martedì 29 maggio 2012

Chiara Grillo - La rondine/Prigioniero (1979)












Ebbene sì: anch’io sono un grillino!
No, non mi riferisco al comico genovese e al Movimento cinque stelle….ma alla cantautrice Chiara, nata nel 1956 e attiva a partire dagli anni ’70, e che seguo fin dagli anni '70 (l'ho scoperta quando lavoravo a Radio Incontri ed arrivavano un sacco di dischi ogni settimana).
Quello che presentiamo è il suo secondo 45 giri, dopo l’esordio del 1973 per la casa editrice cattolica Città Nuova, ed è stato inciso per la Monitor, sussidiaria dell’RCA.
Entrambe le canzoni sono arrangiate da Bruno Battisti D’Amario, che era l’insegnante di chitarra di Chiara: come molti di voi sanno, oggi Battisti D’Amario è un musicista classico, docente di conservatorio, ma negli anni ’60 e ’70 è stato per molto tempo il chitarrista di Ennio Morricone, ed ha inoltre collaborato in sala di registrazione a molti dischi di cantautori come Fabrizio De André (“Non al denaro, non all’amore né al cielo” e “Storia di un impiegato”) e Umberto Bindi (“Io e il mare”), oltre a molte colonne sonore.
E la chitarra è lo strumento che accompagna in entrambe le canzoni la voce della Grillo; sia “La rondine” che “Prigioniero” mi ricordano lo stile di Angelo Branduardi, ed il testo onirico e metaforico di “La rondine” potrebbe essere, a tutti gli effetti, scritto dal menestrello di Cuggiono a cui, evidentemente, la Grillo si ispirava in quel periodo.
In “Prigioniero”, oltre alla chitarra, vi sono un flauto e delle percussioni che danno alla canzone un aria medioevaleggiante.
I due brani fanno parte di un album molto interessante, “La rondine”, che prima o poi presenteremo nel blog.

1) La rondine
2) Prigioniero

domenica 27 maggio 2012

Lucia Rango – Samba per un amore/Fino all’ultimo minuto (1967)












Lucia Rango è una cantante torinese, che ha inciso alcuni dischi verso la metà degli anni ’60 collaborando con Piero Ciampi: in particolare nel 1967 la Sibilla ha pubblicato un album, “Lucia Rango Show”, con 11 canzoni su 14 scritte da Ciampi con altri autori, tra cui Elvio Monti (che arrangia il disco).
Nello stesso anno (la matrice è datata 19 dicembre) due canzoni dell’album vengono pubblicate sul 45 giri che presentiamo oggi, nella stessa versione ma da un’altra etichetta, la Meazzi: misteri della discografia anni ’60.
Come dice il titolo, “Samba per un amore” è….una bossanova di Monti, con un flauto in evidenza nell’arrangiamento.
Fino all’ultimo minuto” era già stata incisa dall’autore quando usava lo pseudonimo “Piero Litaliano”, in un 45 giri del 1961 e poi inclusa nel album “Piero Litaliano” del 1963, ed è più interessante rispetto al lato A.

1) Samba per un amore (Piero Ciampi-Elvio Monti)
2) Fino all’ultimo minuto (Piero Ciampi-Gian Franco Reverberi)

giovedì 24 maggio 2012

Tony and Jane - The ballad of Bonnie and Clyde/Satin doll (1968)











Non fatevi ingannare dai nomi: in realtà i due cantanti di cui parliamo oggi sono italiani, per la precisione milanesi, e si chiamano Antonio e Gianna; con lo pseudonimo inglese incidono nel 1968 una versione di “The ballad of Bonnie and Clyde”, la canzone che, portata al successo da Georgie Fame, fu tra le antesignane del revival musicale degli anni ’30.
Sul retro un brano di Duke Ellington e Billy Strayhorn (con testo di Johnny Mercer), la celeberrima “Satin doll”, incisa da moltissimi artisti (tra cui Frank Sinatra, Ella Fitzgerald e Nancy Wilson)
Firma gli arrangiamenti Ben Thompson (pseudonimo di chissà chi…)

