Di Enrica Gardini, che partecipò nel 1970 alla Mostra Internazionale di Musica Leggera di Venezia con il brano sul lato A del disco che presentiamo oggi, “La sera”, non si trova praticamente nulla in giro…ed allora rimediamo con il blog.
Nata a Torino nel 1950, figlia di un impiegato della Fiat, la Gardini inizia a lavorare come segretaria e dattilografa alla Fonit-Cetra in via Bertola 34: ed è proprio lì che viene notata per la sua bella presenza ed anche, così scrive “La Stampa” il 14 settembre del 1970, perché dopo aver ascoltato un pomeriggio una canzone che era stata provata, “La sera”, la canta e l’autore Romano Bertola (di cui abbiamo già parlato nel post dedicato ai Los Gildos), avendola sentita, decide di mandarla alla Gondola d’Argento di Venezia.
Alla manifestazione la cantante si fa accompagnare dalla mamma Marcella…il risultato però non è pari alle aspettative: la canzone passa inosservata e la carriera di Enrica si ferma qui.
Peccato però, perché la voce non è male, e magari avrebbe anche meritato una prova d’appello.
“La sera” è comuque una canzone melodica, ben costruita ma non di facilissimo ascolto.
Anche la canzone sul retro, “Ma non lo vedi che”, è di Bertola: una canzone sorretta dai fiati in cui la Gardini mette ancora più in evidenza la voce.
I due brani sono arrangiati da Romano Farinatti, collaboratore abituale di Farassino e di altri musicisti torinesi.
1) La sera (Romano Bertola)
2) Ma non lo vedi che (Romano Bertola)
Scoprii per caso "La sera" quando reperii un'audiocassetta Philips dedicata a dodici canzoni presentate alla Mostra Internazionale di Musica Leggera del 1970 e rimasi catturato letteralmente sia dalla bellezza del brano (a riprova che Romano Bertola non era solo "quello dei jingles di Carosello"), sia dalla meravigliosa voce della Gardini... un vero peccato.
RispondiEliminaIo invece non sono d'accordo né con Vito né con Cesare: troppo "mineggiante" e "pattypraveggiante" la voce della Gardini per piacere ed essere originale; Ma non lo vedi che si salva dall'oblio proprio per la bella punteggiatura dei fiati, cosa che non accade alla monotona La sera.
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