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giovedì 14 giugno 2012

Luciano Rossi - Esaltarsi (1972)













Il blog si ferma per qualche settimana; riprenderà normalmente a fine giugno....ma prima di chiudere temporaneamente vi regaliamo un album di Luciano Rossi, e ne approfittiamo per aprire una parentesi. Non so se avete avuto modo di seguire, in questi giorni, uno scontro tra giganti, quello tra Vasco Rossi e il chitarrista Maurizio Solieri...il cantautore, piccato per alcune dichiarazioni rilasciate da Solieri in un'intervista, lo ha attaccato in uno di quei social network che non uso (non ricordo quale....) dicendo che, sostanzialmente, il chitarrista non si è rinnovato, non è cresciuto musicalmente, i suoi assoli sono sostanzialmente tutti uguali.....attenzione, tutto ciò scritto da Vasco Rossi: uno cioè che, se ascoltate una qualsiasi canzone dell'ultimo album e poi subito dopo una da un disco di vent'anni fa (che so, "Liberi liberi" o "Gli spari sopra"), potete credere che si tratti di due brani dello stesso LP....uno insomma che non si rinnova, né per i testi né per le musiche da decenni: insomma, la storia del bue che dà del cornuto all'asino. Intendiamoci, a volte ascolto anch'io Vasco, ma quando lo faccio mi sento canzoni come "Sono ancora in coma" o "Dimentichiamoci questa città", arrivo persino al 1986 di "Domani sì adesso no".....ma poi basta, vale per lui quello che aveva scritto Lucio Dalla in "Il cucciolo Alfredo": "la musica di Vasco Rossi, che noia mortale, sono più di vent'anni che si ripete sempre uguale....". Qualche canzone salvabile qui e là ci sarà anche (..."Vivere", ad esempio...), ma insomma, proprio lui che parla di rinnovarsi....che poi, sia detto, vale per quasi tutti quelli con carriere così lunghe, non è che gli ultimi album di Guccini, Ligabue, Baglioni o altri abbiamo chissà quali novità. Ed allora, visto che "la musica contemporanea mi butta giù" e siamo "sommersi soprattutto da immondizie musicali" (....tanto per citare Battiato), chiudiamo questa lunga parentesi e riscopriamo, a partire da oggi, la discografia di uno dei cantautori dimenticati degli anni ’70, Luciano Rossi, che ebbe alcuni anni di grande notorietà sia come autore per altri artisti (con “Se mi lasci non vale” per Julio Iglesias o “Un rapido per Roma” per Rosanna Fratello) che come interprete con canzoni come “Ammazzate oh!”, “Senza parole” e “Bambola”, che entrarono nelle posizioni alte delle classifiche tra il 1975 e il 1977; eppure oggi Rossi è ricordato da pochissimi, a parte ovviamente gli addetti ai lavori.
Recuperando alcuni album della sua discografia speriamo che si riaccenda un po’ di interesse verso questo cantautore, sicuramente un po’ appartato rispetto ad altri colleghi ma comunque dotato di buone doti come compositore e di una vena che a volte riusciva anche ad essere ironica con intelligenza.
Comiciamo dal suo album di debutto, “Esaltarsi”: il disco è datato novembre 1972 ed è pubblicato dalla Ariston, la casa discografica di Alfredo Rossi.
La canzone che apre il disco è anche quella che dà il titolo, ed il testo di “Esaltarsi” è un po’ sulla falsariga della battistiana “Emozioni”, descrivendo il vivere le esperienze della vita
In “Per i bambini si chiamano zio” affiora l’ironia che caratterizzerà Luciano Rossi in altre canzoni successive, anche di successo; il titolo è cantato da un coro di bambini.
Bella musicalmente “Chissà come andrà a finire”, con il flauto in evidenza; in altre canzoni, come “Oggi…o al massimo domani” si sente l’influsso dei cantautori della West Coast come James Taylor.
“Ritornerà” invece mi fa venire in mente un suo omonimo (solo per il cognome), e cioè Stefano Rosso (che come sappiamo di cognome in realtà si chiamava Rossi): infatti la melodia ha una cadenza popolare simile a quelle usate dal collega e concittadino.
“Amore bello” è l’unica canzone in dialetto romanesco dell’album, mentre “Un rapido per Roma”, come già scritto già interpretata da Rosanna Fratello, è l’unica canzone non inedita.
I testi e le musiche sono tutti di Luciano Rossi, con una collaborazione di Alessandro Colombini per i testi di “Chissà come andrà a a finire” e “Senza di te”
Gli arrangiamenti e la direzione d’orchestra sono di Franco Orlandini e Gianfranco Lombardi.

LATO A

1) Esaltarsi (Luciano Rossi)
2) Per i bambini si chiamano zio (Luciano Rossi)
3) Mediterraneo…paese mio (Luciano Rossi)
4) Chissà come andrà a finire (Luciano Rossi-Alessandro Colombini-Luciano Rossi)
5) Oggi…o al massimo domani (Luciano Rossi)

LATO B

1) Ritornerà (Luciano Rossi)
2) Senza di te (Luciano Rossi-Alessandro Colombini-Luciano Rossi)
3) Amore bello (Luciano Rossi)
4) Un rapido per Roma (Luciano Rossi)
5) Foglie foglie (Luciano Rossi)

3 commenti:

  1. Recupero davvero interessante per un autore che ha scritto molti più brani di successo di quanto si immagini. A me piace particolarmente quello che è stato, invece, un insuccesso, "Parla chiaro Teresa", presentata da Dino al Disco per l'Estate 1973 e del tutto ignorata. E ho un bel ricordo di "Bella", cantata da Rossi stesso, canzone che accompagnò la mia estate 1975. La Vanoni incise "Se per caso domani" nell'album "O.V. e altre storie" del 1973. Ma chissà quante altre perle sconosciute sono sepolte nelle discografie di molti interpreti. Peccato.

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  2. Luciano Rossi mi è sempre piaciuto molto e lo conosco relativamente bene. "Per i bambini si chiamano zio" è anche su "Aria pulita" e, non avendo mai sentito "Esaltarsi", credevo fosse inedita. Anche "Ritornerà" è stata cantata da Little Tony e anche qui credevo che il brano di Rossi fosse venuto dopo.
    Lo dico sempre, non si finisce mai di imparare.
    Grazie

    Roberto59

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  3. Sono un grande ammiratore di Luciano Rossi. Tra il 1972 e il 2000 ha inciso (che io sappia) 13 album. Mi piacerebbe molto mettermi in contatto con lui, purtroppo è oltre un decennio che non si vede più in giro!

    Marco

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