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sabato 3 settembre 2016

Mario De Luigi - Punto a capo (1978)













Mario De Luigi è conosciuto come lo storico direttore di "Musica e dischi" dal 1968, a seguito della morte del padre (che fondò la rivista); negli anni '70 ha avuto però un ruolo attivo in prima persona nella musica innanzitutto come discografico, fondando con Sergio Lodi la Divergo alla fine del 1974, e poi pubblicando per la sua etichetta un disco nel 1978; in realtà l'album è un disco collettivo, che esce a suo nome in quanto realizzatore del progetto, che coinvolge alcuni artisti di cui alcuni poco noti ed altri, come Lo Cascio o Nebbia, più conosciuti.
"Punto a capo", questo è il titolo, vuole essere una sorta di bilancio  del 1968 dieci anni dopo, o almeno questa è la base di partenza del disco, anche se lo svolgimento delle canzoni poi si dirama verso molteplici strade, non tutte strettamente legate all'idea originale.
 Il disco si apre con Franco Nebbia, che i più forse ricordano come presentatore de "Il gambero", quiz radiofonico domenicale, ma che è stato anche musicista, collaboratore negli anni '50 di Modugno e in seguito cantautore in proprio con una vena umoristica (uno dei suoi brani più noti è "Vademecum tango", provate ad ascoltarlo); accompagnandosi con il pianoforte, propone "Dopo il Vietnam" in cui le vicende della guerra in Indocina si intersecano con quelle di una storia d'amore....d'altronde proprio in quegli anni Eugenio Finardi cantava che "ciò che è politico è anche personale". Il finale del brano, di cui De Luigi è autore del testo, è amaro: "Avevi diciott'anni e in te io mi smarrivo: / di te mi resta solo un distintivo".
Di Alessandro Carrera avevamo già parlato presentando  il suo disco del 1981, "Le cartoline", e l'analisi presentata lì vale anche per questa "Gli imbianchini della statale", di cui è autore.
Mario De Luigi canta in "Se non l'avesse fatto lui", canzone interessante per il testo che analizza il percorso, purtroppo comune a tanti personaggi non solo di quel periodo, che porta all'omologazione (da essere uno dei leader nelle manifestazioni al lavoro in televisione fino all'ingresso in un partito e alla candidatura come deputato): a mio parere De Luigi aveva un talento nello scrivere canzoni in certi casi anche superiore a quello di alcuni artisti che produceva.
Il lato A si conclude con un recitativo del poeta Giulio Stocchi, "Di tutta una generazione"; Stocchi come è noto ha collaborato spesso con musicisti (un nome per tutti, Gaetano Liguori in "Cantata rossa per Tall el Zataar").
"Song della colla" di Giancarlo Cabella è accompagnata solo dalla chitarra; non vi svelo quale sia la colla del testo (e quindi nemmeno la tematica della canzone); credo che Cabella abbia cantato solo in questa occasione, in seguito si è dedicato principalmente alla scrittura, eppure almeno un'altra volta la sua strada si è incrociata con la canzone d'autore: come potete leggere in questa intervista a Luigi Grechi infatti fu proprio lui che fece conoscere al cantautore la vicenda dell'amicizia di Girardengo e Pollastri che sta alla base de "Il bandito e il campione".
Giorgio Lo Cascio in quel periodo incideva per la Divergo, e "Il primo punto", forse la canzone più interessante del disco, riflette lo stile de "Il poeta urbano" e "Cento anni ancora", con un testo che cerca, facendo un'analisi della situazione del movimento dieci anni dopo, di tracciare le basi (sotto forma di dieci punti, da cui il titolo, dell'azione futura).
"Tazebao" dell'attore e doppiatore Ruggero Dondi è un'improvvisazione scenica (di cui manca il testo nella camicia interna); conclude il disco "Lascia il ruolo", cantata da Sonia Milan (cantante in un gruppo dal nome curioso, "Mamma non piangere", e in un duo, "Strumentoconcerto",  pubblicati entrambi da l'Orchestra), un invito a riappropriarsi della vera identità, abbandonando i ruoli precostituiti in cui ci si è ingabbiati, magari da anni.
Tra i musicisti coinvolti nel disco da ricordare il bravo e sfortunato Stefano Cerri, figlio di Franco, al basso, Mario Arcari all'oboe, George Aghedo alle percussioni, Mauro Spina alla batteria e Gianmaria Dacrema (che si occupa anche delle registrazioni) alle chitarre.

LATO A

1) Franco Nebbia - Dopo il Vietnam (Mario De Luigi-Giovanni Del Giudice)
2) Alessandro Carrera - Gli imbianchini della statale (Alessandro Carrera)
3) Mario De Luigi - Se non l'avesse fatto lui (Mario De Luigi)
4) Giulio Stocchi - Di tutta una generazione (Giulio Stocchi)

LATO B

1) Giancarlo Cabella - Song della colla (Giancarlo Cabella)
2) Giorgio Lo Cascio - Il primo punto (Giorgio Lo Cascio)
3) Ruggero Dondi - Tazebao (Ruggero Dondi)
4) Sonia Milan - Lascia il ruolo (Mario De Luigi)


5 commenti:

  1. Grazie Vito per le info!
    poi magari mi dici come sei finito nel blog transiberiani. .....
    approfitto per chiederti un paio di cose
    mi daresti un Link dove ascoltare la canzone, sempre che esista?
    e sai se il vinile (che il ho perso....) è mai stato pubblicato su supporto cd?
    crv76

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    1. Ciao, il vinile non è mai stato ristampato in CD. Per il resto, mandami una mail in privato (a destra in alto c'è il mio indirizzo). Saluti

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  2. Molto commovente riascoltare la mia voce di quel tempo! Avevo 18 anni! Tante cose sono successe da allora! Tanto studio! Tanta esperienza!Stessa passione! http://www.soniamilanpatton.it

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