Doveva essere una chiacchierata con qualche accenno alla storia passata dei Matia Bazar per poi parlare di quello che era all'epoca il nuovo album in fase di uscita, "Conseguenza logica", con il ritorno di Silvia Mezzanotte come voce solista.
Alla fine invece, grazie alla disponibilità ed alla simpatia di Giancarlo, venne fuori un articolo di ben tredici pagine che partiva dagli inizi di Golzi con i Museo Rosenbach, raccontando anche molte cose interessanti ed aneddotiinediti, per poi analizzare la nascita dei Matia Bazar, il suo ingresso nel gruppo dopo i primi due 45 giri (quello inciso a nome "Matia" del 1974 e la celeberrima "Stasera che sera", entrambi con Paolo Siani alla batteria), la stagione dei successi, l'abbandono di Piero Cassano con la coincidente svolta dei primi anni '80 e tutte le tappe successive dalla storia e del percorso artistico della band, tra abbandoni, cambi di etichetta e nuovi successi.
Ricordo che Francesco Coniglio fu molto soddisfatto dell'intervista, e il direttore Maurizio Becker dovette lavorare di taglio e cucito per pubblicarla senza tagli, cosa molto difficile visto la lunghezza.
Il tutto fu arricchito, come d'abitudine per "Musica Leggera", con immagini interessanti e particolari. Ho pensato che, dopo quattro anni, pubblicare nel sito l'intervista potesse essere un buon modo per ricordare Giancarlo Golzi, anche perchè di fatto in essa viene ricostruita quella che è stata tutta la sua vita artistica, con anche dettagli sulla sua vita personale, quando racconta ad esempio dei genitori e dell'autoscuola del padre.
Mi sono accorto anche di due errori che ho fatto, abbastanza imperdonabili: il primo si trova a pagina 34, quando Giancarlo parla di Giusta Spotti, ed io la definisco come la figlia di Pino, quando in realtà era la moglie del Maestro, vedova già da alcuni anni. Il secondo invece è a pagina 39, quando gli chiedo del passaggio dalla Ariston alla EMI (invece che alla CGD, come peraltro lui correttamente risponde). Mi scuso con i lettori, con un certo ritardo, per queste due inesattezze.
Avremo modo sicuramente in futuro di ricordare nuovamente Giancarlo, presentando nel blog qualche rarità dei Matia Bazar, con dischi pubblicati all'estero; spero intanto che sia ben accolto questo ricordo.
Bellissima intervista...grazie ;-)
RispondiEliminaI MB sono stati la mia colonna sonora italiana "del juke box"..
RispondiEliminaRip Giancarlo
Cristiano