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giovedì 4 agosto 2011

I Ragazzi del Sole - Atto di forza n° 10/So che tu non credi (1967)












Continuiamo la discografia dei Ragazzi del Sole: e dopo il primo album, di cui abbiamo parlato tempo fa, ecco il loro disco di maggior successo, “Atto di forza n° 10”.
Il gruppo è passato dalla Jolly alla Ariston di Alfredo Rossi, ma il cantante Franco ha deciso di lasciare il complesso per alcuni dissidi con gli altri componenti: resta anche lui alla Ariston e, adottando lo pseudonimo di Pierfranco Colonna, si dedica alla carriera solista.
I Ragazzi del Sole lo sostituiscono dapprima con Mario Di Bari, che non incide nulla e dopo poco tempo passa ai Cocks, e poi con Paolo Melfi, ex cantante dei Caimani, che debutta in queste due canzoni.
“Atto di forza n° 10” è uno dei più riusciti brani beat italiani, ed oltretutto non si tratta di una cover ma di una canzone composta dagli stessi componenti del complesso: non essendo però iscritti alla Siae la canzone viene depositata dai fratelli Alberto e Massimo Salerno, figli del paroliere Nisa.
Interessante è anche il testo, che racconta uno scontro tra due bande giovanili in ben altro modo rispetto alla “Uno dei mods” di Ricky Shayne.
Sul retro vi è una cover di “Something you got”, successo di Wilson Pickett, scritto da Chris Kenner; l’autore del testo italiano (o meglio, chi lo firma) è Mario Coppola, paroliere e musicista che lavorava per la Ariston.
In realtà così ha raccontato Paolo Melfi a Ursus (nell’intervista pubblicata su “Manifesto Beat”, a pag. 153): “Cercando qualcosa tra i pezzi nuovi che uscivano all’estero si poteva fare il solito testo in italiano, come nel caso di “So che tu non credi”, di cui io scrissi le parole ma senza riceverne un soldo perché non ero iscritto alla Siae. Infatti sul disco sta scritto Coppola, che era un autore dell’Ariston messo dietro a una scrivania, che mi disse: “Dai a me questo testo che ti iscrivo io”. Adesso deve essere scomparso, poveretto, un bravo cristo ma un po’ così sai…”.
Nella stessa intervista, a pag. 145, Paolo Melfi spiega che pur essendo il lato B venne promossa “So che tu non credi” e non “Atto di forza n° 10”, per motivi di censura: “ “So che tu non credi” si rivelò il pezzo di maggior successo, dato che “Atto di forza n° 10” venne bocciata alla radio perché i censori dicevano che incitava alla violenza…allora erano molto fiscali, se facevi una nota calante di un semitono eri già fuori. Per questo, visto che il pezzo non poteva essere reclamizzato, hanno poi fatto diventare “So che tu non credi” la vera facciata A…il disco comunque è andato piuttosto bene, specialmente nel meridione, anche se poi nelle case discografiche a volte ti fanno vedere quello che vogliono loro…io comunque avevo sentito parlare di 180.000 copie o giù di lì”.

1) Atto di forza n° 10 (Alberto Salerno-Massimo Salerno)
2) So che tu non credi (Mario Coppola-Chris Kenner)

2 commenti:

  1. E' sempre istruttivo ricordare che, per una oscura piega della legge sul diritto d'autore, il paroliere che firma il testo italiano di un brano straniero diventa titolare di una parte dei diritti (sia d'autore che fonomeccanici) ANCHE dell'originale. Il tutto indipendentemente dal fatto che il testo italiano venisse effettivamente inciso o utilizzato. Se depositavi, per dire, un “Aiuto!" o un “Soddisfazione" eri a posto tutta la vita. Ora le case editrici han capito l'inghippo e non danno più il permesso indiscriminato di depositare traduzioni dei brani stranieri.

    Paolo

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  2. Un singolo di buona fattura, cantato con buon piglio da Melfi. Grazie anche per tutte le spigolature "dietro le note".

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