Nell’intervista a Giancarlo Golzi pubblicata sul nuovo numero di “Musica Leggera” (che vi consiglio di acquistare…) a pagina 30, il batterista dei Matia Bazar ad un certo punto dice che l’unico gruppo in Italia precedente al loro che aveva avuto una cantante come solista, sul modello di Grace Slick dei Jefferson Airplane (ma anche di Julie Driscoll e dei Trinity), erano stati i Circus 2000 di Silvana Aliotta.
Io credo che Silvana sia una delle voci femminili migliori della musica italiana: certo, non nel post che presentiamo oggi, in cui è ancora giovanissima e con la voce immatura, ma certamente nelle incisioni del gruppo torinese, dalla vita troppo breve (nascono alla fine del 1969 e si sciolgono alla fine del 1972, con circa 3 anni di attività).
Il disco che presentiamo oggi è però interessante: e forse sarebbe meglio scrivere ‘’i dischi’’.
Partiamo dall’inizio….Silvana Aliotta, nata a Reggio Calabria il 21 agosto 1949 da una famiglia siciliana ma cresciuta a Torino, dove i suoi si trasferiscono nel 1951, è una bambina prodigio: debutta infatti a soli 9 anni in uno spettacolo al Teatro Alfieri di piazza Solferino, dove si presenta come sosia di Betty Curtis cantando alcune canzoni della brava cantante milanese.
A 16 anni partecipa al Festival di Castrocaro con le canzoni “Caro Johnny” (che poi inciderà) e “I tuoi anni più belli”, e firma un contratto con la Odeon che l’anno successivo, nel 1966, la fa partecipare a “Un disco per l’estate” con “Luglio e agosto” ed alla “Mostra Internazionale di Musica Leggera” con “Goodbye Venezia”….ma non succede molto, e Silvana, lasciata libera dalla sua etichetta, firma con la DKF, casa discografica torinese distribuita dalla Phonogram fondata l’anno precedente dal maestro Happy Ruggiero….la denominazione precisa dell’etichetta è “DKF-Folklore”, in quanto nasce in origine per la pubblicazione di dischi di cantanti folk (uno di essi, Tony Pagliaro, vince nel 1966 un premio internazionale per il miglior disco folk con un suo album di brani tradizionali siciliani), ma presto incidono per la DKF molti cantanti torinesi, dai Ragazzi del Sole a Mariolino Barberis, dai The Juniors alla Gina Gey (a cui abbiamo dedicato uno dei primi post).
Ruggiero le fa scegliere come nome d’arte ‘’Silva Grissi’’: curiosamente, da me intervistati, nessuno dei due si ricorda come nacque il cognome d’arte (…ipotizzo che Silva fosse stato scelto come diminutivo di Silvana).
Il primo 45 giri inciso per la DKF dalla cantante contiene due canzoni, “Vorrei” e “Sopra le nuvole”: mentre la prima è una rielaborazione del celebre “Adagio in sol minore” attribuito a Tomaso Albinoni (in Siae però la musica è depositata, con il titolo “Vorrei andare lontano”, a nome di Raffaele Cirulli, vero nome di Raf Cristiano, oggi insegnante al Conservatorio di Alessandria ma con un lungo passato nella musica leggera) con il testo di Luciana Medini e del medico Renato Scala, la seconda è invece sicuramente una cover, viste le firme degli autori, ma non è riportato il titolo della canzone originale (ed io, dall’ascolto, non l’ho riconosciuta).
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Un articolo di Stampa Sera su Silvia Grissi |
In entrambe le canzoni suona l’orchestra di Happy Ruggiero.
Sull’”Adagio” apro una parentesi: pare che in realtà non sia affatto di Albinoni, ma del musicologo Remo Giazotto, che lo pubblicò nel 1958 ricostruendolo sulla base di alcuni frammenti di spartiti di Albinoni trovati alla Biblioteca Musicale di Dresda….spartiti che però, ricercati da alcuni studiosi, non sono mai stati ritrovati, per cui molti ipotizzano che sia tutto opera di Giazotto: ma se fosse così perché non rivelarlo, prima di morire (nel 1998)? Forse per fare uno scherzo tipo quello dei falsi Modigliani? Oppure dopo il 1958 i frammenti di spartiti sono stati distrutti o rubati? Mah…ritorniamo alla Aliotta.
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L'edizione greca del disco in italiano - lato A |
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L'edizione greca del disco in italiano - lato B |
Silvana presenta “Vorrei” alla “Sei giorni della canzone” di Milano, dove ottiene un buon successo, come raccontano i giornali dell’epoca, dopodiché parte per un tour in Grecia.
Come ho scritto, la DKF era distribuita dalla Phonogram, che decide, con l’occasione della tournée, di pubblicare il disco per il mercato ellenico, su etichetta Polydor: il disco entra in classifica e si vende abbastanza bene, per cui si decide di realizzare anche la versione in greco (il testo è firmato Ε
λλήναιος , sicuramente uno pseudonimo); nel frammento di intervista ad Happy Ruggiero e che riporto in basso, il Maestro sostiene di aver riregistrato le canzoni ad Atene con un’orchestra greca, devo però dire che, ad un ascolto comparato dei due brani, le versioni mi sembrano identiche.
