabato 25 giugno 2011

Nuccio Nicosia e l'industria musicale - Era d'estate/Giochi d'orchestra (1976)












Di Nuccio Nicosia abbiamo già parlato tempo fa, presentando un disco da lui inciso per l'Emanuela Records all'inizo degli anni '60; il 45 giri di oggi è stato invece pubblicato nel 1976 dalla Cetra.
“Era d’estate” è una canzone scritta da Rinaldo Prandoni per il testo, mentre la musica è dello stesso Nicosia: su una ritmica funky la canzone ricalca un po’ certe cose di Barry White, con un coro femminile che accompagna la voce di Nicosia.
Sul lato B “Giochi d’orchestra”, strumentale introdotto da un clavicembalo, musicalmente più interessante.
Nuccio Nicosia continuerà l’attività dal vivo ancora per qualche anno.

Era d’estate (Rinaldo Prandoni-Giuseppe Nicosia)
Giochi d’orchestra (Giuseppe Nicosia)

venerdì 24 giugno 2011

Edoardo De Angelis – Vieni, andiamo via/Novalis (1983)













Edoardo De Angelis è, come abbiamo già scritto altre volte, uno dei padri della canzone d’autore italiana più sottovalutati, nonostante abbia scritto alcune canzoni entrate nella storia della musica italiana, in primis “Lella”.
Oggi presentiamo un 45 giri del 1983 di questo cantautore di cui recentemente sono stati pubblicati un nuovo album, “Sale di sicilia”, ed un’autobiografia, “Te la ricordi Lella”?
“Vieni, andiamo via” è una canzone inedita su LP: si tratta di una ballata nello stile tipico di De Angelis di quel periodo (avete presente canzoni come “Mia madre parla a raffica” o “Cantare in italiano”?), ed era la sigla di un programma televisivo realizzato dalla rete della Svizzera italiana, “Musicmag”.
“Novalis” è invece tratta dall’album “Cantare in italiano”, ed è arrangiata da Vince Tempera; si tratta di una canzone che verrà ripresa successivamente da De Angelis in vari album, tra cui in una versione realizzata insieme ad Angelo Branduardi.
Entambi i brani sono scritti per il testo e la musica da De Angelis.

1) Vieni, andiamo via
2) Novalis


giovedì 23 giugno 2011

Delia - Anche se tu tornerai/Io protesto (1967)











Tutti sanno che, ad inizio carriera, Delia Gualtiero aveva inciso i primi 45 giri usano solo il nome, Delia; ma pochi sanno che, qualche anno prima, un'altra cantante aveva usato lo stesso nome (che poi anche nel suo caso era il suo nome di battesimo) per incidere quello che dovrebbe essere il suo unico disco, e di cui parliamo in questo post.
Pubblicato all'inizio del 1967, la data sul bordo del vinile è 30 dicembre 1966; come si può vedere dalla copertina del disco (che raffigura la cantante seduta sul bordo della famosissima "Fontana del melograno", all'interno del borgo medievale del Parco del Valentino), si trattava di una cantante torinese, Delia Corleto, nata nel 1947 a Torino.
Aveva iniziato la carriera di cantante partecipando a vari concorsi musicali, ottenendo poi un contratto discografico con la Kansas; la canzone sul lato A, "Anche se tu ritornerai", scritta da Luigi Menegazzi, Miki Del Prete e Domenico Serengay per il testo e da Mario Piovano ed Alfonso Corsini per la musica, è una canzone d'amore melodica.Il brano sul lato B, "Io protesto", era invece scritto da Luigi Menegazzi e Domenico Serengay per il testo e da Mario Piovano per la musica e non è una canzone di protesta, nonostante il titolo (all'inizio il testo recita "Io protesto fermamente / contro chi protesta sempre").Delia ebbe anche l'occasione di presentare il disco in televisione, nel corso di "Settevoci"; in seguito partecipò anche alla "Crociera Beat", organizzata dalla Davoli nell'ambito del Torneo EuroDavoli e dalla rivista "Giovani", ed al musicarello "Playboy" di Enzo Battaglia, che venne girato durante la Crociera.

