Nel 1970 il festival viene vinto dalla celeberrima “Chi non lavora non fa l’amore”, che non è certamente la canzone migliore (come spesso succede....) : a mio parere sono sicuramente meglio la seconda e la terza, e cioè “La prima cosa bella” e “L’arca di Noè”.
Ma non parleremo delle canzoni famosissime (da “Eternità” a “La spada nel cuore”, da “Tipitipitì” a “Pa’ diglielo a ma’”), bensì, come al solito, di una scelta tra quelle dimenticate o quasi…..ed ho pensato ad “Ahi! Che male che mi fai”, la canzone che è presentata da Mengoli in abbinamento con “I Ragazzi della via Gluck”, e viene eliminata.
Mengoli è noto soprattutto per una canzone, “Perché l’hai fatto” (scritta da Mino Reitano) e per essere stato uno dei componenti della Nazionale Italiana Cantanti (…mi pare nel ruolo di portiere); in realtà ha inciso molte altre canzoni, e per due o tre anni ha frequentato le manifestazioni musicali dell’epoca come il “Cantagiro” o “Un disco per l’estate”.
Tornando ad “Ahi! Che male che mi fai”, la musica è scritta da Toto Cutugno (questo è il suo primo festival come autore), su testo di Cristiano Minellono, ed è sicuramente valorizzata dall’arrangiamento curato da Nando De Luca.
Mengoli, a mio parere, ricorda in certi momenti Gianni Morandi, suo conterraneo.
Il brano sul retro, “Io senza te”, ha una linea melodica più originale, scritta da Alfredo Ferrari, autore che ha lavorato spesso per il gruppo Ariston; l’arrangiamento di Massimo Salerno (fratello di Alberto, autore del testo, e figlio di Nicola Salerno, noto con lo pseudonimo Nisa e autore di molti testi per Carosone) è basato sul contrasto tra la strofa, con le percussioni, la batteria e l’organo in evidenza, ed il ritornello più tradizionale, con l’orchestra d’archi.
1) Ahi! Che male mi fai (Cristiano Minellono-Toto Cutugno)
2) Io senza te (Alberto Salerno-Alberto Ferrari)
Nessun commento:
Posta un commento