Ritorniamo a parlare di canzone
d’autore, in questo caso dialettale, con un album del 1972 di Mario
Piovano (la data della matrice è il 16 maggio): in realtà
Piovano, noto fisarmonicista e compositore (sua è la
celeberrima “Cimitero di rose”), non è un vero e proprio
cantautore, visto che compone solo le musiche, mentre i testi sono scritti dal giornalista Piero
Novelli.
La coppia aveva avuto due anni prima un
precedente importante: i due infatti avevano scritto quasi tutte le
canzoni dell’album di Luisella Guidetti “E poi domani ancora”,
album che, come si sa, fu il primo pubblicato dalla Numero Uno di
Mariano Rapetti, Mogol, Alessandro Colombini, Franco Daldello e Lucio
Battisti; il disco, prodotto da Maurizio Corgnati, racchiudeva alcune
canzoni in piemontese con tematiche legate al mondo della malavita
torinese.
Anche “Torino cronaca” trae spunto
da questi temi, come si può notare anche solo leggendo la
presentazione del disco che Piero Novelli fa sul retro della
copertina.
Tra le canzoni possiamo ricordare “Sôn
andait a Casablanca”, una delle prime canzoni a raccontare la
storia di un transessuale, “'l gat gris”, la spagnoleggiante
“Marijuana” e il brano conclusivo, “Requiem per 'na fija
d'vita”, che è ispirato ad un fatto di cronaca nera che è
ricordato a Torino ancora oggi, l’omicidio, rimasto impunito, della
prostituta francese Martine Beauregard, uccisa il 18 giugno 1969;
questa inoltre l'unica canzone già conosciuta, in quanto
pubblicata nel citato disco della Guidetti.
I musicisti che accompagnano Piovano,
che suona il pianoforte e la celeste, sono i solisti di Gino Luone,
contrabbassista, composti dal batterista Renato Avidano, da Franco
Corsi alla Tromba, Riccardo Ducci alla fisarmonica e al mandolino,
mentre alla chitarra c’è, direttamente dagli Asternovas di
Fred Buscaglione, Oreste Corrado.
Luone e Ducci avevano in passato
accompagnato Roberto Balocco nei vari dischi “Le canssôn dla
piola”, pubblicati a partire dal 1965, a cui del resto aveva
collaborato lo stesso Novelli come autore di alcuni testi.
LATO A
1) La donna pavone
2) Sôn andait a Casablanca
3) La mia fisa (Paris l'è sì...)
4) Mi, chiel e 'l merlô
5) E l'Po s'na frega
6) 'l gat gris
LATO B
1) La canssôn dij lofi
2) Ah le fômne d' Turin
3) Marijuana
4) L'ultim amis
5) La côlpa l'è del tubô
6) Requiem per 'na fija d'vita
Vito, grazie per la riproposta del disco e soprattutto per l'aneddotica: non sapevo ci fossero Piovano e Novelli dietro il disco della Guidetti (che possiedo) e che spero - prima o poi - d'intervistare. Ci "sentiamo" dopo per l'ascolto!
RispondiEliminaDevo essere sincero: i post dedicati a Torino o ale sue etichette discografiche così come ai cantanti/cantautori minori di questa città non mi "prendono" più di tanto; però ti rendi conto che stai facendo un lavoro meraviglioso che non ha riscontri nel web e probabilmente nell'editoria? Per questo motivo sei il mio blog preferito. Riesci a meravigliarmi anche con cose che non m'interessano più di tanto.
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