Euterpe era la musa della musica, secondo la mitologia greca. Questo blog tratta di musica: classica, leggera, pop (come recitava Vanna Brosio presentando "Adesso musica"). Sono quindi presenti nel blog recensioni di dischi e di libri su argomenti musicali, accompagnate da immagini, con un occhio di riguardo (anche se non esclusivo) per la musica prodotta sotto la Mole.
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venerdì 27 gennaio 2012
Una canzone, una storia – La donna del sud (1966) & Il treno che viene dal sud (1967)
Quest’anno il Treno del sole è stato abolito da Trenitalia…..chissà perché, ci saranno (forse) delle buone ragioni, anche se io non capisco quali.
La notizia mi ha fatto venire in mente una canzone, che mi ha dato lo spunto per la rubrica periodica “Una canzone, una storia”, che in realtà oggi parla di due canzoni: questo perché si tratta di due brani legati l’uno all’altro, in quanto il secondo è una specie di risposta al primo…una cosa che, nel mondo della canzone, è accaduta spesso, pensate a “La risposta al ragazzo della via Gluck” di Gaber, oppure a “L’anno che è venuto” di Roberto Vecchioni.
Ma andiamo con ordine….nel 1966 Bruno Lauzi pubblica un 45 giri con due canzoni: mentre quella sul lato B, “Domani ti diranno”, affronta tematiche di protesta un po’ sulla scia della linea verde di Mogol, la canzone sul lato A racconta l’amore verso una donna, Maria, che è arrivata con il treno dal sud:
Una donna di nome Maria
è arrivata stanotte dal Sud,
è arrivata col Treno del sole
ma ha portato qualcosa di più….
Ha portato due labbra corallo
e i suoi occhi son grandi così…
“La donna del sud” è sicuramente una delle canzoni più belle di Bruno Lauzi, intensa e poetica.
Sergio Endrigo ascolta il brano e ne scrive uno in cui il tema del sud viene affrontato da un punto di vista sociale: e per rendere evidente il richiamo alla canzone di Lauzi, il cantautore di Pola inserisce una citazione esplicita nei versi iniziali:
Il treno che viene dal sud non porta soltanto Marie
con le labbra di corallo e gli occhi grandi così.
Porta gente nata tra gli ulivi,
porta gente che va a scordare il sole…
Ma è caldo il pane lassù nel nord.
“Il treno che viene dal sud” in origine è il lato B della canzone che Endrigo porta a Sanremo nel 1967, “Dove credi di andare”, ma dopo qualche mese viene pubblicata in abbinamento con una versione del brano di Lauzi cantato da Endrigo; la matrice è la stessa del primo disco, infatti “Il treno che viene dal sud” è datato 11 gennaio 1967 (come sul retro di “Dove credi di andare”), mentre “La donna del sud” è datata 14 aprile 1967.
Lauzi poi inciderà nel suo album del 1968 “I miei giorni” una canzone di Endrigo, “Girotondo intorno al mondo” (ma di questo 33 giri parleremo a tempo debito).
Come bonus tracks abbiamo inserito una versione di “La donna del sud”di Michele, dal suo album “Vivendo cantando” del 1971, una di Maler, bravo cantautore veneto, contenuta nella raccolta del Club Tenco del 2008 dedicata a Bruno Lauzi e “Il treno che viene dal sud” nell’interpretazione di Marisa Sannia per un suo album del 1970.
Bruno Lauzi - La donna del sud-Domani ti diranno (1966)
1) La donna del sud (Bruno Lauzi)
2) Domani ti diranno (Bruno Lauzi)
Sergio Endrigo - La donna del sud-Il treno che viene dal sud (1967)
1) La donna del sud (Bruno Lauzi)
2) Il treno che viene dal sud (Sergio Endrigo)
Bonus tracks:
1) Michele – La donna del sud (1971)
2) Maler – La donna del sud (2008)
3) Marisa Sannia – Il treno che viene dal sud (1970)
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Una canzone una storia
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"La donna del Sud" venne incisa da Endrigo, per la verità, già nel 1966, in versione 33 giri. Da segnalare la partecipazione ai cori dei Cantori Moderni di Alessandroni, raramente apparsi su dischi Fonit - Cetra.
RispondiEliminaSì, è vero, fu incisa per l'album del 1966: ma le date riportate qui nel post sono quella della matrice e quella della pubblicazione del 45 giri. Verissimo quello che scrivi sui Cantori del Maestro Alessandro Alessandroni, per lo più lavoravano per l'RCA e per le varie etichette ad essa collegate.
EliminaGood afternoon! Greetings from the fan of music from Petersburg! Inform me, please, as I can listen to the music presented on your blog. Yours faithfully, George.
RispondiElimina¡Buenos días! ¡El saludo del aficionado de la música de Petersburgo! Me informen, por favor, como puedo escuchar la música presentada en su blog. Atentamente, Gueorgui.
Molto interessanti queste informazioni, soprattutto per uno come me che ama molto sia Endrigo che Lauzi.
RispondiEliminaGrazie
Roberto59
Mi ha fatto molto piacere che tu abbia riproposto codesto dibattito a distanza tra due Grandissimi (e troppo presto dimenticati) della musica italiana degli anni sessanta. Una botta e risposta probabilmente generate, in un periodo politicamente caldo, da due visioni diametralmente opposte della società da parte dei due cantautori. Ma sempre in un confronto sano e costruttivo. Allora il terrorismo era limitato a isolate rivendicazioni etniche, e Reagan era solo un attore di serie B con vaghe ambizioni politiche.
RispondiEliminaEh sì...per rimanere in musica, all'epoca il terrorismo era "Brennero '66" e "Cima Vallona"....!
EliminaA parte le ottime integrazioni di chi mi ha preceduto, volevo sottolineare il tono un po' retorico de La donna del sud, sicuramente non nelle corde di Lauzi (che infatti si muove meglio in Domani ti diranno). Migliore l'intepretazione di Endrigo, e più centrato Il treno che viene dal sud. Discrete le versioni di Michele, della Sannia e di Maler.
RispondiEliminaPs depositi SIAE: la musica de La donna del sud risulta co-firmata da Mario Coppola.