1) Anche se tu ritornerai (Luigi Menegazzi-Miki Del Prete-Domenico Serengay-Mario Piovano-Alfonso Corsini)
2) Io non protesto (Luigi Menegazzi-Domenico Serengay-Mario Piovano

mercoledì 22 giugno 2011

Potage – BerluscoNO!-Berluska NO! (1990)












Tra i musicisti con cui ci è capitato di suonare nel corso degli anni il gruppo punk comasco dei Potage è senza dubbio tra i più sorprendenti: un esempio di idee ed originalità (con canzoni come “Povero bigolo”, “Somaro lombardo”, “Ska/lfaro”, “I comunisti mangiano i panini”) accompagnate ad una coerenza costante nel corso degli anni, pur con i vari cambi di formazione.
Per qualche tempo, agli inizi di carriera, nel gruppo suonò anche Davide Bernasconi, ora noto come Davide Van Der Sfroos ed all’epoca conosciuto come David Action.
Ma il leader del gruppo, nonché l’autore di quasi tutto il repertorio, era Speedy Angel, Angelo Tagliabue: purtroppo l’anno scorso ci ha lasciato, ed i rimanenti Potage si stanno dando da fare per ricordarlo con varie iniziative; il loro sito ufficiale è http://www.ipotage.org
Qui sul blog noi lo facciamo presentando un 45 giri quasi profetico, visto che venne realizzato dai Potage nel 1990, quindi prima della famosa “discesa in campo” di Berlusconi, ed attacca la figura dell’allora imprenditore milanese, che viene descritto sul retro di copertina come “l’uomo che da 15 anni dà un decisivo contributo a diffondere l’ignoranza tra il popolo italiano”….all’epoca erano solo quindici anni.
Mentre “BerluscoNO!” è un brano più rock, vicino allo spirito punk, la canzone sul lato B è invece uno ska, come del resto dice il titolo “Berluska NO!”
Pur essendo depositate alla Siae a nome di Fabio Lossani, le due canzoni sono scritte da Speedy Angel con Sench (alias Sandro Bianchi), il bassista del gruppo.

1) BerluscoNO! (Angelo Tagliabue-Sandro Bianchi)
2) Berluska NO! (Angelo Tagliabue-Sandro Bianchi)

Rita Pavone, Lucio Battisti, John Fiddy & altre storie












Oggi non parliamo di un nuovo disco, ma ritorniamo su un 45 giri di Rita Pavone che tempo fa era stato il tema di questo post. "Zucchero" di Rita Pavone
Nel libro di Michele Neri "Lucio Battisti. Discografia mondiale", scritto con la collaborazione di Annunziato Cangemi e Fabio Sanna e pubblicato l'anno scorso dalla Coniglio Editore, vi era scritto che si ipotizzava che Lucio Battisti avesse partecipato ai cori; vi era inoltre scritto che il nome dell'arrangiatore, John Fiddy, era errato, trattandosi in realtà di John Feedy.
John Fiddy nel 1975
Già in quel post avevamo inserito il link verso la biografia di Fiddy, questo il suo vero cognome (e non Feedy): proprio Fiddy aveva partecipato come direttore d'orchestra a Sanremo, dirigendo la Pavone.
Il bello è che il nome errato è riportato in molti siti, tra cui quello della Rai, ed in altri....
Comunque ho pensato di contattarlo e di chiedere direttamente a lui l'informazione....e con l'occasione è nata una piccolissima (ma, a mio parere, interessante) intervista, da cui si deducono alcune notizie prima d'ora mai confermate ufficialmente, e che vi riporto qui:


Vito: In 1969 you worked with Italian singer Rita Pavone, for single "Zucchero" (Sanremo 1969): do you remember if during registration there was Italian singer Lucio Battisti on choir? 

John: Yes there was, and also Ricki Gianco and others. Great fun days...!

Vito: Do you remeber something about Lucio Battisti? Do you remember if some member of "Quelli" band play on this record?

John: I lost touch with the "Milano Mob" a long time ago, although I did continue to make occasional records with Rita. 40 years goes by very quickly; I miss Italy though, and had great times there.
Subsequently spent a lot of time in Paris, Marbella, and most of all in Munich. Lucky to be in such a fun business, and still working hard. Can't afford to retire! Yes of course I remember Lucio and Ricki...I can't remember any of the other musicians, singers etc...a long time ago! Rita came over to London in 1968 to record with myself and Peter Knight (producer) They liked working with me and asked me to come over and arrange/conduct at San Remo. As I mentioned previously they came over to London on a few occasions to record with me during the 70s and 80s.

Because of the Rita/San Remo connection I subsequently worked with lots of Italian artists, mostly via Walter Guertler, eg Ricki G, Maurizio and many others.
Occasionally we recorded in London, but usually in Milano, sadly not Roma.


Vito: John, another question....on Sanremo 1969 there was Stevie Wonder: do you remember something about him? You mentioned Walter Guertler, that was a director of Jolly-Saar-Joker, Italian record label of Maurizio.....

