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lunedì 26 agosto 2013

Ornella Vanoni - Un gioco senza età (1972)





"Un gioco senza età", il disco di Ornella Vanoni pubblicato a marzo del 1972 che presentiamo oggi, è uno dei suoi più interessanti per tanti motivi: innanzitutto perché contiene un evergreen come "Domani è un altro giorno", uno dei testi più belli di Giorgio Calabrese (vi rimando a quello che in merito ha scritto qui il Vampiro, condividendo ogni parola) per la cover di "The wonders you perform", successo della cantante country Tammy Wynette (sconosciuta in Italia), ma anche per le altre cover presenti e per i brani originali di cui parleremo.
La title track è una canzone dei Genesis tratta da "Tresspass": il gruppo di Peter Gabriel aveva riscosso, almeno agli inizi, più successo in Italia che in patria, e "White mountain" era (insieme a "The knife") il brano migliore dell'album; il testo italiano è opera di Claudio Rocchi, che nel disco firma anche "Io volevo diventare" insieme a Gerardo Carmine Gargiulo, canzone che aveva già inciso Giovanna, che incideva anche lei per la Ariston come la Vanoni.
Il torinese Luciano Giacotto firma ivece "Natale ciao", una delle tante cover dei Bee Gees incise in quel periodo: l'originale è "First of May", ed era stata già incisa con un altro testo ed un altro titolo (ma sempre firmato Giacotto), "Un giorno come un altro", da Giano Ton, Patty Pravo e Mal nel 1969 e l'anno successivo da Lillian e Renato dei Profeti (....e spero di non essermi dimenticato nessuno!).
Sempre Renato aveva inciso anche "Il ponte", cover della celeberrima "Bridge over troubled water" di Simon & Garfunkel, che dava il titolo ad uno degli album migliori nella storia della musica; oltre all'ex leader dei Profeti, in questo caso la Vanoni era stata anticipata anche dai Flora Fauna Cemento.
"Un uomo molte cose non le sa" era invece già stata incisa da Nicola Di Bari e da Adriano Pappalardo; scritta da Elio Isola, musicista colto che spesso citava, diciamo così, brani di musica classica all'interno delle sue canzoni.
Ritorniamo alle cover con "Immagina che", a mio parere l'unico episodio debole del disco: sarà perché l'originale è ormai più un monumento che una canzone, ma il testo dei pur bravi Limiti e Piccarreda non regge se paragonato all'originale: peraltro di "Imagine" ho ascoltato altre versioni in italiano, di Fortis e di Paoli, e nemmeno i loro risultati mi sembrano migliori.
"Acqua di settembre" è la cover di "Four days in September", canzone del gruppo irlandese Andwella scritta da uno dei componenti del gruppo, Dave Lewis, mentre "Tempi duri" è la versione in italiano, nuovamente di Calabrese (che spesso ha tradotto autori brasiliani), di "Disparada" di Gerardo Vandrè (insieme a Theo De Barros), lanciata nel 1966 da Jair Rodrigues.
Chiude questo disco una bella canzone scritta da Andrea Lo Vecchio con Roberto Vecchioni, che la incide nello stesso anno nel suo secondo LP "Saldi di fine stagione", e che tuttora la interpreta dal vivo: "La leggenda di Olaf", che non era un brano nuovo perché era già stato inciso da Michele nel suo bell'album "Vivendo cantando" del 1971.

LATO A

1) Un gioco senza età (Claudio Rocchi-Tony Banks-Peter Gabriel-Anthony Philips-Mike Rutherford)
2) Natale ciao (Luciano Giacotto-Barry Gibb-Robin Gibb-Maurice Gibb)
3) Domani è un altro giorno (Giorgio Calabrese-Jerry Chesnut)
4) Il ponte (Alessandro Colombini-Paul Simon)
5) Io volevo diventare (Gerardo Carmine Gargiulo-Claudio Rocchi-Gerardo Carmine Gargiulo)

LATO B

1) Un uomo molte cose non le sa (Alberto Salerno-Elio Isola)
2) Immagina che (Paolo Limiti-Felice Piccarreda-John Lennon)
3) Acqua di settembre (Mario Coppola-David Lewis)
4) Tempi duri (Giorgio Calabrese-Geraldo Vandré-Théo De Barros)
5) La leggenda di Olaf (Roberto Vecchioni-Andrea Lo Vecchio)

4 commenti:

  1. Da Vanoniano di ferro devo però dire che questo è uno degli album che mi piace meno. A parte l'immortale "Domani è un altro giorno", trovo le cover quasi tutte veramente bruttine. In più "Io volevo diventare" è molto meglio nella versione di Giovanna.

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    1. Hai ragione, infatti io ho scritto che "è uno dei suoi più interessanti", non che è dei più belli...sono d'accordo con te su "Io volevo diventare", ma su altre canzoni preferisco lei, ad esempio "Il ponte" di Renato dei Profeti è inferiore...e anche quella dei Flora Fauna Cemento. Invece è bella "Un gioco senza età", che penso sia l'unica cover dei Genesis in italiano....

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  2. "peraltro di "Imagine" ho ascoltato altre versioni in italiano, di Fortis e di Paoli, e nemmeno i loro risultati mi sembrano migliori"- E quella di Marisa Sacchetto, dove la metti?? :-)

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    1. ...ma la Sacchetto mi risulta che l'abbia cantata in inglese, non in italiano...o c'è qualche sua incisione di cui non sono a conoscenza?

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