

Ho sempre ritenuto Enzo Jannacci uno dei più importanti, se non il più importante in assoluto, tra i cantautori italiani: e con i Powerillusi abbiamo proposto in concerto sue canzoni sin dal 1987 (ed una l'abbiamo anche incisa nel 1989).
Da bambino mi aveva colpito, come molti nati come me negli anni '60, "Vengo anch'io.No tu no", e mi ricordo l'estate del 1968 a Cattolica in cui, bambino, con il mio amico Giulio Di Santo cantavamo in spiaggia la canzone dividendoci le parti a seconda dell'esecuzione ("Adesso io canto Vengo anch'io e tu dici No tu no, poi facciamo cambio").
Con il passare degli anni l'ho poi riscoperto da adolescente, per la precisione nel 1979, con un album che si intitolava "Fotoricordo" e che fu il primo suo disco che comprai: naturalmente qui e là mi capitava ancora di ascoltare qualche suo brano in televisione (mi ricordo ad esempio "Secondo te che gusto c'è" sigla di un programma televisivo con un'animazione di Bruno Bozzetto), ospite di qualche programma che guardavano i miei genitori (da "Senza rete" a "Il poeta e il contadino"), ma fu "Fotoricordo" che mi fece scoprire la sua caratteristica principale, e cioè il suo cantare gli ultimi con uno sguardo che cercava di leggere la commozione e la pena per la condizione umana attraverso il filtro dell'ironia e della satira (pensate, per capirci, alla vicenda de "L'Armando" o a "La disperazione della pietà" o, per restare all'album "Fotoricordo", a "Io e te" o "Natalia").In pochi mesi, cercando tra le bancarelle di via Po riuscii a procurarmi qualche album precedente come "Quelli che..." (altro capolavoro), "O vivere o ridere" e l'antologia pubblicata dalla RCA Linea Tre "Così ride Enzo Jannacci", scoprendo gemme come "Vincenzina e la fabbrica", "Rido", "Il bonzo", "Ragazzo padre".
E a seguire fu pubblicato un altro album imperdibile, "Ci vuole orecchio".....anni dopo mi venne naturale, quando iniziai a muovere i primi passi su Internet, creare un sito (o meglio, un tentativo di sito....) dedicato a Jannacci: cercai con l'aiuto di amici (Franco Settimo, Enrico Bellino, Livio Benerecetti tra gli altri) di ricostruire la discografia del medico cantautore, direi per la prima volta: il frutto di quel lavoro si concretizzò anche in un articolo pubblicato da Fernando Fratarcangeli su "Raro!" (che riguardava i primi anni della sua discografia).Mi ricordo che quando feci vedere a Paolo, il figlio di Enzo che tutti conosciamo, alcuni 45 giri degli anni '60 incisi dal padre, mi aveva detto non solo che la maggior parte non li aveva conservati, ma che lui stesso girava tra i mercatini di dischi per cercare quelli incisi dal padre e che gli mancavano.
Con Franco Settimo e Michele Neri ho poi collaborato per la ricostruzione (questa volta completa temporalmente) della discografia pubblicata su "Musica leggera", e sempre con Franco abbiamo lavorato ad un libro direi molto completo che doveva essere pubblicato dalla Coniglio Editore ma che, per tanti motivi, è ancora inedito, ahimè.
E mi è sembrato naturale e ovvio, oggi, dare il mio ringraziamento a Enzo Jannacci ed alle emozioni che mi hanno procurato nel corso di questi anni le suo canzoni con questo post, in cui ho racchiuso alcune (non tutte, infatti si intitola volume 1....) rarità, curiosità, cover e duetti: non posso ovviamente per questioni di spazio dilungarmi su tutte come vorrei, ma possiamo ricordare che "Non occupatemi il telefono" è tratto da un flexi-disc allegato alla rivista "Il musichiere" ed eseguito con Giorgio Gaber (la canzone era stata incisa peraltro anche da Gino Paoli e da Sergio Endrigo con il complesso di Riccardo Rauchi, ed anche "L'ombrello di mio fratello" nella versione di Gionchetta era allegato ad una rivista, "Nuova Enigmistica Tascabile"."L'artista" è tratta dallo spettacolo "Milanin Milanon" del 1962, e si differenzia dalla versione che fu incisa sul 45 giri perché quest'ultima è in italiano.