John: Yes, I remember Stevie Wonder at San Remo, I jammed with him at a club somewhere in the town. He played drums, and I assume I played bass guitar (my main instrument) but maybe it was guitar. I can't remember. A great musician!
I also got very (very) friendly at this get-together with a lady called Rose, who I assumed was his mother (she wasn't), but she was probably a sort of minder / carer. Stevie would have been 19 at the time.
I mentioned Walter G to you earlier; I made all kinds of recordings for his various labels. The last time I saw him was 1989 at Midem....do you have any news of him? I looked up Ricki Gianco on Google and was pleased to see he is still well....a really nice guy.


Vito: I'm sorry, but the only news about Walter Gurtler that I know is that he died on 2004...thanks for your answers!


John: Thanks Vito. Best wishes,

martedì 21 giugno 2011

Marco Carena - Il meglio di...(1990)












Il blog è rimasto fermo qualche giorno non perché sia andato in vacanza (....ci andrò comunque fra sei giorni), ma per problemi sulla linea internet....e riprendiamo con un disco di un cantautore torinese, visto che secondo la regola dell'alternanza tocca ad un post su un musicista o un disco legato a Torino, di cui abbiamo già parlato altre volte, Marco Carena.
Dopo la vittoria al primo Festival di Sanscemo con la canzone “Io ti amo”, Marco Carena cambia casa discografica lasciando la piccola Dracma, e passa alla Virgin Dischi, emanazione italiana dell’etichetta fondata nel 1972 a Richard Branson, con cui pubblica il primo album, intitolato come se fosse un'antologia "Il meglio di..."..
“Io ti amo” è presente nell'album in una versione diversa rispetto a quella presente pochi mesi prima nella compilation del festival, che era stata pubblicata dalla Polygram prima che Carena firmasse con la nuova etichetta; allo stesso modo anche “Buonanotte” ed il “Blues delle mutande lunghe” sono in versione diversa rispetto al 45 giri della Dracma.
Tra le canzoni vi sono due parodie dello stile di due celebri colleghi di Carena, “Deandrata”, che ricalca Fabrizio De André, e “Bongustata”, che segue le orme di Fred Bongusto.
Altri brani che il cantautore presentò al "Maurizio Costanzo Show", programma in cui per qualche tempo fu ospite, sono "Che bella estate" e "Accessori auto".
I testi e le musiche sono di Carena, mentre gli arrangiamenti sono curati da Roberto Colombo, anche produttore del disco, e Massimo Luca.
Dopo la partecipazione con "Serenata" al Festival di Sanremo 1991 l'album fu ristampato con l'aggiunta della canzone nuova ed il titolo cambiato in "Serenata (il meglio di....)", ma questa canzone sarà prossimamente oggetto di un altro post.

LATO A

1) Che bella estate
2) Io ti amo
3) Blues delle mutande lunghe
4) Accessori auto

LATO B

1) Deandrata
2) Histoire du vol-au-vent
3) Bongustata
4) Ma tanto lo so
5) Buonanotte

mercoledì 15 giugno 2011

Gabriella Farinon - I miei perchè/Se il sole fosse mio (1969)













Pubblicato nell'aprile 1969 (come scritto nell'etichetta), questo 45 giri, prodotto da Ezio Leoni, è forse l'unico 45 giri della bella presentatrice ed annunciatrice televisiva (nonché attrice) Gabriella Farinon, che con Maria Giovanna Elmi e Roberta Giusti (la più giovane delle tre e purtroppo prematuramente scomparsa) è stata una delle tre bionde “signorine buonasera” che preferivo da bimbo (ma, ancor di più, da adolescente....e non entro nel dettaglio).
La Farinon aveva forse un'aria più distaccata rispetto alle altre due (che comunque hanno anche loro inciso alcuni dischi).
La canzone sul lato A, “I miei perchè”, scritta da Salvatore Modesti per il testo e da Corrado Castellari e Gianfranco Intra per la musica, era la sigla del programma televisivo”Perché”, che non ricordo, ed è caratterizzata da una tromba, su un'atmosfera vagamente retrò; sul lato B “Se il sole fosse mio”, con testo del cantautore Paolo Ferrara e la musica di Michele Francesio, un samba con le tipiche sonorità del periodo.
Che dire della Farinon come cantante? La voce è gradevole, ma niente di più, diciamo che si inserisce sulla scia di voci come quella di Viola Valentino e Romina Power...comunque questo disco rimane una piacevole curiosità.

