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domenica 27 febbraio 2011

Giorgio Laneve - Un poco abitudine... (1973)












Le rare volte in cui le case discografiche fanno qualcosa di buono, bisogna ammetterlo…e l’iniziativa dell’Universal dell’anno scorso, di ristampare in cofanetti di sei CD, ad un prezzo abbordabile, album di cantautori italiani introvabili è in effetti una bella cosa.
Forse una critica, tanto per fare le pulci su tutto, sono gli abbinamenti tra artisti: se insomma mi interessa Edoardo De Angelis e voglio comprare il cofanetto con l’album omonimo e “Piccola storia di libertà”, a suo tempo pubblicati dalla Polydor, devo anche acquistare Enrico Nascimbeni, Gianfranco Manfredi e Teresa Gatta….per me non è un problema perché mi piacciono tutti e quattro, ma uno che magari non sopporta Nascimbeni si deve sorbire due suoi album.
Comunque…in uno di questi cofanetti sono stati finalmente ristampati in CD due LP di Giorgio Laneve, il primo eponimo del 1970 ed il secondo, “Amore e leggenda” del 1971, quindi i due pubblicati dalla Philips.
Poi Laneve cambiò etichetta, passando alla Decca, che nella giravolta di passaggi di proprietà degli ultimi anni è finita sotto qualche multinazionale (che non so) che non è la Universal, e quindi il suo terzo disco, “Un poco abitudine…” non è stato ristampato….ma rimediamo qui.
Laneve è un cantautore che risente molto dell’influenza dei francesi, da Brel a Brassens, e quindi ricorda, soprattutto musicalmente, altri suoi colleghi più fortunati come Paoli o De André: aveva però una vena poetica raffinata, ed avrebbe meritato di non essere dimenticato così in fretta….invece anche i sacerdoti sanremesi del cantautorato alternativo, autoridotto e fuori dall’ottica del sistema (…beh, almeno negli anni ’70) se lo sono dimenticato, pur avendolo invitato nel 1974 in quella che è rimasta la sua unica partecipazione al Club Tenco.
Questo suo terzo disco è arrangiato da Marcello Minerbi dei Los Marcellos Ferial: non ci si deve stupire dell’apparente contrasto musicale, Minerbi già l’anno precedente aveva arrangiato quel capolavoro (a mio parere) del cantautorato italiano che è “Aspettando Godot” di Claudio Lolli.
Le uniche due canzoni non firmate dal solo Laneve sono due cover: la prima, “Bella marchesa”, è una traduzione di “Marquise”, dal repertorio di Brassens, mentre “Signora” è la traduzione di un brano della cantante francese Barbara.
“Il dono” si stacca, musicalmente, dal resto del disco, ha infatti un arrangiamento ritmato con dei fiati jazz in sottofondo.
“Le tre sorelle” è una favola che anticipa il disco successivo di Laneve, “Viva fantasia”, che racchiude infatti canzoni per bambini (ed in cui “Le tre sorelle” viene reinserita).
Le altre canzoni, delicate ed acustiche, sono per lo più canzoni d’amore, e le poche eccezioni come “Ma che volete da noi?” (in cui Laneve affronta una tematica più sociale) mantengono una dolcezza di fondo che è la caratteristica forse più evidente di questo cantautore, che avremo occasione di approfondire in futuro.
Terminiamo con un quiz: in questo post è nascosta una citazione tratta da una canzone di Roberto Vecchioni: qual è il titolo di questo brano? Non vale cercare su google......


LATO A

1) Un amore non del tutto sbagliato (Giorgio Laneve)
2) L’uomo nero (Giorgio Laneve)
3) Un viaggio lontano (Giorgio Laneve)
4) Bella marchesa (Giorgio Laneve-Pierre Corneille-Tristan Bernard-Georges Brassens)
5) Quando devi cercare le parole (Giorgio Laneve)
6) Amore all’italiana (Giorgio Laneve)

LATO B

1) La lancia d’oro (Giorgio Laneve)
2) Un poco abitudine (Giorgio Laneve)
3) Le tre sorelle (Giorgio Laneve)
4) Ma che volete da noi? (Giorgio Laneve)
5) Il dono (Giorgio Laneve)
6) Signora (Giorgio Laneve) (Giorgio Laneve-Barbara)

5 commenti:

  1. Gran bel disco, grazie! ... il brano di Vecchioni è "Vaudeville" (1977) ;)

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  2. Complimenti all'anonimo, che è stato velocissimo...! Forse era troppo facile...!

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  3. un cantautore ingiustamente defraudato del riconoscimento dovuto .

    Giusto ricordarlo , è presente anche nel mio blog , postato qualche settimana fa .

    Uno dei suoi brani , tra i miei preferiti , è tratto dal primo album , "Cronaca della città" , bellissimo .

    Saluti !!!

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  4. Troppo facile si, per uno ormai vicino ai 50 come me e che la cassetta di Samarcanda l'ha consumata fino allo spasimo del nastro.
    BTW, la Decca e' sempre del gruppo Universal.
    Di cofanetti Universal ho avuto sottomano solo quello delle Orme: bellissimo in teoria, ma con un audio penoso - mastering massimizzato, clipping e distorsioni a gogo - e ho preso i cd usati degli album piu' importanti. Dopo questa scottatura atroce mi sono tenuto alla larga da tutti questi cofanetti.
    Nella tua esperienza, come suonano quelli che hai preso?

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  5. All'ascolto direi che suonano bene, hanno trascurato un po' la parte grafica...

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