Renato Rascel - 4 messaggi d'amore (1956)
Oggi, cent'anni fa, nasceva a Torino
Renato Ranucci, cioè Renato Rascel: l'attore e cantante viene
giustamente associato a Roma, anche (ma non solo) a causa di un
capolavoro come “Arrivederci Roma”, una delle canzoni italiane
più note nel mondo e di recente inserita anche da Woody Allen
nel suo film “To Rome with love”, ma anche perché il padre
era romano da sette generazioni
La nascita torinese è in realtà
casuale: i genitori Cesare Ranucci, cantante di operetta, e Paola
Massa, ballerina classica, si trovavano a Torino perché era la
tappa del tour della compagnia d’arte per cui lavoravano.
Non so se Roma si sia ricordata o no di
questo suo illustre figlio, ma certamente se n’è ricordata
Torino, grazie innanzitutto ad un amico del nostro blog, Franco Settimo, che ha
curato la mostra di copertine «Viaggio
intorno a Renato Rascel in 45 giri», che si aprirà al
Cecchi Point fra il 25 maggio e il 30 giugno che ha dato il la a
Renzo Sicco di Assemblea Teatro per una serie di manifestazioni che
ricorderanno Rascel ai torinesi; potete leggere qui l' articolo di Marinella Venegoni pubblicato su "La Stampa", intitolato significativamente "Buon centenario a Renato Rascel. L'Italia l'ha scordato (Torino no)".
Comiciamo con un Ep (la cui matrice è
datata 8 ottobre 1956) intitolato “4 messaggi d’amore”, che ho
in due copie, una con l’etichetta verde ed una invece rossa: come
dice il titolo, i 4 brani (scritti tutti da Rascel, con la
collaborazione per “L’ostricaro ‘nnammurato” di Nisa) sono
tutti d’amore.
Accompagna l’orchestra “Odeon”
diretta dal maestro Gino Mazzocchi e l’orchestra di Gorni Kramer.
“Vogliamoci tanto bene”, presente
nella colonna sonora del film “Montecarlo”, e “Ti voglio bene
tanto tanto” sono arrangiate dal maestro Umberto Chiocchio (prozio del
paroliere Gaio), e sono i due brani più noti tra i quattro.
Venne anche pubblicato pochi mesi dopo
(la matrice è datata 19 dicembre) un 45 giri con “Vogliamoci
tanto bene” e “’Na canzone pe ffa ammore”: le versioni sono però diverse, anche se minimamente, da quelle di questo EP.
LATO A
1) Vogliamoci tanto bene (Renato Rascel)
2) L’ostricaro ‘nnammurato
(Nisa-Renato Rascel)
LATO B
1) ‘Na canzone pe ffa ammore (Renato
Rascel)
2) Ti voglio bene tanto tanto (Renato
Rascel)
Renato Rascel - Ninna nanna
piccoletta-Ho nel cuore una favola (1958)
Passiamo ora ad un 45 giri di poco
successivo, la cui matrice è datata 27 maggio 1958.
“Ninna nanna piccoletta” è
un valzer lento che racconta la storia di un piccolo spazzacamino, ed
è chiaramente rivolta al pubblico dei bambini, come del resto
“Ho nel cuore una favola”, che nel testo passa in rassegna tutto
quello che era l’immaginario dei bambini italiani degli anni ’50.
Entrambi i brani sono scritti da Rascel
con la collaborazione per i testi (che sono ispirati al racconto
“Rascel il piccoletto”, pubblicato da Mursia e Corticelli) di
Guido Leoni
Il maestro Mazzocchi dirige
l’orchestra.
1) Ninna nanna piccoletta (Renato
Rascel-Guido Leoni-Renato Rascel)
Renato Rascel - Padre Brown-Io non
chiedo di più (1970)
Nell’autunno del 1970 Rascel pubblica
questo 45 giri, che contiene sul lato A la sigla dello sceneggiato
televisivo “I racconti di padre Brown”, che lo vedevano
impersonare il sacerdote creato da Chesterton.
Il testo è di Edoardo Anton, lo
sceneggiatore della serie, mentre la musica è di Rascel;
all’incisione partecipano sia i mitici “4+4” di Nora Orlandi
sia i “Cantori moderni” di Alessandro Alessandroni, oltre a Vito
Tommaso con la sua orchestra, presente anche sul retro “Io non
chiedo di più”.
Quest’ultimo brano sull’etichetta è
accreditato a Gepy, ma il deposito Siae risulta invece essere a nome
di Vito Tommaso…mah!!
La canzone è comunque ritmata ed
il testo è d’amore, meno interessante rispetto al lato A.
1) Padre Brown (Edoardo Anton-Renato
Rascel)
2) Io non chiedo di più (Vito Tommaso)
Di "Ninna nanna piccoletta" preferisco la più bella e toccante versione del 1960, arrangiata da Ennio Morricone e con i bambini di Renata Cortiglioni.
RispondiEliminaGrande Renato. Due considerazioni che esulano un po' dalla musica:
RispondiElimina1. la sua comicità del periodo classico (anni 40-50, quella delle battute surreali per intenderci) assomiglia in modo sorprendente a quella del primo Woody Allen. Che il comico Newyorkese si sia ispirato al nostro?
2. il grande attore reggeva benissimo il peso degli anni. Nella foto della copertina di Padre Brown ha 58 anni o giù di lì, ma ne dimostra 40. Che sia tutto merito della cipria "Rachèl"?