Nel 1964 il ciclista (ma di professione verniciatore) torinese Vittorio Brillada decide di appendere la bicicletta al chiodo e di dedicarsi alla musica, iniziando a partecipare a vari concorsi (come il Festival di Stresa, di cui dà notizia "Stampa Sera" l'8 giugno 1964) e ad incidere alcuni dischi per piccole etichette.
I risultati però non saranno quelli che si aspetta e, dopo un paio di anni, si ritira dedicandosi ad altre attività.
Quello che presentiamo oggi è un suo 45 giri inciso nel 1965: la
data impressa sul vinile è quella del 21 giugno 1965, tuttavia
“La Stampa” recensisce il disco già il 20 maggio; sconosciuta l'etichetta, la BRC, e particolare è il fatto che questo disco non risulta averenumero di catalogo.
Le due canzoni, come scrive l'anonimo articolista, non sono niente di che, si tratta di due brani melodici vecchio stile, sicuramente non in linea con i gusti del pubblico di quel periodo, tuttavia la voce di Brillada è dotata, ed avrebbe forse meritato un repertorio diverso.
Tra gli autori troviamo Renato Scala, che avrà una discreta carriera come paroliere negli anni successivi (sua è tra le altre "Guarda", il più grande successo dei Rogers); "L'ombra di un uomo" non risulta depositata in SIAE, mentre l'autore della musica di "Tu non sai cos'è la vita" è Franco Goldani.
Registrato
con l'orchestra di Luigi Boccaccio, anch'egli torinese, gli arrangiamenti sono curati dal
maestro Moraschi.
1)
L'ombra di un uomo (Renato Scala-Almi-Ferrero)
2)
Tu non sai cos'è la vita (Renato Scala-Franco Goldani)
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