1) I miei perchè (Salvatore Modesti-Corrado Castellari-Gianfranco Intra)
2) Se il sole fosse mio (Paolo Ferrara-Michele Francesio)

martedì 14 giugno 2011

Henry Ferraris - EP (1961)












Qual era il nome del misterioso cantante oggetto del post di oggi?? In copertina c’è scritto Henry, mentre sull’etichetta vi è Henrj…e negli altri suoi dischi incisi per la Emanuela Records i due nomi si alternano....mah!!! Si sarà chiamato Enrico, presumo....
Henry Ferraris e Turi Golino (a destra)
Sono ancora alla ricerca di informazioni su di lui: le uniche cose che ho reperito finora è che, verso la metà degli anni ’50, era il cantante dell’orchestra del Maestro Turi Golino, come racconta lo stesso Golino nel bel volume “Polvere di stelle” (a destra una fotografia tratta dal volume), mentre alla fine del decennio decise di mettere su un’orchestra a suo nome insieme a sua moglie, la cantante Germana Negro, con cui si esibì nei locali torinesi a partire dal 1957.
Ferraris ha inciso alcuni 45 giri ed EP per la Emanuela Records, come ho già detto, tra cui quello che presentiamo oggi, pubblicato nel 1961, in cui si può notare la somiglianza della sua voce con Buscaglione, autore con il fido Chiosso di due canzoni, “Che bella cosa sei” e “La tazza di te”, incise dal cantautore torinese nel 1959 e qui riproposte, probabilmente in omaggio alla sua scomparsa di pochi mesi precedente.
“Nessuno al mondo” è la versione italiana del brano “No arms can ever hold you” di Art Crafer e Jimmy Nebb, tradotta da Nino Rastelli, con lo pseudonimo “Aminta”, e da un certo Gioia (sull’etichetta però sono riportati solo i nomi originali), mentre in “Estate di favola” ritroviamo come autori due personaggi già conosciuti dai frequentatori del blog, Nuccio Nicosia e Giampiero Barone.

LATO A
1) Che bella cosa sei (Leo Chiosso-Fred Buscaglione)
2) Estate di favola (Giampiero Barone-Nuccio Nicosia)

LATO B
1) Nessuno al mondo (Art Crafer-Jimmy Nebb)
2) La tazza di te (Leo Chiosso-Fred Buscaglione)

sabato 11 giugno 2011

Augusto Vita – Mai saprai/Sempre più solo (1968)












Tra gli artisti che colleziono, ci sono anche tutti quelli che hanno il mio cognome (non sono imparentato con nessuno di loro): da Vincenzo Vita (del Rovescio della Medaglia) ad Agata Vita, cantante torinese degli anni ’40, da Massimo Vita ad Augusto Vita, di cui parliamo in questo post.
Per quel che ne so, questo dovrebbe essere l’unico 45 giri inciso, ma non si sa mai….potrebbe prima o poi spuntarne fuori qualche altro ora sconosciuto; dovrebbe risalire al 1967 o al 1968.
Passando alle due canzoni, “Sempre più solo” è scritta da Umberto Manca per la musica e da Guglielmo Billi per il testo, mentre “Mai saprai” è invece scritta, per quel che riguarda la musica, da Luciano Maraviglia in collaborazione con Billi, che firma anche il testo da solo.
Luciano Maraviglia, nato a Pescia nel 1924 e morto nel 1992 a Viareggio, è stato per anni il pianista accompagnatore di Luciano Tajoli.
Chi volesse notizie su cosa fa oggi Augusto può visitare questo sito .
Chissà, magari un giorno potremmo mettere su un gruppo, Vincenzo alla chitarra, Augusto alla batteria, Massimo alla voce ed io al basso…! Manca solo il nome….

1) Mai saprai (Guglielmo Billi-Luciano Maraviglia-Guglielmo Billi)
2) Sempre più solo (Guglielmo Billi-Umberto Manca)

venerdì 10 giugno 2011

Gli Uh! – Io non ti prego/Una notte matta (1969)












Dopo il passaggio alla Kansas ed il successo ottenuto con “Un lago blu”, il gruppo biellese ha l’opportunità di partecipare a “Un disco per l’estate 1969”; la denominazione viene però cambiata in “Attilio e gli Uh!”, sicuramente per mettere in evidenza, come si usava, il cantante Attilio Gili.
“Io non ti prego” è, però, un’occasione sprecata: la canzone, melodica e mielosa, è lontana dallo stile del complesso, e si classifica all’ultimo posto.
Molto meglio il lato B, “Una notte malata”, un rhythm and blues molto più congeniale per le loro sonorità.
Entrambe le canzoni sono scritte da Domenico Seren Gay, Giorgio Seren Gay e Laura Zanin per il testo e da Carlo Cordara e Franco Zauli per la musica; l’etichetta però presenta il cognome Seren Gay una volta sola.

