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martedì 13 dicembre 2011

Rita Arnoldi - Più volte/L'immensità (1967)












La BDS era una piccola casa discografica milanese, con sede in via Beccaria 5, che viene ancora ricordata per aver pubblicato “Dedicato a”, l’unico album delle Stelle di Mario Schifano.
Ma l’etichetta, la cui sigla è l’acronimo di Ballabili Di Successo, ha pubblicato moltissimi dischi, per lo più di cantanti sconosciuti come questa Rita Arnoldi di cui ci occupiamo oggi.
Nulla so di lei, ma immagino che si tratti di una cantante milanese, o comunque di zone lì vicine...lo sfondo di copertina potrebbero essere i Navigli? Forse qualche milanese potrà aiutarci.
La canzone sul lato A è scritta da Ambrogio Carlo Carenni (che era il titolare della BDS) per il testo e dal torinese Eugenio Calzia con Calogero Lentini per la musica, ed è un brano melodico; sul retro la cover di “L’immensità”, la celebre canzone di Don Backy, così moderna da essere stata ripresa recentemente prima dai Negramaro e poi da Francesco Renga.
Carenni è stato autore anche di canzoni note come “Madison italiano”; inciso dai 4 Loris (il primo gruppo di Fred Bongusto), e negli anni ’50 aveva seguito una rubrica di ballo nella nascente televisione insieme alla fidanzata, la sfortunata ballerina Anna Mariani (che nel 1957 perse entrambe le gambe travolta da un treno)…ma di Carenni riparleremo quando nel blog presenteremo qualche disco di Michelle Sécher.

1) Più volte (Ambrogio Carenni-Calogero Lentini-Eugenio Calzia)
2) L’immensità (Mogol-Don Backy-Detto Mariano)

3 commenti:

  1. Due belle canzoni, arrangiate con cura (specialmente L'immensità è migliore dell'originale e della versione di Mina) e interpretate in maniera discreta. Peccato aver perso le tracce di Rita Arnoldi...

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  2. L'augurio è quello di poter dare un modesto contributo al vostro magico negozio. Ricordo una Rita Arnoldi, che peraltro incontrammo di sfuggita, figlia del nostro impresario di spettacoli Arnoldi, con il quale lavorammo a Torino a cavallo tra il 1967 e il 1969. In effetti lo sfondo della copertina potrebbe essere quello del Po (altezza parco del Valentino?), quindi il tutto fatto in casa torinese. Cordiali saluti. Enrico

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    1. Grazie per la segnalazione. Sì, la Arnoldi era torinese: quando abbiamo pubblicato il post non eravamo ancora a conoscenza di questa notizia. Inoltre abbiamo saputo che ha inciso altri dischi per la DKF Folklore del maestro Happy Ruggiero, un'etichetta che negli anni '60 era sicuramente la più rilevante a livello cittadino. Grazie comunque per il contributo!

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