venerdì 28 ottobre 2011

Enzo Jannacci e Giorgio Gaber (1972)


 







Il post di oggi nasce da una richiesta di Alessandro Bellapasta di Pontedera, un amico del blog: si tratta di un album pubblicato nel 1972 dalla Family Records, che era l'antenata della serie Orizzonte, e quindi la collana economica della Dischi Ricordi.
Il disco raccoglie tutta (o quasi, come vedremo) la produzione realizzata da Gaber e Jannacci nel biennio 1959-1960 con la denominazione “I Due Corsari”...ho scritto “quasi” perché, oltre alle 12 canzoni del 33 giri, i due incisero altri due brani per la rivista “Il Musichiere”, “Non occupatemi il telefono” e “Comme facette mammeta”, che furono stampati solo su flexy disc (ma qui li trovate come bonus tracks).
Ho esaudito oggi la richiesta di Alessandro perchè due giorni fa è stata pubblicata (finalmente, è proprio il caso di dirlo!!) la ristampa in cd dello storico album “Quelli che...”, inciso da Jannacci nel 1975 per l'Ultima Spiaggia....e non è tutto: è prevista per il 22 novembre la pubblicazione di un cofanetto quadruplo che racchiuderà tutti e quattro i dischi incisi per quell'etichetta, compreso il bellissimo “Fotoricordo”.....tutto ciò a cura dell'Ala Bianca di Tony Verona, che da ormai un decennio segue il cantautore milanese.
In un mondo discografico allo sbando, quando c'è una buona notizia, è bello e giusto farla conoscere il più possibile.
Il disco è stato ristampato più volte nella serie Orizzonte, ma mai in CD.
Tra gli autori dei brani, da citare Franco Franchi, di cui abbiamo parlato già in passato, il maestro Mario Bertolazzi, Mogol (il cui nome però è assente sull'etichetta, pur essendo in realtà presente in Siae), il doppiatore e attore Nino Scardina, Gian Franco Reverberi, Migliacci, Bruno De Filippi, all'epoca nei Campioni, Luciano Beretta, Ezio Leoni e, in due brani, il papà del Vampiro.

LATO A

1) Una fetta di limone (Umberto Simonetta-Giorgio Gaber)
2) Corsari scozzesi (Franco Franchi-Gian Franco Reverberi)
3) Dormi piccino (Umberto Simonetta-Mario Bertolazzi)
4) Ehi!...Stella (Giorgio Calabrese-Gian Franco Reverberi)
5) Una fiaba (Mogol-Davide Pennati-Giorgio Gaber)
6) 24 ore (Giorgio Calabrese-Gian Franco Reverberi)

LATO B

1) Zitto prego (Giorgio Gaber-Enzo Jannacci)
2) Birra (Franco Franchi-Gian Franco Reverberi)
3) Il cane e la stella (Nino Scardina-Enzo Jannacci)
4) Teddy girl (Luciano Beretta-Ezio Leoni)
5) Perchè non con me (Franco Franchi-Gino Paoli-Gian Franco Reverberi)
6) Tintarella di luna (Franco Migliacci-Bruno De Filippi)

BONUS TRACKS:

1) Non occupatemi il telefono
2) Comme facette mammeta

martedì 25 ottobre 2011

Alluminogeni - Dimensione prima/La vita e l'amore (1970)












Uno dei primi gruppi di rock progressivo italiano furono i torinesi Alluminogeni, che devono il nome al cognome del leader, Patrizio Alluminio. Non mi dilungo sulle vicende del gruppo, rimandandovi alla bella pagina di wikipedia realizzata da un mio amico...
Solo una notazione su questo disco: gli Alluminogeni hanno sempre avuto il problema del chitarrista, che cambia ad ogni disco....in questo sul lato A suona Andrea Sacchi, noto session man, mentre sul retro dovrebbe esserci un certo Aldo di Pinerolo, di cui nessuno si ricorda il cognome (forse Alessio).
“Dimensione prima” ricorda certi pezzi più hard dei New Trolls, rimane il mistero sul titolo.
“La vita e l'amore” ha invece un'atmosfera meno moderna, direi tardo-beat con influssi melodici.
In evidenza nei due brani l'organo di Patrizio.