1) The ballad of Bonnie and Clyde (Peter Callander-Mitch Murray)
2) Satin doll (Johnny Mercer-Duke Ellington-Billy Strayhorn)

mercoledì 23 maggio 2012

Michele Montanari e Maria Bria del Trio Lescano



Oggi non parliamo di dischi ma di due libri, pubblicati recentemente, che raccontano le vicende di due protagonisti della musica leggera italiana del passato, degli anni '30 e '40, decenni che pare siano stati riscoperti anche dai più giovani, come testimoniano il proliferare di cantanti e gruppi che ripropongono il repertorio di quegli anni (avete presente, tanto per fare un nome noto, la brava Simona Molinari?)
Il primo si intitola "Abbassa la tua radio per favore" ed è la biografia di Michele Montanari, scritta dalla figlia Gianna Bevilacqua Montanari: il cantante, nato in Puglia nel 1908, si trasferì a Torino (la città in cui morì nel 1995), diventando uno dei più celebri cantanti dell'Eiar; nel 1938 aveva infatti vinto il concorso per voci nuove indetto dall'ente radiofonico, la "Gara Nazionale per gli Artisti della Canzone" che lanciò anche molti altri cantanti, da Maria Jottini a Lina Termini, da Alfredo Clerici ad Otello Boccaccini.
Lunedì 14 maggio, al Salone del Libro di Torino, il libro della signora Bevilacqua è stato presentato allo stand della RAI: qui potete vedere alcune immagini scattate nel corso della presentazione, con i due relatori (insieme all'autrice), Bruno Quaranta e Francesco Devescovi, direttore dell'Eri.
Come potete vedere dalla fotografia a destra, era presente anche la signora Lidia Martorana, grandissima cantante di successo specialmente negli anni '40 (due canzoni su tutte: "Addormentarmi così", in seguito incisa anche da Teddy Reno, e "Amore baciami") che ha fatto un intervento ricordando come il Montanari fosse, oltre che un bravo cantante, un bel giovane e che, per questo motivo, molte ragazze affollavano l’uscita dell’Eiar (e poi della Rai) per poterlo incontrare.
Posso dirvi che il libro è interessantissimo, e cerca di ricostruire non solo la vita e la carriera di Michele Montanari ma anche tutto l'ambiente dell'Eiar del periodo e della società italiana di quegli anni; è scritto inoltre in maniera scorrevole e si legge tutto d'un fiato.


Il secondo libro che presentiamo è anch'esso scritto da una figlia: Alba Beiras. Sua mamma è Maria Bria che, come ormai è noto, è stata una delle tre componenti del Trio Lescano, negli ultimi anni (quando Caterinetta lasciò le tre sorelle per motivi che sono stati scoperti solo recentemente da Virgilio Zanolla e che potete leggere qui ). La Bria ha 87 anni e vive a Chivasso, e la figlia ha deciso di raccogliere la sua testimonianza e di raccontarla in un libro, pubblicato da qualche settimana e che si intitola "I miei tu-li-pan. Mamma cantava nel Trio Lescano" ed è edito da Armenio (sul sito, per chi fosse interessato, vi è il dettaglio del libro ).
Gli amici del blog di Torino e dintorni potranno assistere alla presentazione del volume giovedì 7 giugno alle 18:30 al  "Caffè del Progresso" in corso San Maurizio, 69: ovviamente io ci sarò.

martedì 22 maggio 2012

Valerio Liboni - Forza Toro olè (1983)












Questo è il secondo ed ultimo post dedicato al Torino, con la canzone che nel 1983 Valerio Liboni incise per questa squadra, in versione strumentale sul retro; l'etichetta è la Bajona Records di Gualtiero Gatto.
Poco da dire sul brano: la melodia, scritta da Francesco Bernardi (che cura anche gli arrangiamenti), in certi punti mi ricorda "Roma, Roma" di Antonello Venditti, mentre il testo di Angelo Vitale, come tutti gli inni, esalta la squadra granata.
Ci sono altre canzoni sul Toro (una ad esempio di Serengay incisa per la Kansas), ma ne parleremo....alla prossima promozione in serie A!!!

1) Forza Toro olè (A.Vitale-Francesco Bernardi)
2) Forza Toro olè (strumentale)

domenica 20 maggio 2012

I giocatori dell'A.C. Torino - Forza Toro (1974)



L'avevamo promesso: se i cugini granata fossero riusciti a ritornare in serie A avremmo reso omaggio su questo blog, pur con la fatica che può costare a un bianconero da quando è nato, a questa squadra.
Lo facciamo con due post: il primo oggi, presentando un disco del 1974 e cantato dai giocatori che in quell'anno giocavano nel Torino e che potete vedere nell'interno della copertina del disco in oggetto, sulla destra.

Come è giusto che sia, il testo del mitico Beppe Barletti non può che esaltare la squadra con rime come "Forza Toro, forza Toro, torneranno i tempi d'oro....".
Guccini sostiene, a ragione, che gli inni delle squadre di calcio e le canzoni politiche siano simili nella forma: in entrambi i casi il succo dei testi è "Noi siamo i migliori e vinceremo, forza!!".
Una curiosità: l'autore della musica è Gianni Mori, proprio lui, lo stesso compositore del successo (?) di José Altafini "Juventus, mia senhora"....chissà se Mori era juventino o granata??
Sul retro c'è la versione strumentale, eseguita dall'orchestra di Romano Farinatti.

