John Charles - Love in
Portofino-Sixteen tons (1960)
Molti sono stati i calciatori che, durante la loro attività calcistica, si sono dedicati alla musica ed hanno provato a incidere un disco: da Beppe Savoldi a José Altafini, dal recentemente scomparso Giorgione Chinaglia a Juary, il brasiliano dell'Avellino dei tempi d'oro...ed oggi continuiamo la parentesi juventina con due 45 giri incisi nel 1960 dall'attaccante gallese John Charles, soprannominato "Il gigante buono" a causa dei suoi quasi due metri di altezza, che a cavallo tra la fine degli anni '50 e i primi anni del decennio successivo fu, insieme ad Omar Sivori e a Giampiero Boniperti, una delle bandiere della Juve.
Il primo 45 giri, in ordine di numero di catalogo, propone due canzoni celeberrime, "Love in Portofino", successo di Fred Buscaglione, e "Sixteen tons".
John Charles ha una voce intonata e
calda, a proprio agio in “Love in Portofino”, che canta per buona
parte in inglese: nell'etichetta non è però indicato
l'autore del testo tradotto.
“Sixteen tons” è ancora più
adatta alla sua voce, per via della tonalità decisamente
bassa: come molti di voi sanno questo brano fu anche inciso dai
Giganti, e la voce di Enrico Maria Papes ha molte similitudini con
quella del calciatore gallese.
Il brano, scritto ed interpretato nel
1947 dal cantante country Merle Travis racconta la vita di un
minatore di carbone, ed ha avuto innumerevoli cover, da Tennessee
Ernie Ford (1955) a Frankie Laine (1956) ai Platters (1957)....e poi
Nicola Arigliano, Lou Monte (...in napoletano!!), Johnny Cash,
Adriano Celentano (in italiano), Renzo Arbore...
Carichi sedici tonnellate e cosa
ottieni?
Un altro giorno più vecchio e pieno di debiti.
Un altro giorno più vecchio e pieno di debiti.
San Pietro non chiamarmi perché
non posso andare
Devo la mia anima al deposito aziendale.
Devo la mia anima al deposito aziendale.
In entrambi i brani dirige l'orchestra
William Galassini.
1) Love in Portofino (Leo Chiosso-Fred
Buscaglione)
2) Sixteen tons (Merle Travis)
John Charles - Non dimenticar-La fine
(1960)
Questo disco esce in contemporanea con
il precedente, ed infatti i numeri di catalogo sono uno successivo
all'altro; anche la copertina è praticamente la stessa, cambiano ovviamente solo i titoli delle canzoni..
“Non dimenticar” è una cover
del successo del 1952 di Flo Sandon's scritto da Gino Redi
(pseudonimo di Luigi Pulci) per la musica e dal napoletano Michele
Galdieri per il testo; il gallese la canta quasi tutta in inglese,
con il testo di Shelley Dobbins scritto per Nat King Cole pochi anni
prima.
“La fine” è la cover di un
brano inglese, ''The End (Of the Rainbow)'', portato al successo da
Earl Grant nel 1958, ma nell'etichetta non è indicato chi sia
il traduttore in italiano; nel 1966 verrà inciso da Amedeo
Minghi, al suo debutto, con un altro testo scritto da Mogol ed il
titolo “Alla fine”, mentre nel 1968 Udo Jurgens userà il
testo inciso da John Charles.
Anche in queste due canzoni dirige
l'orchestra il Maestro Galassini.
1) Non dimenticar (Dobbins - Michele
Galdieri-Gino Redi)
2) La fine (Jimmy Rotella-Jimmy
Krondes-Sid Jacobson)
Beh, "Love in Portofino" è cantata qui da Charles con lo stesso testo che canta anche Guidone nella sua versione uscita su Durium.
RispondiEliminaComunque grazie per questo 45, Vito!