1) Dimensione prima (Patrizio Alluminio)
2) La vita e l’amore (Daniele Ostorero-Patrizio Alluminio)

sabato 22 ottobre 2011

Alberto Testa - Chiaro di luna a Paullo/Due (1962)












Due anni fa, il 19 ottobre 2009, scomparve uno dei più grandi autori di testi italiano, Alberto Testa, di cui mi onoro di essere stato amico.
Alberto mi aveva contattato su wikipedia, a cui si era iscritto per scrivere la pagina sulla sua vita: io ero intervenuto effettuando modifiche e aggiunte che, evidentemente, aveva apprezzato perché un giorno mi telefonò (dopo aver trovato il mio numero nell'elenco telefonico di Torino) per chiedermi non solo di mettere a posto la sua biografia, fornendomi varie notizie, ma anche, se ero d'accordo, di effettuare alcune interviste per ricostruire le sue vicende artistiche e professionali.....cosa che in effetti abbiamo fatto per lo più via mail e telefonicamente.
Questo lavoro non si è mai completato, ahimè, per via dei suoi progressivi problemi di salute e della sua scomparsa....conservo però le cose che mi ha raccontato, e magari qualcosa, se capita l'occasione, la pubblicherò sul sito.
Per ricordare Alberto (che vedete qui a destra insieme a me a casa sua pochi mesi prima della sua scomparsa) oggi presentiamo uno dei due 45 giri incisi come cantautore.
“Chiaro di luna a Paullo” è un tango, e la musica accompagna bene l’umorismo e l’ironia del testo (che solo chi è mai passato per Paullo ed ha respirato l’aria di Pero può apprezzare); maggiori notizie sull’originale francese e sulla nascita di questa versione le potete leggere sul retro di copertina.
“Due” invece è una canzone più melodica: non sono riuscito a risalire dal sito Siae agli autori. Celli e Casadei, e non ho fatto in tempo a chiedergli notizie su di loro.

1) Chiaro di luna a Paullo (Alberto Testa-Pierre Perrin-Jacqueline Claude Blondy)
2) Due (Casadei-Celli)

giovedì 20 ottobre 2011

Enzo Maolucci - Baradel/Omicidio e rapina (1976)












E a proposito di versioni diverse tra 45 giri ed album, anche il 45 giri pubblicato nel 1976 da Enzo Maolucci, sicuramente uno dei primi cantautori (con Ivan Graziani e Finardi) a proporre del rock italiano, continene due versioni diverse di “Baradel” e “Omicidio e rapina” rispette a quelle contenute nell'album di quell'anno “L'industria dell'obbligo”: per la precisione, si tratta di versioni accorciate, sicuramente per i problemi di minutaggio del 45 giri.
Baradel” è sicuramente la canzone più famosa di Maolucci: e Baradel era il cognome di un suo alunno di origine veneta quando il cantautore era ancora professore in una scuola media a Barriera di Milano.
Omicidio e rapina” è invece una canzone più rock che descrive una di quelle vicende metropolitane di periferia che negli stessi anni Graziani cantava in brani come “Torna a casa Lassie”.