1) Io non ti prego (Domenico Seren Gay, Giorgio Seren Gay, Laura Zanin, Carlo Cordara e Franco Zauli)
2) Una notte matta (Domenico Seren Gay, Giorgio Seren Gay, Laura Zanin, Carlo Cordara e Franco Zauli)

giovedì 9 giugno 2011

Sergio Endrigo – Album Romania (1970)












Uno dei cantautori più noti nell’Europa nell’est (oltre che, come tutti sanno, in Brasile) è Sergio Endrigo, sicuramente uno dei maestri della canzone italiana, purtroppo non ricordato come si dovrebbe, chissà poi perché….ogni tanto qualcuno incide una cover di “Io che amo solo te” o “Canzone per te”, peraltro bei brani, ma il repertorio di Endrigo nasconde molte perle, da riportare alla luce: ed è ammirevole quello che fa Claudia, la figlia di Sergio, per tenere viva la memoria di suo padre.
Sergio Endrigo, Vito Vita e Francesco Di Giacomo
Ho conosciuto Endrigo nel 1999 a Loreto, in occasione di uno spettacolo a Recanati insieme a Francesco Di Giacomo del Banco del Mutuo Soccorso: entrambi due personaggi simpatici ed allegri, al contrario di quella che era l’immagine che secondo alcuni presentava (penso ad un’imitazione del pur bravo Alighiero Noschese che era veramente di cattivo gusto).
Parliamo di Endrigo presentando un album pubblicato nel 1970 in Romania (come potete vedere nel retro copertina, in Romania venivano stampati album di artisti italiani spesso a carattere antologico e con copertine inedite per l’Italia dalla Electrecord, l’etichetta di stato): un disco che racchiude alcune canzoni tra le più note pubblicate in Italia nei quattro anni preceedenti; le versioni sono le stesse delle incisioni italiane.
Vi sono ovviamente le canzoni sanremesi, da “L’arca di Noé” (Sanremo 1970, in abbinamento con la Zanicchi) a “Lontano dagli occhi”, da “Adesso sì” a “Canzone per te” (…manca solo “Dove credi di andare”), ed altri brani come “Girotondo intorno al mondo”, ispirato ad una poesia di Paul Fort, e “L’oriente”, presentato alla “Mostra Internazionale di Musica Leggera” di Venezia del 1970.
Una nota su “La colomba”: l’autore della musica è il compositore argentino Carlos Guastavino (e non Gustavino, come è scritto nell’etichettta), nato a Santa Fé nel 1912 e scomparso nel 2000; Endrigo tradusse il testo originale, del poeta iberico Raphael Alberti.

LATO A

1) L’arca di Noé (Sergio Endrigo-Luis Enriquez Bacalov-Sergio Endrigo)
2) La colomba (Sergio Endrigo-Raphael Alberti-Carlos Guastavino)
3) Lontano dagli occhi (Sergio Endrigo)
4) Come stasera mai (Gianni Musy-Sergio Endrigo)
5) Teresa (Sergio Endrigo)
6) Il primo bicchiere di vino (Sergio Endrigo)

LATO B

1) L’oriente (Sergio Endrigo)
2) Girotondo intorno al mondo (Sergio Endrigo-Paul Fort-Sergio Endrigo)
3) Canzone per te (Sergio Endrigo-Sergio Bardotti-Sergio Endrigo)
4) Marianne (Sergio Endrigo-Giancarlo Bigazzi-Sergio Endrigo)
5) La tua assenza (Sergio Endrigo)
6) Adesso sì (Sergio Endrigo)

martedì 7 giugno 2011

Statuto - Ci sei tu/Tu non sai (1990)