1) Forza Toro! (Beppe Barletti-Gianni Mori)
2) Forza Toro! (strumentale) (Gianni Mori)

venerdì 18 maggio 2012

Daniele Pace - Le tue ciglia/Come in un valzer (1962)












E’ da un po’ di tempo che non parliamo qui nel blog di Daniele Pace, e riprendiamo oggi: molto particolari queste due canzoni incise da Pace nel 1962: sono due brani nello stile tipico dei cantautori dei primi anni ’60, i vari Paoli, Bindi, Endrigo, Lauzi o il primo De André, due canzoni d’amore di cui è autore sia del testo che della musica.
Come in un valzer” in particolare riecheggia molto certe atmosfere francesi.

1) Le tue ciglia
2) Come in un valzer

giovedì 17 maggio 2012

Piero Cotto - Ho scolpito il tuo nome (su uno scoglio)/Ogni domenica (1964)












Oggi presentiamo un 45 giri del cantante astigiano Piero Cotto, che alcuni di voi forse ricordano come interprete al Disco per l’Estate 1972 di “Due delfini bianchi”, con il gruppo “Piero & i Cottonfields”: questo risale a quasi dieci anni prima ed è il suo disco di debutto.
Ho scolpito il tuo nome (su uno scoglio)” è la tipica canzone estiva melodica, non particolarmente originale, scritta da Carlo Facchetti per il testo e da Giancarlo De Bellis (che usa lo pseudonimo Parosandi) e Pino Cappelletti per la musica; Capelletti in seguito avrà una lunga collaborazione con Ugolino.
Più ritmata è “Ogni domenica”, scritta da Sergio Siberna per il testo e da Glauco Rosignoli (autore di molti successi tra cui “Rapsodia ad un angelo” per Wilma De Angelis e “Perché m’hai fatto innamorare” per Armando Savini) per la musica.
In entrambe le canzoni suona l’orchestra di Tullio Gallo.

1) Ho scolpito il tuo nome (su uno scoglio) (Carlo Facchetti-Pino Cappelletti-Giancarlo De Bellis)
2) Ogni domenica (Sergio Siberna-Glauco Rosignoli)

mercoledì 16 maggio 2012

Barbara Lory - Sei tu Milano/Io non so (1965)













Nel 1965 Barbara Lory vince il primo “Festival della canzone lombarda” con “Sei tu Milano”, canzone scritta da Cosimo Di Ceglie e Danpa, presente nel lato A di questo 45 giri.
Si tratta di una canzone che descrive Milano come “la città dei giovani”, con una musica che se la canzone fosse stata pubblicata nel 1962 o nel 1963 sarebbe stata attualissima ma che, nel 1966, aveva già un sapore di vecchio e di superato.
Tecnicamente impeccabile l’arrangiamento, curato dallo stesso Di Ceglie, che era un grande musicista, e che per l’occasione dirige l’orchestra di Gorni Kramer.
Anche il retro, “Io non so”, musicalmente non sembra del 1965; in seguito la brava Barbara inciderà canzoni molto più in linea con il periodo e in qualche caso, nel periodo della collaborazione con i Funamboli, si avvicinerà anche al progressive.

1) Sei tu Milano (Danpa-Cosimo Di Ceglie)
2) Io non so (Luciana Medini-Aldo Sorrentino)

martedì 15 maggio 2012

Juventus - Inni (1964-1972)













Giancarlo Chiaramello - Inno FC Juventus (1964)

Oggi concludiamo questa lunga parentesi bianconera con due dischi che contengono due inni della Juventus: il primo era l'inno della Juve quando ero bambino io, nella seconda metà degli anni '60, e lo fu fino all'avvento di “Juve Juve”.
La matrice del disco è datata settembre 1964, ma pare che comunque fosse l'inno anche negli anni precedenti (almeno mio padre ricorda così......).
Musicalmente si tratta di una marcia, con un andazzo un po' da banda di paese, mentre il testo ha nelle strofe il riferimento al significato del nome della squadra, gioventù; nell'etichetta non sono riportati gli autori.

1) Inno FC Juventus
2) Inno FC Juventus (strumentale)



 











Undici bianconeri - Juve Juve (1972)

