Tra i complessi che suonano nei molti locali torinesi tra la fine degli anni '50 e i primi anni '60 ci sono i napoletani Campanino: l'11 aprile 1960 suonano addirittura al Teatro Alfieri, aprendo lo spettacolo di Domenico Modugno con Wanna Ibba ed altri artisti.
All'inizio del 1963 incidono, anche loro, "Telstar", brano strumentale che quell'anno ha avuto innumerevoli versioni (a partire da quella dei Tornados, che ha scalato le classifiche di mezzo mondo, se non di tutto....).
All'inizio del 1963 incidono, anche loro, "Telstar", brano strumentale che quell'anno ha avuto innumerevoli versioni (a partire da quella dei Tornados, che ha scalato le classifiche di mezzo mondo, se non di tutto....).
Dopo i primi 45 giri ed EP incisi per la Jolly,il gruppo dei fratelli Franco e Luigi Campanino (figli di Mino Campanino, collaboratore di Sergio Bruni ed Aurelio Fierro) era passato alla Sahara per poi approdare, nel 1962, alla Galleria del Corso, la nuova etichetta fondata da Teddy Reno e diretta da Mimma Gaspari (che ha raccontato le vicende della casa discografica nei primi capitoli del suo bel "Penso che un mondo così non ritorni mai più").
Questo è il secondo disco per la Galleria del Corso (che aveva la sua sede, ma guarda un po', proprio in Galleria del Corso a Milano), la data impressa sul vinile è 18 gennaio 1963, la cosa particolare è che in copertina sono presenti solo i due fratelli Franco e Luigi, e mancano del tutto gli altri tre componenti, che dovrebbero essere, in quel periodo, Aldo Sassone alle chitarre, Ugo Fiorenzano alla batteria ed Alvaro Vicencio al sax, oltre naturalmente a Franco al basso e alla voce e a Luigi alle tastiere.
Di "Telstar" si sa già tutto.....mentre il lato B, "I got no money" è un brano ritmato il cui titolo è, in pratica, tutto il testo, ed era stato inciso anche da Bruno De Filippi nel suo disco dal vivo al Santa Tecla; chi volesse ascoltare la versione di Carl Holmes & The Commanders la può trovare qui .
In seguito i Campanino cambieranno formazione, vi entreranno anche Claudio Mattone ed Alberto Radius, e per un certo periodo, quando si avvicineranno al beat e Luigi si assenterà per il servizio militare, cambieranno anche il nome diventando i "Big Ben's".
I due fratelli Campanino sono ancora in attività nel mondo musicale: Franco è autore di molte colonne sonore, mentre Luigi ha messo a frutto gli studi al Conservatorio diventando direttore d'orchestra di musica lirica.....sarebbe interessante un'intervista a Franco e Luigi per ricostruire le lontane vicende di quegli anni, penso proprio che qualcuno dovrebbe pensarci....!
1) Telstar (Joe Meek)
2) I got no money (Millinder-Glover-Mundy)
Questo è il secondo disco per la Galleria del Corso (che aveva la sua sede, ma guarda un po', proprio in Galleria del Corso a Milano), la data impressa sul vinile è 18 gennaio 1963, la cosa particolare è che in copertina sono presenti solo i due fratelli Franco e Luigi, e mancano del tutto gli altri tre componenti, che dovrebbero essere, in quel periodo, Aldo Sassone alle chitarre, Ugo Fiorenzano alla batteria ed Alvaro Vicencio al sax, oltre naturalmente a Franco al basso e alla voce e a Luigi alle tastiere.
Di "Telstar" si sa già tutto.....mentre il lato B, "I got no money" è un brano ritmato il cui titolo è, in pratica, tutto il testo, ed era stato inciso anche da Bruno De Filippi nel suo disco dal vivo al Santa Tecla; chi volesse ascoltare la versione di Carl Holmes & The Commanders la può trovare qui .
In seguito i Campanino cambieranno formazione, vi entreranno anche Claudio Mattone ed Alberto Radius, e per un certo periodo, quando si avvicineranno al beat e Luigi si assenterà per il servizio militare, cambieranno anche il nome diventando i "Big Ben's".
I due fratelli Campanino sono ancora in attività nel mondo musicale: Franco è autore di molte colonne sonore, mentre Luigi ha messo a frutto gli studi al Conservatorio diventando direttore d'orchestra di musica lirica.....sarebbe interessante un'intervista a Franco e Luigi per ricostruire le lontane vicende di quegli anni, penso proprio che qualcuno dovrebbe pensarci....!
1) Telstar (Joe Meek)
2) I got no money (Millinder-Glover-Mundy)
Di Franco Campanino ricordo particolarmente la colonna sonora di “Napoli si ribella", ampiamente influenzata dal disco-funky di quegli anni (1976, credo)
RispondiEliminaPaolo
"Napoli si ribella" è del 1977, comunque è vero che è influenzata dal funky di quel periodo.
RispondiEliminaCiao. Innanziutto complimenti per il lavoro che stai facendo.Una domanda: i Campanino sono gli stessi (tra l'altro nella copertina che ho trovato sono raffigurate 4 musicisti) che hanno inciso nel 1968 due 45 giri per La Mela (Non si può leggere nel cuore/Prendi una margherita e Ore senza te/Un gigante crollerà)? Se si e qualcuno li conosce,che tipo di pezzi erano? E' possibile classificarli come beat?
RispondiEliminaPtolemaic
Certo che sono lo stesso gruppo: se vai su wikipedia, puoi trovare la storia del gruppo in questa pagina http://it.wikipedia.org/wiki/Campanino_%28gruppo_musicale%29 (anche nel periodo in cui si chiamavano "Big Ben's") e la discografia. La Mela è la loro casa discografica, che avevano fondato i due fratelli con la sorella Gloria e che prende il nome dall'omonimo locale (anche questo aperto da loro). Quei due 45 giri sono tardo-beat, diciamo...."Non si può leggere nel cuore" è stata incisa nello stesso periodo dagli Showmen di Musella e Senese, e qualche anno dopo da Massimo Ranieri. L'autore della musica è il mitico Totò Savio, in seguito fondatore degli Squallor....
RispondiEliminaBuonasera, qualcuno di voi ha un disco, registrazione, anche una cassetta vhs qualsiasi cosa del Maestro Campanino che ha diretto al City Opera di New York? Pagherei qualunque cifra per averla, in più qualcuno sa dove abita
RispondiEliminaCredo abiti a Napoli
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