Alcuni amici del blog lo hanno benevolmente criticato, affermando che si parla solo di musica vecchia, specialmente per quel che riguarda gli artisti torinesi, e che, ogni tanto, farebbe loro piacere qualche post sui tanti musicisti cittadini degli ultimi anni.
In effetti, se non erro, le cose più recenti inserite devono essere state Marco Carena e i Camaleunti...con il disco di oggi rimaniamo, a livello cronologico, nello stesso periodo: si tratta infatti di un 45 giri, abbastanza raro, degli Statuto.
E qui divagherò, dando spazio all'autobiografia....ho conosciuto Oscar Gianmarinaro nel 1983: all'epoca era il ragazzo di una mia compagna di scuola al Gioberti, Maddalena Martinotti.
Di vista, però, lo conoscevo già da due o tre anni: con la mia famiglia all'epoca abitavamo in via Pinelli e quindi ad un tiro di schioppo da piazza Statuto, che all'epoca era nota per il monumento ai lavoratori del Frejus, per la casa dove era vissuto Edmondo De Amicis e per l'obelisco che in cima ha un astrolabio e su cui circolavano (e circolano tuttora) leggende nere e misteriose....e che in realtà indica solo il punto della città in cui passa il 45° parallelo.
Vi ricordate la canzone dei Pooh? “Mi hanno detto che in questa città invisibilmente / meridiano o qualcosa, ma passa proprio qui...”. Mi veniva in mente quasi ogni volta che ci passavo.
A partire dal 1981 avevo notato che sotto i portici della piazza, poco dopo la sede della Uil e poco prima del bar Ideal, un gruppo di ragazzi avevano iniziato a trovarsi, vestiti con abiti scuri, con sopra l'eskimo e con delle vespe con cui raggiungevano il luogo di ritrovo: erano i primi mods torinesi.
Avevo visto da poco “Quadrophenia”, e conoscevo Ricky Shayne, quindi se pensavo ai mods pensavo a Liverpool, dove c'era l'amico Bob, o a Londra, dove Jimmy girava in scooter...ma d'altronde avevo già conosciuto i punk torinesi, e quindi mi abituai a collegare i mods anche alla Mole.
Poi, più o meno quando conobbi Oscar, seppi della nascita del gruppo musicale, gli Statuto, ed in breve mi ricordo di averli visti dal vivo...mi pare al “Big”, non ricordo l'anno ma i Powerillusi non c'erano ancora, quindi probabilmente o il 1986 o i primi mesi del 1987.
In seguito è successo che ci siamo ritrovati alla Toast di Giulio Tedeschi: uno dei primi concerti che noi abbiamo fatto a Torino è stato nel luglio del 1988 alla Pellerina, organizzato da Radio Torino Popolare, ed in questa serata venivano presentati tre gruppi della Toast, noi (che suonavamo per primi), gli Statuto ed i milanesi Afterhours. Mentre noi avevamo pubblicato il nostro primo 45 giri, intitolato “Il nostro primo 45 giri” (mentre sul lato B c'era “Lato B”), gli Statuto avevano inciso il primo album, “Vacanze”, e gli Afterhours di Manuel Agnelli (l'unico rimasto nella band di quei tempi) avevano debuttato con “All the good children go to hell”.Ed anche in seguito le nostre strade si sono incontrate: per un periodo ha suonato con noi la batteria Mauro Ciancone (che è stato loro bassista), prima di trasferirsi a Ravenna, abbiamo giocato contro di loro in un torneo di calcio organizzato alla fine degli anni '90 tra i gruppi musicali torinesi, Rudy Ruzza per alcuni anni ha lavorato in un'agenzia di spettacolo ad un isolato da casa mia, e nel 2009 abbiamo suonato alla Fnac di via Roma con Alex Loggia alias Bumba, ex-chitarrista del gruppo.
Passiamo ora al disco...le canzoni sono due cover dei mitici Who (che, per inciso, sono uno dei miei gruppi preferiti da sempre): sul lato A “Ci sei tu”, cover di “Substitute”, mentre sul retro “Tu non sai” non è altro che la ripresa della versione incisa nel 1967 dai Cuccioli di “The kids are alright”.
Il testo italiano è firmato Pantros (mentre quello sul lato A è di Oscar): Pantros, come è noto, era lo pseudonimo di Armando Sciascia, il fondatore della Vedette, l'etichetta per cui incidevano i Cuccioli, gruppo beat di Varese in cui alle tastiere c'era un tale Flavio Premoli.....
Il disco degli Statuto fu pubblicato dalla Face Records, casa discografica di Piacenza fondata da Antonio Baciocchi (noto anche come “Tony Face”, da cui il nome dell'etichetta) che era distribuita dalla Toast; il produttore è Gianni Maroccolo.
Della formazione che ha inciso le due canzoni sono rimasti solo Oscar e Naska, cioè Giovanni Deidda, il batterista....ma d'altronde anche gli Who sono rimasti in due.
E' il primo post sugli Statuto, ma non sarà certamente l'ultimo....!

