Per la scomparsa della Regina della canzone, avvenuta ieri, abbiamo pensato di postare un 45 giri “minore” nella discografia della cantante, ed un ricordo di un musicista….cominciamo dal disco.
Negli anni ’60 Nilla Pizzi attraversa un periodo di decadenza, dal punto di vista del successo, come molti altri artisti suoi coetanei, e ciò la porta a passare da una casa discografica all’altra, sempre comunque minori: la Titanus (1960-1962), SIR (1963-1964), PIG (1964-1966), Equipe (1968-1971), per poi approdare negli anni ’70 alla più prestigiosa Ariston. Per queste etichette, oltre a nuovi brani inediti, inciderà sia rivisitazioni dei suoi vecchi successi, sia interpretazioni di canzoni già note di altri artisti, ed in questo contesto si colloca l’album “Le canzoni degli anni ‘20”, inciso nel 1969 per l’Equipe, l’etichetta di Italo Allione, con gli arrangiamenti del maestro Vittorio Sforzi, e che racchiude appunto 12 canzoni di quel decennio, tra cui le due pubblicate in questo 45 giri (la cui foto di copertina riprende un particolare di quella del 33).
“Ninna nanna delle 12 mamme” è una canzone celeberrima, scritta da Odoardo Spadaro nel 1919, che risente del clima bellico, visto che la Grande Guerra era terminata da pochi mesi: infatti il testo, molto triste, racconta le vicende di dodici mamme che crescono i loro figliuoli i quali, divenuti adulti, partono per la guerra per non ritornare mai più.
“Sotto il cielo delle Antille” è invece scritta da Ripp, pseudonimo di Luigi Miaiglia, autore di molte canzoni (tra cui “Creola”, su testo di Bel Amì, alias Anacleto Francini).
Ma veniamo ora al ricordo del musicista, di cui ho parlato all’inizio: si tratta del mio concittadino Guido Guglielminetti, e so già che molti si staranno chiedendo che cosa c’entri mai l’attuale bassista di Francesco De Gregori, nonché autore della musica di “Un’emozione da poco” per Anna Oxa (su testo di Ivano Fossati), con Nilla Pizzi. Più di un anno fa ho intervistato Guglielminetti per “Musica leggera”; poi per vari motivi (legati, se ricordo bene, alla sovrabbondanza di materiale per quel numero) l’intervista non è stata pubblicata. Guglielminetti in essa raccontava molte cose interessanti, tra cui questa che vi copio ed incollo:
VV: Come mai hai smesso nel 1974 di suonare per la Numero Uno?
GG: Perché è successo che nel 1974 io sono stato assunto dalla Ariston come session man nei loro studi, fui contattato da un musicista ora scomparso, che prima di diventare direttore artistico della Ariston era stato uno dei componenti del Quartetto Radar, Gianni Guarnieri, ed io accettai, perchè era una specie di impiego, con uno stipendio ed un impegno fissi, e parallelamente lo propose anche a Ricky Belloni e a Paolo Siani...uno dei primi lavori che feci, ed è proprio un bel ricordo,furono due dischi registrati tutti e due dal vivo in studio, che ho registrato con una grandissima professionista che è Nilla Pizzi (e non so se in copertina sono accreditato oppure no).
Me li ricordo bene perché, io ero ancora un ragazzino, avrò avuto 22 anni, con una signora grande, eravamo negli studi della Ariston a Milano, oltre a me c’erano un pianista ed un batterista che all’epoca dovevano avere già sessant’anni, e di cui non mi ricordo assolutamente i nomi…la signora non so quanti anni avesse, ma comunque era già grande…e dovevamo suonare tutto in diretta, in modo così scoperto.
Abbiamo fatto un disco tutto di tanghi ed un altro dei suoi successi, ed al di là del genere, per cui io all’inizio l’avevo presa anche un po’ sul ridere, poi quando mi sono ritrovato a lavorare con questi professionisti ho detto “Signori miei…!”, ed infatti io di questa esperienza ne parlo con fierezza, oltre che con affetto, perché ho visto una professionista al lavoro.
E poi una persona di una simpatia, di un’umanità unica….e poi io ero piccolo, mi trattavano benissimo.
Per me è stato un grande risultato, perché trovarmi a suonare, e a suonare a quanto pare bene, delle cose di cui io neanche forse conoscevo l’esistenza…..ed infatti questi due signori mi hanno fatto poi fatto anche i complimenti.
I due dischi in cui ha suonato Guglielminetti sono “Nilla Tango”, pubblicato dalla Ariston alla fine del 1974 (AR/LP 12177) e “Nilla Pizzi e i suoi grandi successi”, pubblicato l’anno successivo (evidentemente la Ariston scelse di distanziare le uscite dei due dischi, pur essendo entrambi registrati nelle stesse sessioni).
Ecco, ricordiamo Nilla Pizzi con le parole di Guido Guglielminetti: una professionista ed una persona di una simpatia e di un’umanità unica.
1) Ninna nanna delle 12 mamme (Odoardo Spadaro)
2) Sotto il cielo delle Antille (Ripp)
Mi permetto di ricordare che la canzone di Spadaro "Ninna nanna delle dodici mamme" fu per anni, con parole diverse ovviamente, il jingle delle pubblicità televisive della Doria..."con la ricetta della nonnina: zucchero, latte e fior di farina son fabbricati i biscotti Doria, un nome da imparare a memoria..."
RispondiEliminaMaurizio
Ciao Maurizio, me l'ero completamente dimenticato e me lo hai fatto ritornare in mente: grazie!
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