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lunedì 10 agosto 2015

Rita Arnoldi - Quel ragazzo del bar/Ciò che mi importa (sapere) ( 1964)












Di Rita Arnoldi avevamo già parlato nel blog nel 2011, in questo post in cui ipotizzavamo per la cantante una probabile origine milanese; e invece grazie al contributo di Enrico Casali e di Happy Ruggiero abbiamo appurato che era una cantante torinese, figlia di un impresario cittadino all'epoca noto, e che aveva anche inciso un altro 45 giri per la Scat, etichetta satellite della DKF.
Stampa Sera,  31 ottobre 1958, n° 259, pag. 2
Da una ricerca nell'archivio de "La Stampa" abbiamo ritrovato le prime notizie di sue esibizioni dal vivo già nell'ottobre del 1958 con il complesso di Gianni Armand, mentre qualche anno dopo si esibisce con il complesso dei Pino's, di cui nulla sappiamo.
Ma abbiamo anche ritrovato un ulteriore 45 giri, che allo stato attuale delle ricerche è il primo dei tre (essendo la matrice datata 10 aprile 1964), ma che non siamo affatto sicuri che sia il primo inciso dalla cantante, visto e considerato che cercando e ricercando vengono sempre fuori cose nuove...la casa discografica è la milanese Combo, fondata da Gorni Kramer con Trevisan, fondatore della Fonit e da essa fuoriuscito al momento della fusione con la Cetra.
La Stampa, 13 febbraio 1966, n° 37, pag. 4.
Tornando a questo disco, vi è una particolarità: mentre in copertina pare che il lato A sia "Quel ragazzo del bar", sull'etichetta invece i brani sono etichettati all'inverso, e questo diventa il lato B; peraltro la canzone, scritta da Nisa per il testo e dal maestro torinese Eugenio Calzia per la musica, era già stata presentata da Wilma De Angelis al Festival Europeo di Saint Vincent (non mi risulta però che poi la De Angelis l'abbia incisa).
Si tratta di un tipico brano anni '60 , ben arrangiato con i fiati in sottofondo e un testo d'amore, mentre "Ciò che importa (sapere)" è più melodico rispetto a "Quel ragazzo del bar" e il testo, anch'esso d'amore, è però decisamente meno moderno, più sullo stile che andava di moda negli anni '50, un po' alla Nilla Pizzi (per capirci).
La musica è sempre di Calzia, in collaborazione con il maestro canavesano Modesto Vironda, personaggio all'epoca noto nella zona, mentre il testo è di Angelo Lazzaretti, autore di canzoni per Nilla Pizzi ("Sei troppo timido"), Marino Marini (L'amuleto magico"),  Fred Bullo ("Il tango della malavita") e Alvaro Amici ("Carrozzella romana").
In entrambi i brani è presente l'orchestra di Gen Kelzy, che non è l'inesistente Gennaro Kelzy (come hanno scritto in questo sito), ma è uno pseudonimo di Eugenio Calzia.
Bella la voce della Arnoldi, un'altra cantante che con qualche chance in più avrebbe forse potuto raggiungere risultati maggiori.
Chissà che fine ha fatto e se, un giorno o l'altro, riusciremo a rintracciarla.

1) Quel ragazzo del bar (Nisa-Eugenio Calzia)
2) Ciò che importa (sapere) (Angelo Lazzaretti-Modesto Vironda- Eugenio Calzia) t

1 commento:

  1. Essendo per natura piuttosto "vintage", in particolare per quel che riguarda gli anni '50 e '60, devo dire che questi sono i post che prediligo.
    Grazie di tutto e buon Ferragosto,
    Maurizio

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