1) Baradel
2) Omicidio e rapina

BONUS TRACK:
1) Baradel (versione 33 giri)
2) Omicidio e rapina (versione 33 giri)

martedì 18 ottobre 2011

Fabrizio De André-The 5th Dimension (1969)












In nessuna discografia di Fabrizio De André che ho consultato (sia cartacea che in rete) ho trovato questo 45 giri, pubblicato per i juke-boxes nel 1969: e dire che questo disco ha la particolarità che la versione di “Cantico dei drogati” ha due differenze rispetto a quella dell’album “Tutti morimmo a stento”, manca infatti di tutta la lunga introduzione strumentale dell’orchestra ed inoltre nel finale il brano viene sfumato.
Naturalmente questa incisione è inedita su CD: come per Battisti, anche per De André periodicamente vengono pubblicate antologie con le solite canzoni, e rimangono inedite, ad esempio, le prime versioni di "La ballata del Miché" e "La ballata dell'eroe", l'altra versione di "La città vecchia", o quella di "Bocca di rosa", il 45 giri di "Suzanne" e "Giovanna d'Arco", "Canzone del Maggio" con il primo testo....per non parlare di "Tutti morimmo a stento" in inglese.
Ma mentre per Battisti i dischi pubblicati non sono seguiti dalla moglie Grazia Letizia Veronese (che anzi, per quel che ne so, si oppone a chiunque cerchi di studiare seriamente la produzione discografica del marito e ad ogni iniziativa per ricordarlo), per De André c'è l'aggravante che esiste addirittura una fondazione apposta, curata anche da Dori Ghezzi, che finora da questo punto di vista è stata abbastanza assente (se non due o tre inediti da pubblicare però in mezzo alle solite canzoni, un po' qui un po' là.....)
Ma vabbè.....torniamo a questo disco.
La canzone sul retro è invece un successo del gruppo americano “The 5th Dimension”: “Wedding bell blues” è una cover di Laura Nyro, sfortunata e brava cantautrice americana, che l’aveva incisa tre anni prima nel suo album di debutto “More Than A New Discovery”.

1) Fabrizio De André – Cantico dei drogati (Fabrizio De André-Riccardo Mannerini-Fabrizio De André)
2) 5th Dimension – Wedding bell blues (Laura Nyro)

lunedì 17 ottobre 2011

Cantovivo - La luna e 'l sul (1983)


 
La luna....
Abbiamo già parlato dei Cantovivo, sicuramente il più importante gruppo di folk revival piemontese, quando alcuni mesi fa abbiamo presentato “Leva la gamba”, il secondo album del complesso.
“La luna e’l sul” viene pubblicato dopo più di tre anni dal precedente, ma si tratta di un disco doppio: la formazione è la stessa, con Alberto Cesa, Donata Pinti e Franco Lucà tra gli altri.
Anche questo disco, curatissimo non solo nella parte grafica e nel libretto interno ( che riporta i testi in piemontese, le traduzioni ed alcune note storico-filologiche sui brani), ma persino nelle quattro etcihette (che riproducono la luna e ‘l sul) è pubblicato dalla Ponzo Records.
L’album è stato registrato al “Dynamo Sound Studio” di Marco Cimino, il leader del gruppo di rock progressivo Errata Corrige.
...e 'l sul
Tra i brani contenuti sono da segnalare un arrangiamento strumentale della notissima “La bergera”, alcune ballate che, se cantate in italiano, potrebbero far parte del repertorio di cantautori come Branduardi e De André ( “El fiol del re”, “Gli anelli”, “Prinsi Rinald”), spesso con tematiche “noir” (stile “murder ballads” di Nick Cave) e qualche strumentale originale di Alberto Cesa.
Sarebbe ora che venissero riscoperti e riascoltati, dopo quasi trent’anni, questi dischi, specialmente (ma non solo) in Piemonte: vanno benissimo le notti della taranta, ma la nostra tradizione popolare offre anche altro, come i Cantovivo (ed altri gruppi, cito La Ciapa Rusa e la Lionetta) hanno dimostrato.