Ho trovato scritto in alcuni siti internet che l'autore delle parole di questo inno sarebbe Mike Bongiorno: non so come sia nata questa leggenda metropolitana, ma tutti quelli che conoscono un po' di musica italiana sanno che dietro lo pseudonimo "Lubiak" si nascondeva in realtà Felice Piccarreda, paroliere e produttore che ha lavorato spesso alla Durium, etichetta per cui venne pubblicato questo disco con la copertina a forma di pallone.
Piccarreda lavorava tra gli altri con i Jet, il primo nucleo dei Matia Bazar, con Carlo Marrale, Piero Cassano ed Aldo Stellita; alla batteria non c'era ancora Golzi ma vi era Renzo Cochis, che è appunto l'autore della musica, secondo l'etichetta.
In realtà, se andiamo a verificare nel sito della SIAE, possiamo vedere che la musica, oltre che da Cochis, è firmata anche da Piero Cassano, e che a Piccarreda come autori del testo sono da aggiungere Paolo Limiti e Maurizio Seymandi: uno dei soliti misteri insoluti delle etichette dei dischi.....mah, c'era poco spazio per scriverli tutti?
A questo punto, niente di più probabile che a suonare nel disco ci siano tutti i Jet al completo: un disco quindi che oltre che essere oggetto di ricerca dei tifosi bianconeri può esserlo anche degli amanti del prog.
Per quel che riguarda la canzone, cantata da dei misteriosi "Undici bianconeri" (che non penso siano i calciatori juventini), aggiungo solo che sicuramente accompagnò le vittorie della Vecchia Signora per tutti gli anni '70 ed anche oltre, per quel che mi ricordo, finchè venne sostituito da nuovi inni più moderni ma che secondo me non ebbero lo stesso impatto di questo.
Dal prossimo ricominciamo con i post non sportivi....almeno fino alla (eventuale) promozione dei granata.

1) Juve Juve (Felice Piccarreda-Paolo Limiti-Maurizio Seymandi-Piero Cassano-Renzo Cochis)
2) Juve Juve (Strumentale) (Felice Piccarreda-Paolo Limiti-Maurizio Seymandi-Piero Cassano-Renzo Cochis)

lunedì 14 maggio 2012

José Altafini e Romano Farinatti - Juventus mia senhora (1975)













Nel 1975 il brasiliano José Altafini è a fine carriera, e dopo gli anni passati al Napoli è stato acquistato dalla Juventus; in quell'anno incide questa canzone, una bossa nova scritta da Gianni Mori, in cui si fa accompagnare dal Piccolo Coro del “Maffei”, che era una scuola privata in corso Regina angolo corso Potenza, che ormai non esiste più.
L'orchestra è diretta da Romano Farinatti, di cui abbiamo già parlato in questo blog, che esegue anche la versione strumentale sul retro.
In copertina il disco è presentato da Mori e da Beppe Barletti, l'indimenticato corrispondente da Torino per “90° minuto” di Paolo Valenti...eh sì, anche il calcio era migliore in quegli anni.

1) José Altafini - Juventus mia senhora (Gianni Mori)
2) Romano Farinatti – Juventus mia senhora (Gianni Mori)

domenica 13 maggio 2012

Domenico Serengay - Juventus (1961 e 1973)













Domenico Serengay – Juventus/Maria (1961)

Penso che molti di voi avranno capito che in questi giorni sto usando la Juventus come "scusa" per presentare, come di consueto, alcuni dischi particolari accomunandoli da questo tema: un'occasione per fare post su John Charles, il Poker di Voci, Don Marino Barretto e Domenico Serengay, come ci apprestiamo a fare oggi con due 45 giri.
In realtà la canzone sul lato A è la stessa per entrambi, come vedremo.
Il primo disco risale al 1961 ed è pubblicato dalla Phonocolor, etichetta di cui era direttore artistico il Maestro Gino Mescoli e che si trasformerà alla fine di quell'anno nella Style.
Domenico Seren Gay (questo il suo vero nome e cognome) all'epoca non aveva ancora fondato la Kansas: aveva avuto un passato come attore dialettale in piemontese, sin dagli inizi degli anni '50, e dalla fine del decennio aveva intrapreso anche l'attività di cantante con il nome d'arte Domi Serengay.
Juventino (come abbiamo visto in un post di qualche giorno fa), questo è il suo primo disco dedicato alla bianca signora: “Juventus” è un brano introdotto da un finto cronista che annuncia l'ingresso in campo della Juventus; la musica è di Gino Mescoli, che si firma con lo pseudonimo “Sonago” (vi ricordate la firma in "Ho scritto t'amo sulla sabbia" di Franco IV e Franco I?).
Maria” cita all'inizio la celebre “Oi Marì”, un po' più avanti “'O surdato 'nnammurato”, ed è una canzone d'amore di stampo tradizionale, su musica di Giovanni Fiori.

