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domenica 13 febbraio 2011

Margherita - Comme/Tu sei pallido (1964)












Nel post relativo a "Scrivi, ti prego" di Silvano Silvi abbiamo scritto che quel brano era il primo ska italiano, ma non il primo ska in italiano: infatti il brano di Silvi, del 1965, è il primo ska scritto da autori italiani, ma era stato preceduto da altre canzoni, tutte cover di canzoni straniere.
Sempre nel 1965 Les Surf, il complesso malgascio che in quel periodo andava per la maggiore in tutta Europa, avevano inciso “Un grosso scandalo”, cover di “Shame and Scandal in the Family”, successo di Lance Percival, scritto da Sir Lancelot (che lo incise per primo nel 1943 con un testo leggermente diverso) e da Lord Melody (che cambiò il testo di Lancelot), ma inciso anche da Peter Tosh con l’accompagnamento degli Skatalites e da innumerevoli altri artisti, con il testo in italiano scritto da Luciano Beretta (molto fedele all'originale, con una storia divertente).
Giià l'anno precedente però vi era stata una canzone in italiano nel celebre ritmo giamaicano: si tratta di "Tu sei pallido", inciso da Margherita (Margherita Cappellazzi, nata a Parma nel 1948) come retro di "Comme", la canzone con cui aveva gareggiato al Festival di Napoli 1964 in abbinamento con Giordano Colombo; anche nel retro di copertina, come potete vedere, viene scritto che la canzone è uno ska (negli Stati Uniti) o un  blue-beat.
"Tu sei pallido" non è però un brano originale come "Scrivi, ti prego", ma una cover, di "My boy lollipop", il successo di Millie Small di qualche mese precedente, che era a sua volta la cover di una canzone del 1956, scritta da Morris Levy e Johnny Roberts, discografici della Roulette Records, ed incisa da una ragazzina di quindici anni, Barbie Gaye, con successo relativo (in questa versione la canzone era intitolata "My boy lollypop", con una y al posto della i).
Qualche anno dopo, quando Chris Blackwell (fondatore della Island) cercava un brano da far incidere a Millie Small per il suo debutto, "My boy lollipop" era già quasi dimenticato: il merito del successo mondiale ottenuto dalla canzone nella versione di Millie è sicuramente dell'arrangiamento curato dal chitarrista giamaicano Ernest Ranglin, che suona nel disco (ed all'armonica c'è Jimmy Powell dei "Five Dimension").
Nel corso degli anni innumerevoli sono le cover del brano, da quella dei Bad Manners ai Selecter...cosa dire di questa versione in italiano? Ricalca l'arrangiamento originale, ovviamente, ma è un peccato che non si conoscano i nomi dei musicisti (componenti dell'orchestra diretta da Piero Soffici) che, nel 1964, hanno suonato in questo brano, in particolare l’armonicista dell’assolo centrale e la sezione fiati.
Il disco è uscito probabilmente con due copertine diverse: infatti in un trafiletto della rivista "Giovani" riportato qui a destra pare avere una grafica diversa rispetto a quella in nostro possesso, ed inoltre le due canzoni risultano avere i lati invertiti.
Ah dimenticavo di dire una parola sul lato A: l'autore del testo è il mio amico Alberto Testa (anche se nell'etichetta il suo nome non è riportato), che vorrei ricordare qui, a più di un anno dalla sua scomparsa; la musica è un valzer lento cantato dalla brava cantante parmigiana in napoletano….sicuramente è più a suo agio nel lato B.
Come bonus track abbiamo inserito anche la versione originale di Barbie Gaye e quella di Millie Small di "My boy lollipop", ed inoltre le due versioni di "Un grosso scandalo" con l'originale di Sir Lancelot.....tanto per ripassare un po' la storia dello ska.

1) Comme (Alberto Testa-Enzo Bonagura-Flavio Carraresi)
2) Tu sei pallido (Leo Chiosso-Morris Levy-Johnny Roberts)
Bonus track: 3) Barbie Gaye - My boy lollypop (Morris Levy-Johnny Roberts)
           4) Millie Small - My boy lollipop (Morris Levy-Johnny Roberts)
           5) Les Surf - Un grosso scandalo (Luciano Beretta-Sir Lancelot-Melody Lord)
           6) Dalida - Un grosso scandalo (Luciano Beretta-Sir Lancelot-Melody Lord)
           7) Sir Lancelot - Shame and scandal in the family (Sir Lancelot-Melody Lord)

6 commenti:

  1. Ciao
    sono Andrea
    mi sono accorto solo ora della pubblicazione del post di margherita.
    Io qualche gg fa ho pubblicato un piccolo post relativo a questo disco, avendolo trovato in un blocchetto, e non sapevo di cosa si trattava.
    Scrivo solo per dire che non avevo nessuna intenzione di copiare il post e che il disco è in mio possesso.
    Colgo l'occasione per complimentarmi del bel lavoro fatto con il blog.

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  2. Ciao
    non so se ti è arrivato il precedente commento
    cmq volevo lasciarti l'indirizzo del mio sito
    www.mondoribelle.it

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  3. Ciao, non ti preoccupare...! Ho visto il tuo sito, interessante, specialmente i dischi "napoletani"...ho intenzione di preparare alcuni post sui Convers, prossimamente, anche su "Bang bang napoletano" (che non è del 1969...leggi la data sul vinile, c'è scritto 10 maggio 1967).

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  4. Ciao, mi pareva carino farti sapere che Sacha Distel è stato quello che ha portato in giro in tutto il mondo il brano in questione. E' altrettanto vero che anche Les Surf l'avevano inciso, come pure Dalida, ma nella memoria collettiva, e non solo francese credimi è stato quello di Sacha Distel che più ha avuto successo e che ha registrato il maggio numero di copie vendute in tutto il mondo. Era un periodo magico per lui e il suo autore di quegli anni, Maurice Tezè e non c'era disco che facevano che non ottenesse un successo strepitoso. Cito a memoria Scoubidou, Oh quelle nuit, Monsieur Cannibale...sino ad arrivare ad una versione di un brano lanciato qui in Italia da Nico Fidenco: A casa d'Irene. Un duo veramente magico. A parte tutto ciò ottimo lavoro come sempre e grazie per farmi risentire la musica del mio vissuto e narrandomi anche tutte le storie a loro legate. Ciao, ti lascio in attesa di altre chicche. Gerry

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  5. C'è anche la versione di Rita Pavone!

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    1. Si, devo dire insopportabile, piena di ammiccamenti fastidiosi

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