LATO A – DISCO UNO

1) A) La luna e ‘l sul B) Danza medievale: ductia
2) A) Ninna nanna del gatto B Ninna oh
3) Gigin
4) El fiol del barba Toni
5) Curente della Valle di Viù
6) El fiol del re

LATO B – DISCO UNO

1) Ben veni mag
2) Gli anelli
3) La bergera
4) Quand Maté nu va a vijé
5) Mazurka

LATO A – DISCO DUE

1) Prinsi Rinald
2) O bela fija
3) Sbrando
4) Pover suldà
5) Girumeta
6) Vostu chi giogu

LATO B – DISCO DUE

1) Le repliche di Marion
2) Curenta dei sette salti
3) Da ‘n tera an pianta
4) La barchetta
5) Magninà

domenica 16 ottobre 2011

Dominga - Olì olè olì olà/Sì monsieur, no monsieur (1971)




Oggi è domenica e quindi facciamo un post su Domenica....Domenica Torno, in arte Dominga, di cui abbiamo già parlato su questo blog, presentando una delle sue prime incisioni, il disco tris del 1966 inciso per la New Star Records del Maestro Angelo Camis.
Con il passaggio alla Decca, Dominga cambia il suo look (anche se nessuno in quegli anni lo chiamava così), tagliando i capelli con la frangia e il caschetto ed iniziando ad indossare delle minigonne cortissime, come abbiamo ricordato l’altro giorno parlando di Lolita e come potete vedere da soli nella copertina del 45 giri di oggi, tra l’altro apribile e con una presentazione all’interno.
La canzone sul lato A fu presentata a “Un disco per l’estate 1971”, ed è un valzerone che ricorda un po’ lo stile di Orietta Berti di quegli anni: ma se leggiamo i nomi degli autori ci spieghiamo tutto, la canzone infatti è scritta da Pace e Panzeri, che si fanno aiutare da Gianni Argenio per il testo e da Corrado Conti, musicista dell’Orchestra della Scala, per la musica, gli stessi autori di “Via dei Ciclamini”.
E in effetti Dominga è una specie di Orietta Berti sexy (in seguito farà delle foto sexy per la rivista “ABC”, lamentandosi poi di essere stata boicottata dalla televisione a causa di ciò).
Per la canzone sul retro, “Sì monsieur, no monsieur”, Pace e Panzeri fanno da soli, ed il risultato è simile, con qualche arditezza in più nel testo (“No monsieur” è infatti la risposta di Dominga ad un tizio che le chiede di fare l’amore, mentre “Si monsieur” è la risposta alla stessa domanda che le fa questa volta il re del Perù…).
Chissà che fine ha fatto Dominga….per qualche anno ha proseguito come cantante di liscio, ma negli ultimi anni non si è più sentito parlare di lei nemmeno in quei circuiti…si sarà probabilmente ritirata a vita privata, ma sarebbe interessante rintracciarla e intervistarla.

1) Olì olè olì olà (Gianni Argenio-Daniele Pace-Mario Panzeri-Corrado Conti)
2) Sì monsieur, no monsieur (Daniele Pace-Mario Panzeri)

venerdì 14 ottobre 2011

The Rogers - Chiedimi tutto/Ho tanta paura (1967)












