Oggi parliamo per la prima volta nel blog del cantautore italo-jugoslavo Goran Kuzminac, presentando il suo terzo album, "Contrabbandieri di musica", il primo inciso dopo l'abbandono della UNA, etichetta legata alla RCA e curata da Vincenzo Micocci, per la piccola Top Records (etichetta milanese distribuita dalla CGD).
Kuzminac, eccellente chitarrista acustico, è stato uno di quei personaggi venuti fuori in un periodo in cui l'attenzione sui cantautori era un po' in fase calante, un po' come Mario Castelnuovo o Marco Ferradini (con cui non a caso collaborò per un Q Disc che avrebbe dovuto agevolare il loro lancio), per cui vengono ricordati per alcune canzoni ("Teorema", "Sette fili di canapa", "Ehi ci stai" e poche altre) ma non sono riusciti ad imporsi come i colleghi diventati famosi in anni precedenti.
Proprio uno di questi colleghi, Antonello Venditti, è presente nel disco come produttore artistico di due canzoni, "Cosa ci fai nella mia vita" (bella canzone d'amore) e "Dove sei quando non ci sei" (entrambe infatti sono edite dalle edizioni musicali Stukas, di proprietà del cantautore romano), oltre che come corista.
Questo "Contrabbandieri di musica" ha dei suoni molto anni '80, che non si sposano con quella che era l'identità chitarristica dei dischi precedenti di Kuzminac: per intenderci, manca in questo disco un brano come "Stella del nord" o "Stasera l'aria è fresca", che con la già citata "Ehi ci stai" rimangono ancora oggi le canzoni più note del cantautore italo-jugoslavo.Qualche arpeggio di chitarra acustica si ascolta solo in "Il barone rosso", sicuramente il brano migliore del disco, con il testo scritto in collaborazione con Gaio Chiocchio (peccato che poco dopo l'inizio entri una batteria invadente a rovinare tutto).
Al disco collabora Alberto Radius come produttore artistico (a parte i due ricordati prodotti da Venditti) e come chitarrista, mentre tra gli altri musicisti ci sono Fabio Piagnatelli e Rino Zurzolo al basso, Amedeo Bianchi al sax, Marco Rinalduzzi alle chitarre e Stefano Previsti alle tastiere.
Manca tra i musicisti un batterista.....e si sente, visto l'uso continuo di brutte batterie elettroniche.
LATO A
1) Contrabbandieri di musica (Goran Kuzminac)
2) Vogue (Goran Kuzminac)
3) Dove sei quando non ci sei (Goran Kuzminac)
4) Perfida Jonne (Goran Kuzminac)
5) Perchè mi telefoni ancora? (Goran Kuzminac)
LATO B
1) Malaria (Goran Kuzminac)
2) Gli specchi (Goran Kuzminac)
3) Cosa ci fai nella mia vita (Goran Kuzminac)
4) Il barone rosso (Goran Kuzminac-Gaio Chiocchio-Goran Kuzminac)
Gran bel disco...grazie Vito ;-)
RispondiEliminaBen tornato. L.
RispondiEliminaKuzminac per un periodo ha vissuto anche qui a Trento. Questo disco, però, non lo conoscevo. Grazie e ben tornato
RispondiEliminaCiao e bentornato!
RispondiEliminaStasera l'aria e' fresca e' stato uno dei primissimi 45 giri che ho comprato da ragazzino dopo aver visto Kuzminac in qualche trasmissione alla tele (azzardo e chiedo numi..Festival di Venezia 1979 presenta Mike Bongiorno?).
Stavo imparando a suonare la chitarra e,complici le inquadrature strette della camera, rimasi colpito dal suo modo arpeggiato di suonare che in quel momento scoprii essere il finger picking..Imparai gli accordi e la bella melodia ma nè allora nè in seguito il finger picking!
Mi era capitato qualche volta di leggere il tuo interessante blog..mi riprometto di andare a spulciare le cose indietro e ovviamente di poterti leggere di nuovo..
Complimenti ancora e bentornato.
Cristiano
(ps conosco il tuo gruppo dai tempi di Lato B..a presto!)
Imparai gli accordi ma
Mamma mia, da "Lato B"? Parliamo del 1988.....sì, Kuzminac partecipò al Festival di Venezia (la celeberrima Mostra Internazonale di Musica Leggera) nel 1979
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