1) Ci sei tu (Oscar Gianmarinaro-Pete Townshend)
2) Tu non sai (Pantros-Pete Townshend)

lunedì 6 giugno 2011

Daniele Pace - Vitamina C (1979)












Nel blog di Paola & Charly potete trovare un post su questo disco : il fatto è che lo avevo preparato anche io, doveva essere pubblicato in questi giorni, e quando ho visto il loro lavoro avevo due possibilità: o buttare via il mio, e mi spiaceva, oppure pubblicarlo ugualmente spiegando che, per coincidenza (....ed evidente comunanza di interessi) i nostri lavori erano stati, nel periodo, uguali.
Non mi dilungo sulla figura di Daniele Pace, di cui abbiamo già parlato varie volte, né sul disco, che è l'unico suo album da solista; Pace aveva comunque già cantato sia nei suoi 45 giri dei primi anni '60, con i Marcellini e da solista, che negli album degli Squallor: per chi non la conosce consiglio una sua versione di "Sono una donna, non sono una santa" spassosissima (nell'album del 1974 "Palle").
Tra l'altro alcune delle canzoni di questo disco non avrebbero sfigurato affatto in un LP degli Squallor: penso a "Vaffanculo", ma non soltanto.
Una cosa da precisare su quest'album: venne anche pubblicato in Germania, con una diversa copertina ed una diversa scaletta, infatti rispetto alla versione italiana in questa manca una canzone, proprio quella "Che t'aggia fà" (di cui abbiamo già parlato tempo fa).
Mentre il disco in Italia fu pubblicato dalla Baby Records, in Germania invece fu stampato dalla RCA.
Una curiosità: dietro allo pseudonimo "Ondar", che firma alcune musiche, si nasconde Gian Piero Reverberi, anche arrangiatore del disco: in Siae appare anche con lui la firma di Laura Giordano, eliminata dall'etichetta (per i soliti motivi ignoti).
I testi sono tutti di Pace (in tre brani, "Chiano chiano", "Donna Maddalena" e "S. Gennaro", con Panzeri ed in uno, "Che t'aggia fà", con Francesco Grossi, abbreviato sull'etichetta, chissà perché, con la G), mentre le musiche sono di vari autori (dalla coppia Panzeri-Conti a quella Pace-Conti alla già citata Reverberi-Giordano a quella Reverberi-Pace)

LATO A

1) La spirale (Daniele Pace-Gian Piero Reverberi-Laura Giordano)
2) Ma che casino (Daniele Pace-Corrado Conti-Mario Panzeri)
3) Che t'aggia fà (Daniele Pace-Francesco Grossi-Corrado Conti-Daniele Pace)
4) S. Gennaro (Daniele Pace-Mario Panzeri-Corrado Conti-Daniele Pace)
5) Mamma Margherita (Daniele Pace-Corrado Conti-Mario Panzeri)

LATO B

1) Piccere' (Daniele Pace-Corrado Conti-Mario Panzeri)
2) Vaffanculo (Daniele Pace-Gian Piero Reverberi-Daniele Pace)
3) Donna Maddalena (Daniele Pace-Mario Panzeri-Corrado Conti-Daniele Pace)
4) Chiano chiano (Daniele Pace-Mario Panzeri-Corrado Conti-Daniele Pace)
5) Orgasmo (Daniele Pace-Gian Piero Reverberi-Laura Giordano)

domenica 5 giugno 2011

Rita Pavone – You only you/Before you go (1966)













E dopo aver accennato alla Pavone ieri nel post di Silvia Oggioni, oggi presentiamo un disco della brava cantante torinese, un disco abbastanza raro in quanto pubblicato in Inghilterra, dove entrerà anche in classifica arrivando fino al ventunesimo posto.
Non è un caso che la leggenda metropolitana che voleva Rita Pavone essere stata citata dai Pink Floyd in una loro canzone, “San Tropez”, sia risultata credibile: la Pavone era insieme alla Cinquetti la cantante italiana più famosa nel mondo, e molte sono le incisioni per il mercato estero, a volte inedite per l’Italia.
In questo caso si tratta di due canzoni già pubblicate da noi, “Solo tu”, scritta da Lina Wertmuller su musica di Bacalov (che all’epoca si firmava solo Luis Enriquez) e Bruno Zambrini e “Fortissimo”, notissima sigla di “Studio uno”, con musica del Maestro Bruno Canfora e testo sempre della Wertmuller: le due canzoni, con il testo inglese scritto da Norman Newell, vengono però reincise con l’orchestra di Geoff Love (già collaboratore di Shirley Bassey ed autore in proprio di una serie di dischi incisi come “Manuel & The Music of The Mountains”).
Sull’etichetta non viene riportata, per “You only you”, la firma di Zambrini.
Come bonus tracks le versioni originali.