Scrivere la storia dei Rogers (o The Rogers, come spesso appare il nome sui dischi) non è semplice, innanzitutto per via del fatto che questo complesso ha avuto moltissimi cambiamenti di formazione, con musicisti che sono rimasti anche solo per un 45 giri o (come nel caso di Pino Sinnone) nemmeno per quello: per fare un esempio, hanno avuto ben sette batteristi (…a meno che, ad inizio carriera, non ce ne siano stati anche altri).
Sicuramente gli elementi storici sono il cantante Francesco Florio, detto Frankie, che ha guidato la formazione dal 1966, anno in cui ha sostituito il primo cantante, Gerardo Monteforte, il tastierista Alvaro Ventura, detto Al, dal 1967 nel complesso, il chitarrista Lino Moreno ed il bassista Romy Regruto, ma nel corso degli anni sono transitati nel gruppo moltissimi altri musicisti, e di alcuni di questi si conosce solo il nome (un certo Nunzio al sax o un tal Sebastian).
In vari volumi e riviste si trova che il gruppo nasce a Romano Canavese, paese in provincia di Torino, nel 1965: in realtà, come potete vedere da soli nel ritaglio de “La Stampa” qui a lato, che risale a domenica 20 settembre 1964, si esibivano già al La Perla in quell’anno, e quindi dovevano essersi formati anche prima…penso che sia da escludere un caso di omonimia: due gruppi con lo stesso nome e nella stessa città è un’ipotesi decisamente poco credibile.
Il disco che presentiamo è quello che contiene la canzone con cui parteciparono al Cantagiro del 1967, “Chiedimi tutto”, un bel pezzo rock di impatto, scritto da Felice Appolloni, di cui non so nulla..
Sul retro troviamo invece “Ho tanta paura”, un rhythm ‘n’ blues che inizia con una chitarra elettrica che si “lamenta”, scritto da Turi Golino (...al momento non ricordo se ho già parlato di lui, in ogni caso, se non lo abbiamo fatto, lo faremo prossimamente) con Roberto Negri per la musica e da Domenico Serengay e Luigi Menegazzi per il testo.
Il disco presenta la dicitura “The Rogers canta Franky”, come a volte si usava all’epoca; il disco fu pubblicato con due copertine diverse, la prima la trovate come di consueto all'inizio del post e la seconda qui.....ma non so dirvi quale delle due sia effettivamente la prima cronologicamente..

1) Chiedimi tutto (Felice Appolloni)
2) Ho tanta paura (Domenico Serengay-Luigi Menegazzi-Turi Golino-Roberto Negri)

giovedì 13 ottobre 2011

Lolita - L'ultimo ballo d'estate/Pensiero (1969)












Graziella Franchini, in arte Lolita, è ricordata per le circostanze tragiche della sua morte: di recente si è occupata di lei anche “Chi l’ha visto”, e a tal proposito Mara Del Rio, cantante e discografica di Lolita, intervistata da Maurizio Becker per “Musica leggera” ha raccontato quello che, presumibilmente, è stato lo svolgimento dei fatti, indicando anche i colpevoli dell’omicidio (impuniti per insufficienza di prove).
Qui ci occupiamo di lei come cantante, presentando una canzone, “L’ultimo ballo d’estate”, che forse è la sua più conosciuta: io, pur essendo nel 1969 un bambino di cinque anni, me la ricordo sia al Disco per l’estate sia a Settevoci, programmi televisivi in cui Lolita era solita presentarsi con delle mini minigonne facendo concorrenza a Niki, Dominga, Katty Line ed altre cantanti di quel periodo.
Il brano ha una melodia interessante, specialmente nella strofa, con l’accompagnamento del pianoforte in tutto ilo brano ed il violino solista che interviene in vari momenti
Anche il retro, “Pensiero”, ha una bella melodia, sorretta dall’orchestra d’archi..
Di entrambi i brani De Paolis, titolare delle etichette Lord e Magic, è l'autore insieme al maestro Franco Chiaravalle, lo scopritore di Lolita; i testi sono invece di Luciano Beretta

1) L’ultimo ballo d’estare (Luciano Beretta-Franco Chiaravalle-Franco De Paolis)
2) Pensiero (Luciano Beretta-Franco Chiaravalle-Franco De Paolis)

martedì 11 ottobre 2011

Mario Ferrero - 'l tramviere/Ciao Berlandin (1963)