Anche la Aliotta, intervistata, ci ha raccontato alcuni particolari su “Γιατί”, questo il titolo in greco di “Vorrei”, e sulla tournée, in cui era accompagnata dal gruppo di Ronnie Jones.
Tutti quelli che, avendo fatto il classico, volessero provare a leggere il testo in greco (o magari a cantarlo insieme a Silvana) possono trovarlo in questo sito: http://www.inout.gr/showthread.php?t=44197
La carriera dell’Aliotta continua con altri 45 giri, fino all’incontro, allo Swing di Torino, con un gruppo di ragazzi appassionati di jazz: Johnny Betti, Marcello Quartarone e Gianni Bianco….ma questa è un’altra storia (….e un altro post).
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L'edizione greca del disco in greco - lato B |
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L'edizione greca del disco in greco - lato A |
FRAMMENTO DELL’INTERVISTA A SILVANA ALIOTTA
Come avvenne il passaggio alla DKF? Era un’etichetta torinese, quindi più piccola della Carisch…
Sì, è vero, anche se poi la distribuzione era affidata alla Phonogram. All’epoca era mio padre che si occupava di me, quindi avranno contattato lui…non seguii molto la cosa. La DKF Folklore era una casa discografica torinese, il capo era un direttore d’orchestra, Happy Ruggiero, e mi ricordo anche che avevano degli studi di registrazione dalle parti di via Ventimiglia, si registrava lì.
Dicevo che la nuova etichetta mi portò fortuna: infatti il primo disco, Vorrei, fece la “Sei giorni della canzone”, una gara canora abbinata al ciclismo, e nello stesso anno feci anche un tour insieme a Milva e ai Giganti.Vorrei era una rielaborazione dell'Adagio di Tomaso Albinoni, che non era citato nell'etichetta, rielaborato e firmato da Raf Cristiano, un direttore d'orchestra e concertista della Rai di Torino, insegnante di pianoforte al conservatorio (e che in realtà si chiamava Raffaele Cirulli), che è stato anche il mio maestro di canto.
Ma la cosa più importante è che arrivò al primo posto in classifica in Grecia, per cui mi venne organizzata in fretta e furia una tournée....pazzesco, sono arrivata ad Atene e vi erano i manifesti con la mia faccia, una situazione incredibile, feci subito spettacoli televisivi, realizzarono anche un video.
Il gruppo che mi accompagnava era quello di Ronnie Jones, all'avanguardia all'epoca....mi ricordo che suonammo allo “Stork Club” di Atene e venne a sentirci il principe d'Arabia che si trovava in Grecia in quel periodo.
La Phonogram mi fece registrare una versione di Vorrei in greco, intitolata Jaty, che significa Perchè, e fu prodotta da Niko Papathanassiou, fratello di Vangelis: e Jaty sostituì Vorrei in testa alle classifiche.
Pensa che io questi dischi nemmeno li ho; mi ha fatto molto piacere quindi qualche tempo fa trovare le due canzoni su You Tube, sia in italiano che in greco.....qualcuno evidentemente si ricorda ancora di Silva Grissi.
Poi però tornasti in Italia.....
Sì, per realizzare il secondo disco, Il processo, con cui partecipai a “Settevoci” di Baudo.....persona che poi ritornerà nella mia vita in seguito. Questa canzone era la versione italiana di End of the world degli Aphrodite's Child. Poi registrai anche Comme d'abitude, versione originale di My way, che uscì ma forse solo in Grecia....non mi ricordo.
FRAMMENTO DELL’INTERVISTA AD HAPPY RUGGIERO
Un'altra cantante della DKF è Silva Grissi, cioè Silvana Aliotta, che pochi anni dopo diventerà nota come cantante dei Circus 2000....come mai questo pseudonimo, visto che lei già aveva inciso con la Odeon con il suo vero nome?
Il perchè non lo ricordo, si usavano spesso degli pseudonimi se il nome non aveva, diciamo così, un bel suono.....forse abbiamo pensato che Aliotta suonasse male, chissà, o forse volevamo distaccarci dalla produzione precedente....comunque con lei abbiamo avuto un bel successo in Grecia, con una canzone, Vorrei, che era una rielaborazione dell’Adagio di Albinoni: successe che la Phonogram, che distribuiva la DKF, aveva stampato il disco in Grecia, ed aveva avuto un grande successo arrivando al primo posto in hit parade….per cui andammo ad Atene, si fece qualche televisione, e poi preparammo una versione della canzone tradotta in greco, che divenne Jatì e fu stampata dalla Phonogram su etichetta Polydor, ottenendo un nuovo successo….la registrammo con un’orchestra ad Atene, io la dirigevo, era una cosa anche emozionante.
E poi si fecero le serate.
Dopo quel disco la Aliotta pubblicò Il processo, che era una cover di “End of the world” degli Aphrodite’s Child….
Sì, una canzone ed un gruppo che avevamo conosciuto lì ad Atene; e poi se non vado errato deve aver fatto qualche altro 45 giri prima dei Circus 2000 sempre con la DKF, ma non ricordo i titoli.
1) Vorrei (Luciana Medini-Renato Scala-Raffaele Cirulli)
2) Sopra le nuvole (Savelli-Williams-Harrison)
3) Γιατί (N. Ε
λλήναιος - Raffaele Cirulli)
4) Panteboy (N. Ε
λλήναιος -Williams