Euterpe era la musa della musica, secondo la mitologia greca. Questo blog tratta di musica: classica, leggera, pop (come recitava Vanna Brosio presentando "Adesso musica"). Sono quindi presenti nel blog recensioni di dischi e di libri su argomenti musicali, accompagnate da immagini, con un occhio di riguardo (anche se non esclusivo) per la musica prodotta sotto la Mole.
Cerca nel blog
venerdì 4 ottobre 2013
Ruggero Oppi - EP (1958)
Vi ricordate "Ai Romani piaceva la biga" di Ruggero Oppi, che avevamo presentato in questo post nel febbraio 2011? Anche la canzone con cui si apre questo EP dello stesso Oppi, registrato dopo il suo passaggio dalla Music (del gruppo Saar) alla Combo si colloca nello stesso filone, come peraltro si capisce già dal titolo, "Miss Irizza": la storia raccontata è quella di una ragazza con un nome strano, appunto Irizza, che vince tutti i concorsi di Miss a cui partecipa, grazie alla sua bellezza.
D'altronde l'autore del testo è lo stesso, e cioé il notissimo Gian Carlo Testoni che, evidentemente, era un personaggio poliedrico capace di passare dal romanticismo di "Grazie dei fior" alla goliardia di brani come questi (per non parlare poi dei suoi interessi verso il jazz).
La musica, scritta dallo stesso Oppi, è un rock'n'roll con un interessante assolo di sax verso il finale.
E doppi sensi si possono trovare anche negli altri brani, a partire dal bajon "Vado a Cuba" che inizia con i versi "Vado a cu....vado a cu...vado a Cuba, vado a Cuba per affari di famiglia...." "Vengo anch'io, vengo anch'io, no, ci vado solo me" (chissà se Jannacci, Fo e Fiorentini li avevano presenti dieci anni dopo....), e il cui senso risulta evidentissimo nel finale, con l'intervento parlato che recita con la erre moscia: "Scusi signore, potrei venire anch'io?".
Sempre in "Vado a Cuba" Oppi utilizza tra l'altro una trovata umoristica che, poco tempo prima, era stata adoperata da Renato Carosone, e cioè le vocine ottenute effettuando la registrazione con il nastro accelerato.
Sul lato B troviamo invece "Il bullone", ancora firmata Testoni-Oppi, il cui testo recita "Dove lo metto, dove lo metto il mio bullone, qui davanti non ci sta, là di dietro chi lo sa...", e la conclusiva "Il cocchio" il cui testo (anche questo con una metafora evidente) in SIAE risulta scritto da Stefano Allocchio mentre sull'etichetta è riportato il cognome Gioia, forse uno pseudonimo.
Sicuramente ascoltando Ruggero Oppi, uno dei padri della canzone demenziale, possiamo renderci conto che gli Squallor o Renzo Arbore con "Il clarinetto" non hanno inventato nulla...!
LATO A
1) Miss Irizza (Gian Carlo Testoni-Ruggero Oppi)
2) Vado a Cuba (Carlo Bettini-Ruggero Oppi)
LATO B
1) Il bullone (dove lo metto) (Gian Carlo Testoni-Ruggero Oppi)
2) Il cocchio (Stefano Allocchio-Ruggero Oppi)
Iscriviti a:
Commenti sul post (Atom)
Nessun commento:
Posta un commento