Dopo un bel po' di tempo, ritorniamo a pubblicare qualcosa nel blog: ci soffermiamo a presentare un EP decisamente particolare, di un'etichetta piemontese pubblicato nel 1964 (la matrice è datata 6 aprile 1964 e la recensione di "Stampa Sera" che vedete qui sotto è datata 5 maggio), la Cromaphon, di cui avevamo parlato tempo fa in questo post dedicato a Loredana Faby, che aveva sede a Torino in via Benevento 34 e che aveva tra i suoi artisti anche i Birilli, che incisero un 45 giri con due cover dei Beatles sicuramente tra le più rare esistenti (su un lato "Tutti per uno", cioé "A hard day's night" e dall'altro "Ti voglio come sei", "I want to hold your hand").
Da "Stampa Sera" del 5 maggio 1964, n° 105, pagina 11 |
Tenete a mente il nome di Vanna: questa artista infatti, di cui non so nulla, incise un 45 giri alla fine degli anni '70 per la Drums, disco di cui parleremo fra qualche tempo (e confrontando la copertina potrete verificare che si tratta della stessa cantante-chitarrista); il brano "A mani vuote" era stato già inciso da Ricky Gianco, un terzinato caratterizzato dal sax.
Paolo Tomalino è l'autore e il cantante di "Oggi", brano inedito, mentre Luciana canta sul lato B "Anche se", scritta da Gino Paoli e pienamente nel suo stile.
Conclude il disco Giorgio con "Pietà", il successo di Vasso Ovale scritto dal maestro Piero Soffici.
Le registrazioni dei brani, pur ben suonate (si sente il professionismo dei musicisti) hanno però un carattere amatoriale nel suono, che denota quindi la povertà dei mezzi di registrazione.
Sono riuscito a prendere contatto con un musicista dei Gherol Besy, Massimo Bizzo, che ora vive nei Paesi Bassi: vi riporto qui i suoi ricordi
I Gherol Besy |
Di colpo mi riporti indietro nel tempo: avevo 18 anni quando entrai a far parte della band.
L'inizio è stato un po' complicato perché loro erano bravi musicisti con esperienza ed io un esordiente che fino ad allora cantava le musiche che scriveva.
Dopo un po di prove l'avventura Gherol Besy ebbe inizio: per me fu un esperienza fantastica fatta di momenti esaltanti e di scelte difficili. Sono ancora in contatto co i fondatori della band Renato Brocche e Bruno Rizzieri che vivono nel Biellese e con George Montagner, il cantante che io avrei dovuto sostituire.
L'esperienza Gherol durò quattro anni: i primi due abbiamo suonato dal Piemonte alla Sicilia, poi la svolta quando decidemmo di accettare l'offerta di Perez Prado.Re del mambo.
Con lui imparai come si lavorava in teatro e nelle grandi feste di piazza al Sud.
Dopo due anni di serate e concerti, un 45 giri scritto da me su un idea di Prado - "Barugio barugio" - decisi di lasciare la band e mettermi in gioco come solista e qui comincia tutta un altra storia.
Da anni vivo in Olanda dove ancora oggi canto, scrivo e porto avanti la mia vita tra arte e famiglia: due figli, una moglie Olandese, un grosso cane Vangi, tanti amici e tanti tanti bei ricordi.
Dopo che lasciai la band i Gherol provarono ancora con altri musicisti, ma dopo pochi mesi tutto finì e ognuno seguì la propria strada, chi nella musica, chi nell'insegnamento, chi nel commercio.
Spero di essere stato utile alla tua ricerca.
LATO A
1) Vanna - A mani vuote (Miki Del Prete-Ricky Gianco)
2) Paolo - Oggi (Paolo Tomalino)
LATO B
1) Luciana - Anche se (Gino Paoli)
2) Giorgio - Pietà (Piero Soffici)
Buonasera,scusate il disturbo, ma non pubblicate più nulla su questo blog? È un peccato: è davvero molto interessante. Spero di poter leggere presto un nuovo articolo!
RispondiEliminaNessun disturbo. Sono stato occupato da altre cose, ma conto di aggiornarlo a giorni. Grazie per l'interesse dimostrato!
EliminaRicordo molto bene il periodo Gherol Besy, quando mio padre, Luigi Di Giusto(ultimo a destra in foto) mi portava ad assistere alle "prove" nel garage di Bruno Tomasi(in braccio a Massimo nella foto) che hanno portato ad incidere poi "il Barullo" con Perez Prado, il quale ha dormito un paio di volte a casa nostra. Ricordo Renato Brocchi, Giuliano, ma non Bruno Rizzieri
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