1) Juventus (Domenico Seren Gay-Gino Mescoli)
2) Maria (Domenico Seren Gay-Giovanni Fiori)













 Domenico Serengay e Renzo Gallo - Juventus/Tango de carota (1973)

Questo invece è un disco del 1973 pubblicato dalla Kansas: “Juventus” è la stessa canzone del 45 giri precedente, e devo dire che anche la registrazione mi sembra uguale, con la sola sovrapposizione della ritmica: infatti batteria e basso sono, in questo disco, molto più in evidenza.
Mescoli qui usa un altro pseudonimo, Scotland.
Sul retro c'è Renzo Gallo, un personaggio su cui avremo sicuramente modo di ritornare, che è una delle colonne della musica folk piemontese di stampo comico: qui gioca a fare il pugliese, ma Gallo è un torinese doc.
Il testo è dello stesso Gallo con Giorgio Seren Gay, mentre la musica è di Gallo con Achille Ovale e Bernestin, pseudonimo di Domenico Serengay.

1) Juventus (Domenico Seren Gay-Gino Mescoli)
2) Tango de carota (Lorenzo Gallo-Giorgio Seren Gay-Bernestin-Achille Ovale-Lorenzo Gallo)

sabato 12 maggio 2012

Don Marino Barreto jr. - Sivori cha cha cha/Merengue bianco-nero (1960)












Di quale squadra è tifoso Giorgio Calabrese? Ho il sospetto che sia juventino, dopo aver ascoltato i testi che, nel 1960, scrisse per le canzoni del 45 giri che presentiamo oggi (con cui continuiamo questa lunga parentesi dedicata alla Vecchia Signora), inciso dal grande Marino Barreto.
Sul lato A vi è "Sivori cha cha cha": in quell'anno in Italia praticamente tutti ballavano questo ballo, dalle segretarie cantate da Michelino alla nonna di Mina, e sui campi di calcio era l'attaccante della Juventus, l'argentino Enrique Omar Sivori (soprannominato per la folta capigliatura "El Cabezon") che lo faceva ballare agli avversari. 
L'altro giorno abbiamo parlato di John Charles: Sivori arrivò a Torino con il gallese, e grazie ai due (e al resto della squadra raffigurato sulla copertina di questo disco) la Juve vinse il decimo scudetto nel campionato 1957-58 (con la prima delle tre stelle), l'undicesimo nel campionato 1959-60 e il dodicesimo nel 1960-61, oltre a due coppe Italia.
Passando alla musica, “Sivori cha cha cha” è scritta da Giorgio Calabrese per il testo e da Angelo Rossi (che come di consueto si firma usando lo pseudonimo “Matanzas”) per la musica, ed è un classico cha cha cha, con i fiati in evidenza racconta le vicende di questo calciatore, che "non è riuscito a fermarlo nemmeno un carro armato"...."ora si sente parlare di marcatura più stretta"...."Sivori, Sivori, giocherellando che male ci fa"...
Stessi autori per il retro, “Merengue bianco-nero”: che tra descrizioni di Torino, con la Mole dell'Antonelli, il Valentino e il Po, e "Forza Juve più di dieci gli scudetti sono già", racconta di questa squadra; "Hai visto che ha le striscie, non è una zebra a pois..." ha un riferimento alla nota canzone di quell'anno lanciata da Mina.

1) Sivori cha cha cha (Giorgio Calabrese-Angelo Rossi)
2) Merengue bianco-nero (Giorgio Calabrese-Angelo Rossi)

venerdì 11 maggio 2012

Poker di Voci e Pier Benito Greco













Poker di voci & Pier Benito Greco - Cara Juventus-Cara Juventus (strumentale) (1970)

Nel 1970 (la matrice del disco è datata 25 settembre) il Poker di Voci, quartetto che aveva avuto un briciolo di notorietà a cavallo tra la fine degli anni '50 e i primi anni '60, per poi dedicarsi alla musica folk, incide la versione cantata di questa canzone, scritta dal Maestro Pier Benito Greco (che si occupa degli arrangiamenti e dirige l'orchestra).
“Cara Juventus” è un samba orecchiabile il cui testo, come è giusto che sia per un inno, esalta le gesta della più importante e della più forte squadra di calcio italiana.
Interessante la copertina, con alcune fotografie delle formazioni bianconere del passato.

1) Cara Juventus (Pier Benito Greco)
2) Cara Juventus (strumentale) (Pier Benito Greco)













 Pier Bento Greco – Juventus-Juventus (strumentale) (1975)

Cinque anni dopo il disco che abbiamo già presentato, Pier Benito Greco torna sul luogo del delitto e scrive un altro brano sulla squadra bianconera, "Juventus" (in realtà è il terzo perchè Greco è anche autore di "Juventus, la fidanzata d'Italia", di cui parleremo comunque, prima o poi); la matrice è datata 18 marzo 1975, e se per l'altra canzone si era affidato al Poker di Voci, qui il cantante è un giovane e sconosciuto Fabio Montiglio (che immagino sia il ragazzo sul retro di copertina), con un'impostazione melodica e tradizionale; il testo gioca sul significato del nome della squadra, gioventù.
Ad un certo punto la canzone diventa un dixieland, e questa soluzione sembra un po' senza né capo né coda, anche nella versione strumentale sul retro.

