Quello
di oggi è un EP collettivo (la matrice è datata 12
luglio 1962), curato dal maestro Lorenzo Gardino, che si occupa degli
arrangiamenti e della direzione d’orchestra, e con le voci di
Franca Frati, Carlo Pierangeli e Marta Tomelli: siamo nella musica
folk più vicina al liscio, tra polke e mazurke.
Di
Gardino potete leggere qualche notizia in più in questo
articolo tratto dal numero di “Musica e dischi” di gennaio 1963.
Molto
noti i brani tradizionali “La villanella” (famoso il ritornello
“O come balli bene bella bimba...”) e “Vinassa”: a proposito
di questa canzone, mi ricordo che i versi iniziali “Là nella
valle c'è un'osteria, è l'allegria, è
l'allegria” erano storpiati allo stadio dai tifosi in “La nella
valle c'è un filo d'erba...”, a cui seguiva il nome della
squadra avversaria accompagnato da un insulto che faceva assonanza
con la parola “erba” e che vi lascio immaginare...
“Viva
Torino” è un brano allegro, che definisce Torino come “la
città delle belle donne”, ed è più che altro
un insieme di stornelli in italiano e in piemontese.
Unica
canzone non tradizionale, ma che è comunque diventata un
classico del folklore piemontese, è “Turin (t' ses la mia
vita)”, scritta da Eugenio Testa, attore e regista torinese su cui
potete trovare notizie qui e da Enrico Maria Chiappo, commediografo e musicista della nota
famiglia di costruttori di pianoforti: belli i versi, che descrivono
“Turin ca l'à le cite tute bele...”, ribadendo il concetto
della canzone precedente.
LATO
A
1)
Franca Frati e Carlo Pierangeli - La villanella (tradizionale)
2)
Marta Tomelli e Carlo Pierangeli – Vinassa (tradizionale)
LATO
B
1)
Marta Tomelli e Carlo Pierangeli - Viva Torino (tradizionale)
2)
Franca Frati – Turin (t’ses la mia vita) (Enrico Maria
Chiappo-Eugenio Testa)
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