Come tutti sapete, è iniziato il Festival di Sanremo….e quindi, come avevo anticipato ieri, mi pareva giusto ricordarlo nel blog con un post, cercando però non uno dei “soliti” cantanti, ma tra i personaggi minori (spesso solo per fama e non per meriti artistici).
Ed ho pensato ad Angelica, una ragazza che come tante altre (Dominga, Niki, Barbara Lory, Lillian, per citarne alcune) ha tentato di emergere nel periodo a cavallo tra gli anni ’60 e i ’70, partecipando anche a molte manifestazioni musicali dell’epoca, senza però riuscire a fare il grande salto sul carrozzone della celebrità.
Angelica partecipa al Festival del 1972, vinto da Nicola Di Bari, che vede la partecipazione tra gli altri dei Delirium di Ivano Fossati con la celeberrima “Jesahel”, di Marcella con “Montagne verdi”, di Lucio Dalla con “Piazza Grande”, di Anna Identici con “Era bello il mio ragazzo” e di Gianni Morandi con quella che, a mio parere, è forse la sua canzone più brutta: “Vado a lavorare”.
Angelica non riesce ad andare in finale ed è eliminata, in buona compagnia: ci sono artisti come Pino Donaggio, Bobby Solo, i Nuovi Angeli, Michele, Fausto Leali ed una certa Carla Bissi (futura vincitrice).
Ma passiamo alla canzone: “Portami via” ha un andamento da sirtaki che mi ricorda certe canzoni di Iva Zanicchi del periodo (da “Fiume amaro” a “La riva bianca, la riva nera”), e devo dire che anche la voce di Angelica ha delle similitudini con quella dell’Aquila di Ligonchio: ovviamente si parva licet (la Zanicchi è ad un livello superiore).
Sul retro viene invece riciclata “…e suonavano così”, già pubblicata su 45 giri nel 1970, canzone gradevole ed orecchiabile.
Tutto sommato Angelica (al secolo Donatella Farinelli, nata a Castelleone, in provincia di Cremona, il 14 giugno 1947) avrebbe meritato maggior fortuna:
1) Portami via (Luciana Medini-Mario Mellier)
2) …e suonavano così (Luciana Medini-Mario Mellier)
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