La Saint Martin era una piccola etichetta, di proprietà di Gino Caselli, che ha pubblicato per lo più artisti poco conosciuti (con qualche eccezione, come Achille Togliani): tra essi però spesso vi erano musicisti e cantanti preparati, come i Funamboli di Giampiero Felisatti (nel decennio successivo autore di canzoni di successo, tra gli altri per la Berté) o Barbara Lory, di cui abbiamo già parlato nel blog.
Oggi presenteremo una cantante (nonostante lo pseudonimo maschile, chissà poi perchè) tra le più interessanti di quelle pubblicate dalla Saint Martin: Andrea, di cui non si trovano notizie nei vari libri e volumi dedicati agli anni ’60…ma per fortuna ci viene in aiuto “Ciao amici”, con un articolo che potete leggere qui a destra.
Anna Morelli, nata a Milano il 24 marzo del 1945, è una delle tante belle ragazze che negli anni ’60 si avvicinano al mondo della canzone, dopo aver frequentato il liceo ed essersi iscritta ad un corso di scenografia; debutta quindi nel 1967 con questo 45 giri, contenente due canzoni vicine al folk-rock di altri artisti del periodo come i Gems di “Seduto per terra” o Rebecca di “Miss Ann”.
I testi, scritti da Primo Delcomune (e riportati sul retro di copertina) sono molto poetici, mentre le musiche di Jan Langosz, zio della cantante, sono acustiche, basate sulla chitarra e sul flauto; accompagna Andrea il complesso “I Classici”.
Davvero una piacevole sorpresa, una cantante meteora che meriterebbe di essere riscoperta…e sarebbe interessante sapere come ha continuato la sua breve carriera e di cosa si sia occupata in seguito.
1) Per capire il mondo (Primo Delcomune-Jan Langosz)
2) Oggi mi han detto (Primo Delcomune-Jan Langosz)
una cantante (nonostante lo pseudonimo maschile, chissà poi perchè)...
RispondiEliminaNon è l'unica. Andrea Mirò, cantante e compagna di Enrico Ruggeri si è scelta anche lei lo stesso pseudonimo maschile.
Andrea True Connection al top nelle classifiche nel 1976 con More more more è una donna.
Più semplicemente in Germania (e nei paesi nordici) Andrea è un nome femminile, mentre il corrispondente maschile è Andreas.
Guido
Verissimo...ma sicuramente nell'Italia degli anni '60 non era così diffuso. E poi...perché non usare il suo vero nome? In genere si cambiava se c'era qualche cacofonia, mi pare...
RispondiEliminaDue interpretazioni degne di nota, con un'orchestrazione piacevole e "leggera". Mi unisco pertanto al tuo appello, sperando che Anna (o Andrea) legga queste pagine.
RispondiEliminaCiao, sono la nipote di Anna ed è stata una piacevole sorpresa trovare questo blog. So che dopo questo disco ne ha incisi solo altri due, di cui uno per bambini. In seguito si è dedicata alla pittura. Purtroppo mia zia non leggerà queste pagine, che le avrebbero fatto molto piacere, perchè è mancata il 20 maggio del 2001. Tiziana.
RispondiEliminaCara Tiziana, vedo solo ora la tua nota, per cui ti scrivo con quasi dieci anni di ritardo. A metà degli anni '60 ero molto amico di tua zia, che avevo conosciuto quando con il mio gruppo I Kings avevo iniziato una bella serie di apparizioni nei vari club allora alla moda (Piper, Paips, Harp), in contemporanea con l'incisione dei nostri dischi. Senza alcun risvolto sentimentale, ma solo per simpatia reciproca ci siamo visti molte volte e ci siamo scritte un'infinità di lettere. Voglio solo dirti quanto mi fa piacere vedere che qualcuno si ricorda finalmente di lei, una ragazza di grande vigore artistico e umano. Non l'ho mai dimenticata e non la dimenticherò. Ciao, Pierpaolo Adda
EliminaCara Tiziana,
Eliminatua zia era una persona non solo bellissima, ma intelligente e colta.
Tempo fa La Repubblica chiese ai lettori un ricordo degli anni '60.
il mio lo dedicai proprio a lei e lo riporto qui (da https://download.repubblica.it/pdf/meglio_gioventu.pdf ):
ESTATE '68
"Estate '68. Attesa dell'ultimo anno di liceo. In giro per le balere con il complesso, a suonare Rythm 'n' Blues. L'impresario ci appioppa una «attrazione», a cui dobbiamo fare da base. Cose del genere sono sempre una scocciatura. Chi ti arriva? Una splendida bionda di 22 anni, dal nome piacevolmente ambiguo di «Andrea». Tutti i galletti del complesso si fanno avanti, cantante in testa. Io suono il sax, sono il più timido, il più bruttino, il più giovane. Ma lei lega subito con me. Il mio impegno politico - però, allora, di destra - in una scuola ancora sonnacchiosa (da noi il '68 sarebbe arrivato nel '69); certe esperienze comuni (sì, entrambi «angeli del fango» per un giorno), il sogno della matematica, degli studi all'estero... Nelle pause delle prove ci troviamo a parlare fitto fitto. Lei ha obiettivi diversi: lo spettacolo, il disco. (La rivedrò in televisione a «Settevoci» poi più niente). Eppure ci intendiamo benissimo. Suoniamo, lei canta, poi la cena ad ora tarda. Resta il tempo per riposarsi un momento su uno di quei divanetti a dondolo, come nelle prime scene della Meglio Gioventù. Lei si accoccola con la testa appoggiata sulle mie ginocchia. Gli altri mi guardano con un misto d'invidia e di «Dài, che ci scappa la scopata». Sono incerto se azzardare un passo più audace, ma il momento è troppo bello così e resto ad accarezzarle i capelli..."
Massimo Ferri Bologna docente universitario
Ciao Tiziana, mi spiace molto per tua zia, a 56 anni si è ancora giovani...segui il blog, perché presto presenteremo un altro disco di Andrea, l'altrettanto bello "L'uomo del fiume/Musica nell'aria". Quello con le due canzoni per bambini è invece "Ho dato il whisky al gatto/Giacomina la pulce ciabattina". Saluti e arrivederci qui sul blog, speriamo...!
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