Oggi parliamo del primo 45 giri di Ernesto Bassignano, che fa seguito ad un EP "militante" pubblicato dal PCI, partito in cui militava il cantautore, sicuramente il più politicizzato tra quelli che hanno iniziato la loro carriera musicale al Folkstudio.
Questa volta il disco viene pubblicato da una piccola casa discografica romana, la Picci, attiva nei primi anni '70.
Chi legge “Musica leggera” sa che questo disco vede la partecipazione di Francesco De Gregori, come ha raccontato lo stesso Bassignano nell'intervista pubblicata nel numero 3 di marzo 2009 e di cui riportiamo alcuni passi:
Vito: Poi hai inciso un 45 giri per la Picci.....
Ernesto: Sì, nel frattempo loro (Venditti e De Gregori) avevano già firmato con Micocci. Un giorno venne al Folkstudio a vedermi questo paroliere, che aveva scritto delle cose abbastanza note...
Vito: Giuseppe Cassia. La Picci era sua e, se non erro, il nome dovrebbe derivare dalle iniziali, Pino Cassia....
Ernesto: sì, Cassia....mi ascoltò e mi propose di fare il 45 giri. Lo registrammo nello studio di Mario Cenci, il chitarrista di Peppino Di Capri, che produsse il disco ma non suonò la chitarra. Una cosa che nessuno sa è che la chitarra a 12 corde che si sente nel disco è quella di Francesco De Gregori, che venne con me a registrare e che non è indicato in copertina, mentre l'altra chitarra acustica è la mia.Cenci, se ricordo bene, dovrebbe aver fatto qualcosa al pianoforte.
In realtà, ascoltando le due canzoni (due brani nello stile tipico dei cantautori dell'epoca), il pianoforte non c'è, ma vi è invece un organo; inoltre sono presenti un flauto e, in “Da terra arida”, un'armonica a bocca (probabilmente anch'essa suonata da De Gregori).
In “Guarda verso riva” vi è nel testo un verso che è una sorta di risposta ad Orietta Berti, o meglio a Pace e Panzeri: “Se la barca va non lasciarla andare”.
Bassignano riprenderà “Da terra arida” nell'album del 1975, “Moby Dick”, di cui parleremo prossimamente.
1) Da terra arida (Leo Capello-Ernesto Bassignano)
2) Guarda verso riva (Leo Capello-Ernesto Bassignano)
un disco davvero interessante...complimenti per il blog Vito, sto scoprendo delle cose che davvero non conoscevo.
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