Dopo lo scioglimento dei Giganti, con
uno strascico di liti e polemiche, i quattro componenti si dedicano
ai loro progetti solisti: Papes, come abbiamo visto in un precedente
post, si dedica alla televisione, partecipando al teleromanzo
musicale “La filibusta”, di cui incide la sigla, i due fratelli
Mino e Sergio formano un duo mentre Checco Marsella passa alla
Miura e forma un nuovo complesso, “Le cose dell’altro mondo” (di
cui fa parte Daniele Guidazzi alla chitarra, il napoletano Tony
Cicco, poco tempo dopo con la Formula Tre, alla batteria, Vittorio al basso, Alberto all'organo e Libero ai fiati) ed incide
questo 45 giri per la Miura, l'etichetta di Lorenzo Sampietro.
“Una donna da niente” è un ¾
con una melodia che in certi punti ricorda un celebre classico del
liscio, mentre il testo d'amore non è particolarmente
originale.
Sul retro “Un bambino”, che è
più originale sia musicalmente, con i fiati beatlesiani in
evidenza nel finale, sia per il testo.
I testi di entrambi i brani sono di
Riccardo Pradella, mentre le musiche sono di Giuseppe Moschini e Rosa
Nisi, che altri non è se non la madre di Marsella, celebre pianista (mentre il padre Umberto era un altrettanto noto violinista); la copertina porta la firma di Mario Convertino.
Pochi mesi dopo Marsella partecipa, con
scarso successo, al Festival di Sanremo con “Il sole è
tramontato”.
1) Una donna da niente (Riccardo
Pradella-Giuseppe Moschini-Rosa Nisi)
2) Un bambino (Riccardo Pradella-Giuseppe
Moschini-Rosa Nisi)
Grande voce, quella di Checco, specialmente in falsetto. Condivido il parere del blogger, il lato B è decisamente più interessante, una filastrocca indotta da acido tipica di fine anni sessanta. Il brano ricorda per stile ed interpretazione "Un uomo va" di Plinio Maggi, interpretato dai Giganti e cantato proprio da Checco.
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