01) You only you (Norman Newell-Lina Wertmuller-Luis Enriquez Bacalov-Bruno Zambrini)
02) Before you go (Norman Newell-Lina Wertmuller-Bruno Canfora)

Bonus tracks: 03) Solo Tu (Lina Wertmuller-Luis Enriquez Bacalov-Bruno Zambrini)
                      04) Fortissimo (Lina Wertmuller-Bruno Canfora)

sabato 4 giugno 2011

Silvia Oggioni – Se ascolto quel disco/Se tu non vuoi (1964)












Non so nulla di Silvia Oggioni: non so nemmeno se abbia inciso altri dischi oltre a quello di cui parliamo oggi, pubblicato ad ottobre del 1964 dalla Pathé.
Sul lato A vi è un twist scritto da Nisa insieme ad uno dei due figli, Massimo, e la voce della Oggioni mi ricorda un po’ Rita Pavone, come del resto anche nel retro….non è Francesco Guccini l’autore di “Se tu non vuoi”, come alcuni sarebbero indotti a credere dalla firma “Pontiack” sull’etichetta; in realtà questo era lo pseudonimo del maestro Mansueto De Ponti, che fece da prestanome a Guccini nel periodo in cui il pavanate non era ancora iscritto alla Siae.
“Se tu non vuoi” ricorda le canzoni lente della già citata Pavone....insomma, questa Silvia Oggioni non brillava per originalità: era bravina, ma forse il mancato successo è spiegabile con la mancanza di personalità artistica.
Entrambi i brani sono arrangiati dal maestro Tullio Gallo.

1) Se ascolto quel disco (Nisa-Massimo Salerno)
2) Se tu non vuoi (Giovanni Maiocchi-Mansueto De Ponti)

giovedì 2 giugno 2011

Piero Montanaro - La langa/Divna (1976)












Piero Montanaro inizia la carriera discografica nel 1971 con la Fonit-Cetra ed il gruppo Tibù; è presente tra l’altro con la canzone “Il pieno” nella compilation “Nuovi complessi d’avanguardia da Radio Montecarlo”, insieme ai Delirium, la Quinta Faccia, Jimmy Villotti ed altri artisti.
Proprio alla Fonit-Cetra conosce i New Trolls, e passa poi alla Magma, l’etichetta fondata da Vittorio De Scalzi con il contributo del padre.
E De Scalzi è l’autore, con il fratello Aldo, della musica di “La langa”, il brano sul lato A di questo 45 giri: e questo fa sì che il disco sia anche molto ricercato dai collezionisti del gruppo genovese.
Piero Montanaro ha poi continuato la carriera con varie incisioni, diventando anche un discografico: è il fondatore della “Canterò”, l’etichetta che negli anni ’90 ha lanciato i “Farinei d’la Brigna”, il noto gruppo demenziale piemontese.

1) La langa (Piero Montanaro-Aldo De Scalzi-Vittorio De Scalzi)
2) Divna (Piero Montanaro-Mauro Panattoni)

mercoledì 1 giugno 2011

Renato Dei Profeti - Lady Barbara/L’université (1970)












“Un disco per l’estate” nel 1970 viene vinto, abbastanza inaspettatamente, da Renato Brioschi, separatosi momentaneamente dal suo gruppo, i Profeti (ma la separaazione diventerà definitiva entro l’anno) con la canzone "Lady Barbara".
La canzone, scritta da Giancarlo Bigazzi e Toto Savio, collaboratori abituali (e di lì a poco fondatori degli Squallor, con Daniele Pace e con altri due personaggi presenti nel disco come produttori, Elio Gariboldi e Alfredo Cerruti), vende molto più di quanto Renato abbia mai venduto con il gruppo, spingendolo così a tentare definitivamente la carriera solista….viene anche pubblicata in Francia, tradotta da Ralph Bernet, con il titolo invariato, e Bernet si occupa anche del retro, che diventa “L’université”: sono proprio questi due brani l'oggetto nel post di oggi, quindi non le versioni originali, reperibili abbastanza facilmente, ma queste in francese.
Gli arrangiamenti di entrambe le canzoni sono di Alberto Baldan, fratello (....mi pare maggiore) di Dario.

1) Lady Barbara (Ralph Bernet-Giancarlo Bigazzi-Toto Savio)
2) L’université (Ralph Bernet-Giancarlo Bigazzi-Toto Savio)