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sabato 14 luglio 2012

Mosé - Auxilium/Come ho voluto io (1972)












Prima di parlare di dischi, voglio segnalare a tutti gli amici del blog questa importante raccolta firme (che mi è stata segnalata da Franco Settimo e Valerio D'Angelo) per impedire la chiusura della Discoteca di Stato: invece di effettuare i tagli dove sarebbe opportuno che fossero fatti, si chiude un ente prestigioso e storico che ha raccolto e continua a raccogliere la memoria sonora della nazione...maggiori informazioni in merito, con le modalità per la raccolta firme, le potete trovare qui:

http://www.unita.it/culture/salviamo-la-discoteca-di-stato-firma-l-appello-1.429071

Quello di oggi è l'ultimo post pre-ricovero, e non so dire al momento quando ci sarà il prossimo...come ha scritto Mogol, lo scopriremo solo vivendo. E lo vogliamo dedicare ad uno dei musicisti che nella Torino dei primi anni ’70 animavano le serate nei vari locali cittadini, Nereo Villa, cantante e tastierista del gruppo di rock progressivo “Nicosia & C. Industria Musicale”, fondato da Nuccio Nicosia di cui abbiamo già parlato nel blog quiqui .
Villa ha anche collaborato con Misterbianco, altro artista già noto agli amici del blog, e proprio inserendo un commento nel tentativo di rintracciare Tony Ranieri Nereo Villa è entrato in contatto con il negozio di Euterpe.
A questo punto è ovvio procedere con la presentazione di un disco di Nereo Villa, inciso nel 1972 usando (chissà perché…) lo pseudonimo “Mosè”.
La canzone sul lato A, “Auxilium”, me la ricordo quando ero bambino: infatti mia madre seguiva, tutti i mercoledì, la trasmissione radiofonica “I Malalingua”, condotta da Luciano Salce e Bice Valori, al cui interno vi era la rubrica “Schif Parade”, dedicata alle canzoni peggiori della settimana.
E ricordo “Auxilium”, presente in molte puntate, peraltro in buona compagnia (a memoria ricordo “Messina” di Roberto Vecchioni, “38 luglio” degli Squallor, “Sugli sugli bane bane” delle Figlie del Vento, “Cara signora” di Selly e “Paleobarattolo” di Renato Zero).
Ascoltando oggi la canzone devo dire che Salce, al di là dell’ironia presente nell’idea della Schif Parade, in questo caso non ci aveva azzeccato: “Auxilium” è infatti un brano con influssi rhyrhm ‘n’ blues, mentre il testo è una richiesta di aiuto per guarire da una malattia d’amore; la voce di Mosè mi ricorda un po’ quella di Pappalardo, seppur meno roca.
La canzone sul retro, “Come ho voluto io”, con il piano e il basso in evidenza, è una canzone d’amore con un testo non banale ed una melodia un po’ battistiana.
Entrambe le canzoni, scritte dallo stesso Villa, sono arrangiate da Massimo Salerno, uno dei due figli di Nisa.

1) Auxilium (Nereo Villa)
2) Come ho voluto io (Nereo Villa)

3 commenti:

  1. Auguri per il tuo intervento! Sono sicuro che entro breve tempo sarai di nuovo attivo...
    Ciao da Attilio

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  2. Auguri anche da parte mia. Vedrai che entro pochi giorni tornerai "...più bello e più forte che pria..." (per parafrasare il Nerone di Petrolini....:))

    Maurizio

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  3. Un augurio pure da parte mia, vedrai che andrà tutto bene, arrivederci al prossimo post!

    Enrico VIII

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