1) Juventus (Pier Benito Greco)
2) Juventus (strumentale) (Pier Benito Greco)

mercoledì 9 maggio 2012

John Charles - Discografia completa













John Charles - Love in Portofino-Sixteen tons (1960)

Molti sono stati i calciatori che, durante la loro attività calcistica, si sono dedicati alla musica ed hanno provato a incidere un disco: da Beppe Savoldi a José Altafini, dal recentemente scomparso Giorgione Chinaglia a Juary, il brasiliano dell'Avellino dei tempi d'oro...ed oggi continuiamo la parentesi juventina con due 45 giri incisi nel 1960 dall'attaccante gallese John Charles, soprannominato "Il gigante buono" a causa dei suoi quasi due metri di altezza, che a cavallo tra la fine degli anni '50 e i primi anni del decennio successivo fu, insieme ad Omar Sivori e a Giampiero Boniperti, una delle bandiere della Juve.
Il primo 45 giri, in ordine di numero di catalogo, propone due canzoni celeberrime, "Love in Portofino", successo di Fred Buscaglione, e "Sixteen tons".
John Charles ha una voce intonata e calda, a proprio agio in “Love in Portofino”, che canta per buona parte in inglese: nell'etichetta non è però indicato l'autore del testo tradotto.
“Sixteen tons” è ancora più adatta alla sua voce, per via della tonalità decisamente bassa: come molti di voi sanno questo brano fu anche inciso dai Giganti, e la voce di Enrico Maria Papes ha molte similitudini con quella del calciatore gallese.
Il brano, scritto ed interpretato nel 1947 dal cantante country Merle Travis racconta la vita di un minatore di carbone, ed ha avuto innumerevoli cover, da Tennessee Ernie Ford (1955) a Frankie Laine (1956) ai Platters (1957)....e poi Nicola Arigliano, Lou Monte (...in napoletano!!), Johnny Cash, Adriano Celentano (in italiano), Renzo Arbore...
Carichi sedici tonnellate e cosa ottieni?
Un altro giorno più vecchio e pieno di debiti.
San Pietro non chiamarmi perché non posso andare
Devo la mia anima al deposito aziendale.
In entrambi i brani dirige l'orchestra William Galassini.

1) Love in Portofino (Leo Chiosso-Fred Buscaglione)
2) Sixteen tons (Merle Travis)












John Charles - Non dimenticar-La fine (1960)

Questo disco esce in contemporanea con il precedente, ed infatti i numeri di catalogo sono uno successivo all'altro; anche la copertina è praticamente la stessa, cambiano ovviamente solo i titoli delle canzoni..
“Non dimenticar” è una cover del successo del 1952 di Flo Sandon's scritto da Gino Redi (pseudonimo di Luigi Pulci) per la musica e dal napoletano Michele Galdieri per il testo; il gallese la canta quasi tutta in inglese, con il testo di Shelley Dobbins scritto per Nat King Cole pochi anni prima.
“La fine” è la cover di un brano inglese, ''The End (Of the Rainbow)'', portato al successo da Earl Grant nel 1958, ma nell'etichetta non è indicato chi sia il traduttore in italiano; nel 1966 verrà inciso da Amedeo Minghi, al suo debutto, con un altro testo scritto da Mogol ed il titolo “Alla fine”, mentre nel 1968 Udo Jurgens userà il testo inciso da John Charles.
Anche in queste due canzoni dirige l'orchestra il Maestro Galassini.

1) Non dimenticar (Dobbins - Michele Galdieri-Gino Redi)
2) La fine (Jimmy Rotella-Jimmy Krondes-Sid Jacobson)

martedì 8 maggio 2012

Domenico Serengay - Forza Juve/Gioanin Pet Pet Sigàla (1968)