Mario Ferrero è stato, con Macario, il più noto attore comico di rivista piemontese: dire Mario Ferrero, a Torino, significa dire “teatro Maffei”, il principale teatro di rivista della Torino del dopoguerra, da cui sono usciti, tra gli altri, Ric & Gian.
 Articolo sulla morte di Mario Ferrero - La Stampa - 04.03.1982 - n° 47 - pag. 15
Su Mario Ferrero esiste un bellissimo libro scritto da Massimo Scaglione, noto regista, pubblicato dall'editrice Graphot, che si intitola “Gioie e dolor 'd lice 'l tornior”; non ci dilunghiamo quindi su di lui, ma ricordiamo che era nato a Torino (in via San Dalmazzo 22) il 13 novembre 1908 e che morì il 3 marzo 1982.
Passando alle canzoni del disco che presentiamo oggi, pubblicato non da una casa discografica torinese ma dalla RCA, canzoni che sono entrambe precedute da un breve monologo a tema di Ferrero, quella sul lato A, “l tranviere”, è firmata per il testo da Armando Costanzo e Franco Roberto, e per la musica da Stefano Baima Besquet (mi son sempre chiesto se fosse parente con Danny Baima Besquet...magari era il padre?) con un certo Lozza...come forse alcuni di voi ricordano, Costanzo e Baima Besquet sono gli autori di “Vecchio boxeur”, portata al successo da Fred Buscaglione.
“Ciao Berlandin” invece vede sempre Costanzo e Roberto come autori del testo, mentre Baima Besquet scrive la musica con Eugenio Calzia.

1) ‘l tranviere (Armando Costanzo-Franco Roberto-Lozza-Stefano Baima Besquet)
2) Ciao Berlandin (Armando Costanzo-Franco Roberto-Eugenio Calzia-Stefano Baima Besquet)

lunedì 10 ottobre 2011

Ruggero Oppi - Spacco tutto/Il duro (1958)













Abbiamo parlato di Ruggero Oppi, batterista di formazione jazz, presentando la sua canzone più famosa, “Ai romani piaceva la biga”; il disco di oggi invece non contiene doppi sensi, ed è stato pubblicato dalla Combo, con la tipica copertina forata dell’etichetta.
“Spacco tutto” è scritta da Umberto Bertini, Enzo Di Paola e Sandro Taccani, tre autori molto noti (tra l’altro di un evergreen come “Chella lla”), mentre “Il duro” è scritta da Mauro Coppo per il testo e dal maestro Gino Prandi per la musica (i due collaborarono spesso, scrivendo canzoni per artisti come Flo Sandon’s).
Si tratta di due canzoni allegre e senza pretese; musicalmente “Spacco tutto” ha, verso il finale, un’improvvisazione jazz dei fiati, mentre “Il duro” ha invece il violino che, qui e la, contrappunta la melodia.

1) Spacco tutto (Umberto Bertini-Vincenzo Di Paola-Sandro Taccani)
2) Il duro (Mauro Coppo-Gino Prandi)

domenica 9 ottobre 2011

Mario Scrivano - Promesse/Amerò (1967)












Il primo 45 giri di Mario Scrivano per la nuova etichetta, la Kansas, contiene una canzone nuova, “Promesse”, ed una re incisione di “Amerò”, brano che era stato inciso poco prima per la Saphir.
Di quest’ultimo brano abbiamo già parlato nel relativo post, aggiungiamo solo che questa versione ricalca nell’arrangiamento la precedente.
“Promesse”, il brano inedito, è scritto da Giorgio Santiano per la musica, mentre il testo è del paroliere ligure Claudio Nobbio (qui potete vedere la sua pagina)
Accompagna il cantautore pinerolese il complesso “The 55 Springs”.

