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lunedì 16 maggio 2011

Artero – Concerto d’amore/Good Bye, Sauze d’Oulx (1968)












Se Giorgio Santiano aveva lanciato la celeberrima “Aufwiedersehen a Diano Marina”, il paroliere torinese Armando Costanzo scrisse invece, su musica di Carlo Artero, “Good Bye, Sauze d’Oulx”, con cui inauguriamo una serie di dischi che potremmo definire "turistici"....
Mi ricordo che mia mamma, che era nata nel 1940, chiamava il ridente paesino della Val di Susa “Salice d’Ulzio”: un retaggio delle modifiche toponomastiche effettuate dal fascismo, che aveva italianizzato i nomi di tutti i paesi con nome francese, per cui Venaus era diventato Venalzio, Salbertrand Salabertano, e così via….ripensandoci, mi pare che alla fine l’italianizzazione fosse, in questo caso, una buona idea: perché tornare ai nomi francesi?
In fondo Brianzone è diventata, giustamente, Briançon….
Ma torniamo al disco, pubblicato nel 1968 (la data sul bordo del vinile riporta il 21 novembre di quell'anno), e alla musica….”Good Bye, Sauze d’Oulx” è la canzone sul lato B, ed è anche quella più interessante tra le due; “Concerto d’amore” , anch’essa scritta da Armando Costanzo e Carlo Artero, è un brano melodico ed abbastanza melenso.
Carlo Artero è la persona sulla sinistra in copertina, e negli anni seguenti diventerà abbastanza noto; ignoro chi sia invece il personaggio sulla destra……forse un suo fratello musicista? Ipotizzo ciò perchè, al contrario di altri dischi pubblicati in seguito a nome di Carlo Artero, in questo vi è solo il cognome.
Due parole sulla Excelsius: si tratta di una piccola etichetta torinese che, nella seconda metà degli anni '50, era stata comprata dalla Cetra e poi, dopo la fusione con la Fonit, usata dalla casa madre per pubblicare dischi di giovani talenti, alcuni come Ricky Gianco diventati poi molto noti, altri come Johnny Baldini o Fiorella Giacon rimasti nel limbo delle giovani promesse non sbocciate, spesso non per demeriti proprii.
L'Excelsius continuerà a pubblicare dischi per tutti gli anni '70, fino allo smantellamento in occasione della chiusura dei mitici uffici di via Bertola e del trasferimento della Fonit-Cetra, ahimè, a Milano....senza che nessuno degli amministratori della città dell'epoca abbia mosso un dito.
Ma si sa: che se ne faceva Torino di una casa discografica con annessi studi di registrazione? Bastava e avanzava la Fiat per lavorare, no? Almeno in quell'epoca così lontana...

1) Concerto d’amore (Armando Costanzo-Carlo Artero)
2) Good Bye Sauze d’Oulx (Armando Costanzo-Carlo Artero)

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