Finalmente ce l'abbiamo fatta: dopo anni di vicende alterne, che ci hanno visti anche, purtroppo, finire in serie B, siamo ritornati alla vittoria, ed abbiamo vinto il trentesimo scudetto, che ci consentirà di appuntare sulla gloriosa maglia bianconera la terza stella.
Come molti di voi sanno, sono juventino dalla nascita, anzi direi già da prima...figlio di juventini, ho avuto la fortuna di vivere i gloriosi anni '70, in particolare la seconda metà, quella della vittoria in coppa Uefa contro l'Atletico Bilbao e degli scudetti disputati fino all'ultimo minuto con i cugini granata (a cui auguro, veramente, di riuscire a tornare in serie A)....e sono sicuro che, per tutta la vita, sicuramente non cambierò mai per quel che riguarda il tifo: nella vita si può cambiare tutto, dalle idee politiche alle mogli, ma non la squadra di calcio, e bisogna diffidare di chi, nella propria vita, cambia passando, che so, dalla Juventus al Milan...
Per festeggiare il trentesimo scudetto nel blog, a partire da oggi parleremo di alcuni dischi legati in qualche modo alla Vecchia Signora, sempre cercando di alternare dischi "torinesi" (come quello di oggi) a dischi di artisti non torinesi e in alcuni casi, come vedremo, non italiani.
Ed iniziamo questa parentesi con questo disco di Domenico Serengay, il titolare della Kansas che, come sappiamo, era anche cantante in proprio, per lo più dialettale.
Questa "Forza Juve", che musicalmente ha un'aria un po' paesana, risale al 1968: in quell'anno l'allenatore era il paraguayano Heriberto Herrera, e nella formazione vi erano nomi come Sandro Salvatore, Castano, Roveta, Del Sol, Cinesinho, Zigoni....i primi giocatori bianconeri che ricordo, grazie alle mitiche figurine Panini.
Tornando a "Forza Juve", mentre il testo è dello stesso Serengay, la musica è di Mario Marcucci, che si occupa della direzione d'orchestra.
Sul retro c'è una canzone che già conosciamo, perchè ne abbiamo parlato qui : infatti "Gioanin Pet Pet Sigala", personaggio tipico della tradizione piemontese, era già stata pubblicata come lato B di "Turin 'd seira"; qui la direzione d'orchestra è di Barimar.

1) Forza Juve (Domenico Serengay-Mario Marcucci)
2) Gioanin Pet Pet Sigala (Domenico Serengay)

lunedì 7 maggio 2012

Jimmy Fontana - Identikit (versione italiana)/Identikit (versione inglese) (1979)












Dopo un periodo di pausa di alcuni anni, il bravo Jimmy Fontana (che è uno dei miei preferiti tra i cantautori degli anni ’60) ritorna ad incidere nel 1979 la sigla di una serie di telefilm, “Gli Invincibili”: devo dire che non ricordo quasi nulla di questa serie, mentre invece ricordo benissimo la sigla che mi è sempre piaciuta, con quella lunghissima sequenza di I cantate da Fontana mentre una voce recitante descriveva appunto l’identikit del titolo.
Il tutto su una musica trascinante in cui si sente lo zampino di uno dei più grandi chitarristi italiani, quel Carlo Pes componente dei Marc 4 e musicista in quasi tutte le colonne sonore di Armando Trovajoli.
Sul retro la canzone è cantata in inglese, in una versione che nulla aggiunge e nulla toglie all’originale; nell’etichetta è assente il nome di Lilli Greco, presente invece nel deposito Siae.
Il disco è pubblicato dall’Original Cast, sottoetichetta dell’RCA specializzata in colonne sonore e sigle televisive.

1) Identikit (versione italiana) (Franco Migliacci-Jimmy Fontana-Carlo Pes-Lilli Greco)
2) Identikit (versione inglese) (Franco Migliacci-Jimmy Fontana-Carlo Pes-Lilli Greco)

sabato 5 maggio 2012

Mario Scrivano - Miserere per Praga/Biafra (1969)












Torniamo a parlare del cantautore pinerolese, di cui recentemente abbiamo postato l’album “Ho imparato a morire”, con questo 45 giri con due brani con tematiche politiche su argomenti attuali all’epoca che oggi, probabilmente, pochi ricordano: la primavera di Praga e la guerra in Biafra, regione secessionista della Nigeria.
Miserere per Praga” inizia con un organo classicheggiante, e prosegue con una melodia triste che mi fa venire in mente certe canzoni di Adamo; “Biafra” è invece più ritmata, con le tipiche sonorità beat che nel 1969 erano già un po’ fuori tempo.
In entrambi i brani Scrivano è accompagnato dal complesso “Rinaldo e i Quattro Assi”, di cui non ho alcuna informazione; il produttore è Claudio Nobbio, autore dei testi in collaborazione con i fratelli Serengay (i cui nomi non sono riportati nell’etichetta), mentre le musiche sono di Scrivano in collaborazione con Giorgio Santiano.
Nelle etichette, di colore rosso e non arancione come in genere quelle della Kansas, i due lati sono invertiti.