1) Promesse (Claudio Nobbio-Giorgio Santiano)
2) Amerò (Kaskàt-Mario Scrivano-Giorgio Santiano)

giovedì 6 ottobre 2011

Lucio Battisti – Fiori rosa, fiori di pesco/Il tempo di morire (1970)












Come mai, in un blog in cui, per lo più, si parla di musica spesso rara o comunque non ristampata in CD, oggi si presenta un disco di Lucio Battisti con due canzoni molto note?
La risposta ce la dà Michele Neri, a pagina 177 della sua “Bibbia”, “Lucio Battisti.Discografia Mondiale”, pubblicata da Coniglio; così infatti spiega: “Il tempo di morire presenta inoltre una particolarità: nella versione qui edita manca tutta la classica parte strumentale di chiusura con Battisti che chiama il finale. Questa variante della canzone non è stata inserita in nessun album o antologia”.
Come per De André, anche per Battisti vengono ristampate sempre le stesse cose, e mai che si pubblichino versioni alternative: così è anche inedita la versione di “Dio mio no” del 45 giri, oppure quella di “Pensieri e parole” con la coda orchestrale....per De André sono inedite le prime versioni di “Ballata del Miche'” e “Ballata dell'eroe”, quelle del 45 giri di “Cantico dei drogati”, e quelle del 45 giri di “Giovanna d'Arco” e “Suzanne”.....mah!
Eppure ogni anno viene pubblicata almeno un'antologia di questi artisti....

1) Fiori rosa, fiori di pesco (Mogol-Lucio Battisti)
2) Il tempo di morire (Mogol-Lucio Battisti)

mercoledì 5 ottobre 2011

Stella Dizzy - Passiuncella/'mbraccio a te (1959)












Di Stella Dizzy, bella e brava cantante torinese, abbiamo già parlato in un precedente post:
Quest’oggi presentiamo un suo disco con due canzoni in napoletano: “Passiuncella”, scritta da Augusto Cesareo per il testo e da Luigi Ricciardi per la musica, ricorda un po’ lo stile delle canzoni di Carosone e Aurelio Fierro del periodo, un po’ “Maruzzellla’’ e un po’ “Guaglione”.
Più melodica “’mbraccio a te”, con musica di Enrico Buonafede e testo di Giuseppe Marotta,: non so se quest’ultimo sia lo scrittore oppure, molto più probabile, il figlio (che si chiamava anch’egli Giuseppe)..

1) Passiuncella (Augusto Cesareo-Luigi Ricciardi)
2) ‘mbraccio a te (Giuseppe Marota-Enrico Buonafede)

martedì 4 ottobre 2011

Giacobbe - Per tre minuti e poi.../Giorni d'amore, io e te (1971)












Dalla foto in copertina difficilmente è riconoscibile il cantante di questo disco: un aiuto però ci viene dal nome in copertina, Giacobbe….si tratta infatti proprio del cantautore genovese Sandro Giacobbe che, all’inizio della carriera, usava solo il cognome.
Pubblicato nel 1971 (la matrice è datata 30 marzo), questo è il suo primo 45 giri; le due canzoni sono melodiche ed anticipano lo stile successivo di Sandro Giacobbe, coautore delle musiche con Pergiorgio Melegaro (mentre i testi sono di Livio Musso).
Per il successo però il cantautore ligure dovrà aspettare ancora tre anni, incidere altri dischi, cambiare casa discografica finchè arriverà la celebre “Signora mia”.

1) Per tre minuti e poi…(Livio Musso-Sandro Giacobbe-Pergiorgio Melegaro)
2) Giorni d’amore, io e te (Livio Musso-Sandro Giacobbe-Pergiorgio Melegaro)

lunedì 3 ottobre 2011

The Green Sound - Arioso di Bach/Concorde (1968)












