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domenica 1 aprile 2012

Bruno Lauzi - Kabaret n° 2 (1966)












Dopo i primi due album per la CGD, entrambi pubblicati nel 1965, l’anno successivo Lauzi passa alla Ariston per cui pubblica il terzo album, con un doppio titolo: infatti in copertina è riportato “Kabaret n. 2”, mentre sull’etichetta è scritto invece “Cabaret n. 2”.
Il disco è interessante per la ricostruzione della carriera del cantautore, tuttavia non è tra i suoi migliori in quanto è disomogeneo sia come sonorità che come qualità delle canzoni: alcune di esse sono entrate tra i classici di Lauzi, come “La ballata di Innocenza”, una delle tre canzoni del disco dedicate a prostitute (le altre sono “L’amore gratis” e “Anna la rossa”), oppure “La zitella” e “Il testamento”, altre invece sono decisamente minori (“Ondina” e “La ballata medioevale”).
Interessanti le cover, presenti come d’abitudine per Lauzi anche in questo disco: una delle migliori è la divertente “El me gatt” di Ivan Della Mea, in cui il genovese si cimenta nel milanese; la canzone venne anche incisa dai Gufi.
Tra le altre vi è una traduzione di “Ces gens là” di Jacques Brel (canzone di cui abbiamo già parlato ricordando l’album di Herbert Pagani “Amicizia”, che ne conteneva un’altra versione), una canzone di Lino Toffolo in veneto non memorabile, ed il recupero delle celeberrime “Ma se ghe penso”, sicuramente la più celebre canzone in genovese, e di “Mille lire al mese”, successo di Gilberto Mazzi del 1939
Un altro tassello da aggiungere alla ricostruzione della discografia di Lauzi che lentamente stiamo portando avanti.

LATO A

1) La ballata medioevale (Bruno Lauzi)
2) La ballata d’Innocenza (Bruno Lauzi)
3) L’amore gratis (Bruno Lauzi)
4) Ondina (Bruno Lauzi)
5) Sulle nuvole (Lino Toffolo)
6) New York (Bruno Lauzi)
7) Mille lire al mese (Alessandro Sopranzi-Carlo Innocenzi)

LATO B

1) Il testamento (Bruno Lauzi)
2) Il caro estinto (Bruno Lauzi)
3) El me gatt (Ivan Della Mea)
4) Anna la rossa (Bruno Lauzi)
5) La zitella (Bruno Lauzi)
6) Ma se ghe penso (Attilio Margutti-Mario Capello)
7) Quella gente là (Bruno Lauzi-Jacques Brel)

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