"Passaggio a livello" venne incisa da Tenco durante il suo periodo Jolly e pubblicata postuma in una raccolta, mentre "Il gruista" è tratta da un programma televisivo del 1967 (Jannacci la inciderà solo più di vent'anni dopo nell'album "Guarda la fotografia"); "Bogo el loco", scritta da Luis Eduardo Aute per l'argentino Luis Aguilé è la versione originale di "Bobo Merenda", mentre "Il pacco", un recitato sulla base di "Ci vuole orecchio", fu pubblicata nell'album omonimo ma soltanto nella versione in cassetta (....ed ovviamente quando il disco fu ristampato in cd la Ricordi nemmeno si sognò di allegarlo come bonus track....)."Nustalgia de Milan" era contenuta in una raccolta omaggio a Giovanni D'Anzi, "Musical" in una delle raccolta pubblicate dal Club Tenco e la versione strumentale di "Tira a campà" era inserita nella colonna sonora del film di Lina Wertmuller "Pasqualino Settebellezze"; anche "Piccoli equivoci" faceva parte di una colonna sonora, quella del film omonimo di Ricky Tognazzi, mentre altre canzoni sono tratte da dischi di vari colleghi di Jannacci con cui ha, a volte, duettato (Baccini, Baglioni, il cabarettista Osvaldo Ardenghi), tranne "Bartali" che è invece tratto dalla raccolta del 2006 "The best".
Tra questi duetti mi piace ricordare quello con i Selton in "Pedro Pedreiro": il gruppo brasiliano ha dedicato al repertorio di Jannacci un intero album, intitolato "Banana à Milanesa".
Vi sono infine cover di canzoni di Jannacci eseguite da Drupi ("Senza parole"), ancora Baglioni ("Vengo anch'io. No, tu no") e i Powerillusi, come ho ricordato prima, e due omaggi che Jannacci ha voluto dedicare a due sue colleghi come Bindi ed Endrigo; anche "Via del Campo", canzone di cui Jannacci è autore della musica, è stato un omaggio per De André, l'autore del testo che l'aveva incisa nel 1967.
Apre il disco "L'uomo a metà" dall'album omonimo del 2003, che considero una delle canzoni più belle di Jannacci, mentre la chiusura è affidata a "Geppina", un divertissement che venne pubblicato solo nel sito ufficiale del cantante in formato mp3 scaricabile (e che ora è ovviamente introvabile).
Anche i prossimi due post saranno legati a Jannacci, mentre per il secondo volume di questa raccolta dovrete attendere un po'.
1) Enzo Jannacci - L'uomo a metà (Enzo & Paolo Jannacci) - 2003
2) I Due Corsari - Non occupatemi il telefono (Franco Franchi-Gianfranco Reverberi) - 1960
3) Rino Gionchetta - L'ombrello di suo fratello (Enzo Jannacci) - 1965
4) Luigi Tenco - Passaggio a livello (Enzo Jannacci) - 1972
5) Enzo Jannacci - Il gruista (Enzo Jannacci) - 1967
6) Enzo Jannacci - L'artista (Enzo Jannacci) - 1962
7) Luis Aguilé - Bogo el loco (Luis Eduardo Aute) - 1967
8) Enzo Jannacci e Osvaldo Ardenghi - Il bonzo (Dario Fo-Aurelio Ponzoni-Dario Fo) - 2004
9) Enzo Jannacci - Il pacco (Enzo Jannacci) - 1980
10) Enzo Jannacci - Nustalgia de Milan (Giovanni D'Anzi) - 1980
11) Enzo Jannacci - Musical (Enzo Jannacci) - 1993
12) Enzo Jannacci & Paolo Conte - Bartali (Paolo Conte) - 2004
13) Enzo Jannacci & Claudio Baglioni - E la vita la vita (Enzo Jannacci-Aurelio Ponzoni-Renato Pozzetto) - 1997
14) Enzo Jannacci - Tira a campà (strumentale) (Lina Wertmüller-Beppe Viola-Enzo Jannacci) - 1975
15) Enzo Jannacci & Francesco Baccini - Canzone in allegria (Francesco Baccini) - 1997
16) Claudio Baglioni - Vengo anch'io.No, tu no (Dario Fo-Fiorenzo Fiorentini-Enzo Jannacci) - 2006
17) Enzo Jannacci - Piccoli equivoci (Enzo Jannacci) - 1990
18) Powerillusi - Il monumento (Enzo Jannacci) - 1989
19) Drupi - Senza parole (Riccardo Piferi-Antonio Galbiati-Mark Harris-Enzo Jannacci) - 1990
20) Enzo Jannaci - Via del Campo (Fabrizio De André-Enzo Jannacci) - 2001
21) Enzo Jannacci - Io che amo solo te (Sergio Endrigo) - 2002
22) Enzo Jannacci & i Selton - Pedro Pedreiro (Enzo Jannacci-Giorgio Calabrese-Chico Buarque de Hollanda) - 2008
23) Enzo Jannacci - Arrivederci (Giorgio Calabrese-Umberto Bindi) - 2003
24) Enzo Jannacci - Geppina (Francesco Saverio Mangieri) - 2001









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