Euterpe era la musa della musica, secondo la mitologia greca. Questo blog tratta di musica: classica, leggera, pop (come recitava Vanna Brosio presentando "Adesso musica"). Sono quindi presenti nel blog recensioni di dischi e di libri su argomenti musicali, accompagnate da immagini, con un occhio di riguardo (anche se non esclusivo) per la musica prodotta sotto la Mole.
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venerdì 1 giugno 2012
Renzo Gallo - Dal minicabaret Renzo Gallo n° 2 (1974)
Mercoledì è morto Renzo Gallo, il noto cantante e cabarettista torinese (ma di origini pugliesi), a 84 anni, e giovedì si sono svolti i funerali ad Avigliana, il paese dove Gallo viveva da molti anni.
Non ho trovato nemmeno un trafiletto su "La Stampa": ora, se è vero che ormai da molti anni non era più attivo in campo artistico, è pur vero anche che negli anni '60 e '70 era stato uno degli animatori delle serate torinesi con il suo locale, il Minicabaret, in cui si sono esibiti molti nomi del teatro umoristico piemontese, ed era stato inoltre con i suoi dischi incisi per la Fonit-Cetra prima e per la Rengall, la sua etichetta, poi, uno dei maggiori esponenti della canzone dialettale torinese.
Mi stupisce quindi il totale silenzio del quotidiano della mia città, segno evidente di una memoria che sta scomparendo giorno dopo giorno: ma noi, forse utopisticamente, vogliamo proprio conservare questa memoria e quindi proponiamo un album di Renzo Gallo, disco che peraltro era già programmato e la cui pubblicazione anticipiamo di qualche settimana.
Il disco è registrato dal vivo, ma l'esibizione avviene su basi musicali arrangiate dal maestro Antonio Simonetti (di cui mi pare abbiamo già parlato in questo blog): dà comunque l'idea di quello che era uno spettacolo di Gallo, con l'alternarsi alle canzoni di brani recitati.
Oltre a quelle di cui Gallo è autore, voglio segnalare in maniera particolare alcune cover: la prima è "Ma gnanca n'can", che è la versione in piemontese di "La complainte de la Butte", scritta da George Van Parys per la musica e dal regista Jean Renoir per il testo e cantata da Anna Amendola nel film "French cancan" dello stesso Renoir del 1955, in cui veniva ripercorsa tutta la storia del Moulin Rouge e del varietà francese.
Una delle versioni più celebri è quella di Mouloudj, dello stesso anno, ma recentemente la canzone è stata ripresa anche da Rufus Wainwright, nel 2001, nel film "Moulin Rouge".
La seconda cover è invece quella che apre il lato B, "Monsû car general", che è la celeberrima "Le déserteur" di Boris Vian, ripresa recentemente in italiano da Ivano Fossati nella traduzione che Giorgio Calabrese scrisse per la Vanoni (un altro testo è stato invece scritto ed interpretato da Luigi Tenco e pubblicato postumo in una raccolta di inediti curata dal Club Tenco).
Vi è poi "Tim ciamave prosot"; che è stata lanciata da Gipo Farassino nel suo album "Me cit Turin" del 1963, con il titolo scritto "T'in' ciamave prossot": non mi avventuro certo in disquisizioni filologiche su quale sia l'esatta grafia piemontese...ma per i non piemontesi spiego che il "prossot" è una piccola pera, ed il testo della canzone, scritto da Leo Chiosso (la musica è di Giovanni Moretto ma sull'etichetta, evidentemente per un errore, è riportato come compositore Enrico Simonetti), è la storia di un tradimento perpetrato dalla più bella del Lingotto ai danni del più fesso di Nichelino.
Infine "Picun", il cui titolo originale è "Piccun dagghe cianin", che è una celebre canzone del 1957 che Gallo traduce dal genovese in piemontese, e che è la storia struggente di un uomo che assiste alla demolizione della casa della sua infanzia: il testo è di Ottavio De Santis, l'autore della celeberrima "Lungo il viale", successo di Natalino Otto.
Per chi fosse interessato, qui si può trovare un articolo con la storia della nascita della canzone.
Due sono le poesie recitate da Gallo sulla base musicale del pianoforte: "An can a la Crusetta" (la Crocietta è il noto quartiere bene torinese) e "Cor del gas", scritta insieme a Franco Roberto (che abbiamo già incontrato nel blog come collaboratore di Mario Ferrero).
Un disco che restituisce l'immagine di una Torino, quella delle piole di Balocco e della canzone dialettale, che è forse ormai irrimediabilmente scomparsa, pare nell'indifferenza generale.