1) Miserere per Praga (Domenico Serengay-Claudio Nobbio-Mario Scrivano-Giorgio Santiano)
2) Biafra (Giorgio Serengay-Claudio Nobbio-Mario Scrivano-Giorgio Santiano)

venerdì 4 maggio 2012

Gesy Sebena e il Duo Blengio - Twist twist twist/Da da um pa (1961)












Gesy Sebena è lo pseudonimo di Tonina Pieroni, cantante marchigiana, nata il 23 aprile 1944 a Marotta, in provincia di Pesaro, che incise alcuni 45 giri dal 1961 al 1965 per la Sabrina, l’etichetta fondata da Bruno Rosettani, partecipando anche al Festival di Sanremo del 1962 con “Il nostro amore” e a “Un disco per l’estate” del 1965 con “Un biglietto”
Il 45 giri che presentiamo oggi è del 1961 e contiene un brano originale, “Twist twist twist” (ovviamente un twist…scritto da Rosettani che usa lo pseudonimo Zipi e da Astelvio Milini) ed una cover del celebre “Da da um pa” delle Kessler.
Nel primo brano la Sebena pare imitare in alcuni passaggi lo stile di Mina (mettendo comunque in evidenza una buona voce), ed è coadiuvata dal Duo Blengio, che canta da solo il retro; in realtà le due etichette segnano l’esatto contrario di quello che è riportato in copertina, e quindi “Twist twist twist” risulta essere il lato B, ed inoltre quest’ultimo brano in Siae risulta depositato come “Twist twist twist baby”.
Astelvio Milini dirige l’orchestra in entrambi i brani.

1) Twist twist twist (Bruno Rosettani-Astelvio Milini)
2) Da da um pa (Dino Verde-Bruno Canfora)

mercoledì 2 maggio 2012

Vasso Ovale - Tutto bene/Why don't you love me (1976)












Oggi ritorniamo a parlare di Vasso Ovale, presentando un 45 giri del 1976 prodotto da Vic Nocera e pubblicato dalla Voom Voom, etichetta torinese di proprietà di Ivo Lunardi, il primo produttore della Strana Società, nonché titolare di un celebre locale torinese che si chiamava appunto Voom Voom (e in anni successivi, del Pick-Up di via Barge).
“Tutto bene” ricorda per l’arrangiamento “Sereno è” di Drupi, di poco precedente, ed è una canzone d’amore, mentre “Why don’t you love me” è un terzinato.
Entrambe le canzoni sono scritte dal papà di Vasso, Achille, con Vic Nocera, mentre i testi sono di Nocera, coadiuvato da Franco Clivio per “Tutto bene” e da Antonio Bellinvia per il retro.

1) Tutto bene (Franco Clivio-Vic Nocera-Achille Ovale-Vic Nocera)
2) Why don't you love me (Antonio Bellinvia-Vic Nocera-Achille Ovale-Vic Nocera)

martedì 1 maggio 2012

Paolo Pietrangeli - Risoluzione dei comunardi/Il vestito di Rossini/Contessa (1968)












A marzo del 1968 la Dischi del Sole pubblica nella serie “Linea Rossa” (che era nata all’inizio del 1967 in polemica con la “Linea Verde” teorizzata da Mogol) questo 45 giri di Paolo Pietrangeli, che presentiamo oggi in occasione della Festa dei Lavoratori.
Rispetto agli altri 45 giri pubblicati dall’etichetta, quelli di questa serie avevano nel numero di catalogo il prefisso LR al posto di DS; la distribuzione era curata dalla Vedette.
In copertina viene riportata una frase tratta dal testo della prima canzone, “Risoluzione dei comunardi”, opera in realtà tratta da un testo di Bertolt Brecht; questa è anche delle tre la canzone che si discosta un po’ dallo stile da ballata tipico delle canzoni di protesta, e vede tra gli autori anche Franco Fortini.
Le altre due canzoni che completano il disco, “Contessa” e “Il vestito di Rossini”, sono notissime e non hanno bisogno di alcuna presentazione: a proposito della prima mi veniva i mente che quelli che nel 1968 potevano essere i discorsi della vecchia nobiltà oggi potrebbero essere quelli dei “nuovi nobili”, i banchieri e i papaveri della finanza.....mi immagino, che so, un dialogo tra Monti e Passera che parlano degli scioperi in una fabbrica, “volevano, pensa, i salari aumentati....”.
Certo i tempi sono cambiati, ed ora non si sciopera più per avere l'aumento di salario, ma per protestare contro la cassa integrazione o la mobilità, per difendere un posto di lavoro attaccato da tutte le parti, dall'outsourcing (esternalizzazione) dilagante alla globalizzazione senza controlli.....vabbè, sono discorsi lunghi e questo è un blog musicale, ma alla fine cambiano i contesti ma non la sostanza delle cose.
Tornando al disco, alle registrazioni partecipano anche Giovanna Marini alla chitarra e altri due musicisti di cui nulla so, M. Ferrando e A. Fanchiotti, alla chitarra e al kazoo.

1) Risoluzione dei comunardi (Bertolt Brecht-Franco Fortini-Paolo Pietrangeli)
2) Il vestito di Rossini (Paolo Pietrangeli)
3) Contessa (Paolo Pietrangeli)

 P.S.: in allegato il file che ci ha inviato Giuliano Gangemi (leggere i commenti)