I Green Sound erano quattro musicisti di Omegna, che erano attivi già dai primi anni '60 con il nome “I Magnifici 4”:due di loro erano allievi del “Conservatorio Giuseppe Verdi” di Torino, ed avevano pensato, un po’ come i Clipprs di cui abbiamo parlato qualche giorno fa, di eseguire brani di musica classica con gli strumenti musicali moderni.
Ottenuto un contratto con la Meazzi, avevano pubblicato a partire dal 1961 alcuni 45 giri prima per la Panoramic, sottoetichetta della Meazzi, e poi con la casa madre, con cover di successi del periodo
(“Bambina bambina” e “Nata per me” nel 1962, “Cambiati la faccia” nel 1963), brani originali e, come detto, versioni di brani classici come il “Bolero” di Ravel e la “Danza delle spade” di Khachaturian.
Cambiato il nome dapprima in “I Magnifici” e poi in “The Green Sound”, pubblicarono un album ed altri 45 giri sempre con la Meazzi, proponendo anche loro composizioni, o meglio del loro chitarrista, Enzio Lucchini (proprio Enzio con la i, non Enzo).
Nel gruppo vi è anche il fratello di Enzio, Enrico, alla batteria (in seguito diventerà uno dei più noti batteristi italiani), mentre completano la formazione Giuseppe Diverio alle tastiere (che come alcuni di voi sanno è l'autore della musica di “La notte dell'addio”, successo della Zanicchi) e Carlo Pizzato al basso.

1) Arioso (Johann Sebastian Bach)
2) Concorde (Enzio Lucchini)

domenica 2 ottobre 2011

Vittoria Arcuri - Un amore diverso/Ti fermerò (1965)












In questi giorni si è parlato spesso della Arcuri, per le vicende legate al presidente del consiglio, ed allora anche noi abbiamo deciso di occuparci della Arcuri: ma non di Emanuela, su cui ogni parola detta sarebbe uno spreco, ma di Vittoria, una cantante sconosciuta che ha inciso un 45 giri nel 1965 per la Ariel (e che non so se sia parente o no dell’altra).
Come si sa, il direttore artistico della Ariel, etichetta di proprietà di Gaetano Pulvirenti, era Piero Ciampi, che incise anche qualche 45 giri per questa casa discografica; suo collaboratore era il Maestro Elvio Monti, che lavorava anche come arrangiatore per la Karim ed era un compositore e un direttore d’orchestra molto noto (e non un poeta, come alcuni credono….).
Monti lo ritroviamo anche in questo disco della Arcuri, come direttore dell’orchestra in entrambe le canzoni e come autore della musica di “Ti fermerò” (il testo è di Pino Cassia).
L’etichetta riporta invece come autore di “Un amore diverso” G. Terranova: in Siae però la canzone, un brano melodico non particolarmente originale, è depositata da Enrico Maria Terranova come autore del testo e da Giuseppe Maria Terranova come autore della musica….si tratterà di due fratelli???
In Siae comunque i due risultano autori di 13 canzoni firmate insieme (e Giuseppe di altre due con altri autori), ed entrambi attualmente non sono più amministrati dalla società.

1) Un amore diverso (Enrico Maria Terranova-Giuseppe Maria Terranova)
2) Ti fermerò (Giuseppe Cassia-Elvio Monti)

sabato 1 ottobre 2011

The George's - Perché piangi bambina/Mamma, lascia che ti dica (1968)












I George’s sono un gruppo sconosciuto di Torino, che negli anni ’60 si esibiscono qui e là nei locali torinesi.
Non ho alcuna informazione su di loro, e questo dovrebbe essere l’unico disco inciso…peraltro si limitano ad accompagnare due cantanti, anch’essi sconosciuti, G. Savino in “Perché piangi, bambina?” e un tale A. Gatti in “Mamma, lascia che ti dica”.
Due brani melodici che più di così non si può, forse “Perché piangi, bambina?” è leggermente meglio, o forse dipende dai due cantanti (Savino mi pare il migliore tra i due…o meglio, il meno peggio).
Le due canzoni sono firmate in Siae da Paolo Maschio, ed edite dalle edizioni musicali Maschio, che erano di proprietà del marito di Tonina Torrielli…..chissà, forse lui, se intervistato, potrebbe fornire qualche informazione sul gruppo e sul disco.
L’etichetta è la Excelsius, che abbiamo già incontrato in altre occasioni.

1) Perche piangi, bambina?
2) Mamma, lascia che ti dica