LATO A
1) Ghitin (Renzo Gallo)
2) Parlato (Renzo Gallo)
3) Tim ciamave prosot (Leo Chiosso-Giovanni Moretto)
4) Ho tambussato alla tua porta (Renzo Gallo)
5) Ma gnanca n'can (Renzo Gallo-Jean Renoir-Georges Van Parys)
6) An can a la Crusetta (Renzo Gallo-Nando Francia)
LATO B
1) Monsû car general (Renzo Gallo-Boris Vian)
2) Cor del gas (Franco Roberto-Renzo Gallo-Nando Francia)
3) Mama che noit (Renzo Gallo)
4) Picun (piccon dagghe cianin) (Renzo Gallo-Ottavio De Santis-Gino Pesce)
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A dire il vero, proprio sulla "Busiarda" di ieri, 31 maggio, c'era un breve articolo commemorativo, sia pur relegato nella Cronaca cittadina.
RispondiEliminaVero Cesare, mi era sfuggito: ammetto l'errore...!
EliminaGrazie per il bellissimo articolo su mio padre.
RispondiEliminaEmiliano Gallo :-)
Ringraziamo Emiliano, uno dei tre figli di Renzo Gallo, e rinnoviamo le condoglianze a lui, ad Alessandro, a Simona ed alla loro mamma. Ovviamente ci saranno altri post su dischi di Renzo Gallo.
Eliminaciao Millo , ho saputo tardissimo della scomparsa di tuo papà , che io piu' che come artista ricorderò sempre come una persona speciale .
Eliminamarisiglia
Conosco Renzo Gallo da almeno 12 anni...un personaggio unico con una voglia incredibile di far sorridere e ridere la gente..in qualsiasi momento, a qualsiasi ora, anche senza palco..era solo lo spettacolo della SUA vita... : "Buondì Signor Gallo" - "'Al signur alè andait via, ai sùn mac mi..." (il "Signore" è andato via, ci sono solo io)
RispondiEliminamancherà a tutti..
Matteo :)
Grazie di cuore per le belle parole di affetto!!
RispondiEliminaAlessandro Gallo
Ho letto il tuo post su Renzo Gallo caro Vito, e ti devo dire che la notizia della sua scomparsa mi ha colpito alquanto.
RispondiEliminaAvevo pensato di scrivere qualcosa anch'io riguardo alla nostra conoscenza in quel periodo d'oro...negli ultimi anni non ebbi più modo d'incontrare Renzo, se non nelle tv private dove se ben ricordo faceva la pubblicità per il "Pantuflé", e purtroppo è quella l'ultima sua immagine che conservo nei miei occhi. Non ho altri ricordi particolari di quel periodo salvo
che ogni volta ci si incontrava, o nel suo locale o per caso altrove magari nel teatro dove ogni tanto veniva a trovarci, ci
facevamo sempre delle grosse risate.
Attraverso te però vorrei che tu facessi le mie condoglianze a suo figlio che purtroppo credo non aver mai conosciuto.
Grazie e alla prossima.
Gerry dei Brutos
Purtroppo à vero che si perde il filo della memoria. Mi ricordo invece da ragazzino che qualche volta i miei e gli amici di famiglia, combimavano una serata in allegria e la passavano al mitico Minicararet di Renzo Gallo. Il simpatico e poliedrico Renzo sapeva in una maniera pirotecnica coinvolgere gli ospiti della serata, ad oggi non ho mai più visto nulla del genere trasmesso con tanta semplicità come sapeva fare lui.
RispondiEliminaL'esperienza e la capacità di Gallo nel coinvolgere le persone durante il suo spettacolo mi è rimasto impresso a distanza di molti anni, all'epoca ne avevo poco più di 12 0 13. Oggi a distanza di tempo e a 53 anni voglio esprimere alla famiglia di questo grande artista il più sincero cordoglio. Spero che nel paradiso degli artisti Renzo Gallo faccia ancora sbellicare dalle risate i miei genitori che in quelle serate grazie alla sua sensibilità e alla grande capacità comica ed artistica, dimenticavano qualche volta nel suo minicabaret la fatica della settimana di lavoro.
Ciao Renzo Gallo un tuo ammiratore "Benedetto"
Ho avuto la fortuna di conoscerlo bene e sinceramente non trovo strano che i media lo abbiano dimenticato. Era un uomo di troppo spessore e catalizzatore di tanta cultura popolare, vissuta perlopiù, con un ineguagliabile senso di colta e sana ironia. Tutto "troppo" per interessare i media e la cultura di un era di grandi fratelli e di insulsi uomini.
RispondiEliminaCiao Renzo sei stato un grande.
Guido
Si trova da qualche parte il testo della versione piemontese de "Le Deserteur" di Vian?
RispondiEliminaCredo di no...mi sa che l'unica è trascriverla ascoltando il disco.....
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